Regno Unito e India hanno raggiunto un’intesa sul 90 per cento dell’accordo di libero scambio, secondo quanto comunicato ad alcuni rappresentanti imprenditoriali durante un briefing con i negoziatori britannici. Come riporta il quotidiano “The Guardian”, la cancelliera dello Scacchiere britannica, Rachel Reeves, ha confermato che il governo punta a finalizzare l’accordo entro il 2025, sottolineando che “è imperativo andare oltre e più velocemente per rilanciare la crescita economica”. Una fonte governativa ha riferito al quotidiano che la questione della mobilità, che riguarda i visti per i lavoratori indiani ed è stata uno dei punti più controversi del negoziato, è “in gran parte risolta”.
Restano da definire alcune questioni legate a whisky, auto e farmaceutica. La notizia arriva dopo che Reeves ha incontrato ieri sera a Londra la ministra delle Finanze indiana Nirmala Sitharaman, che ha espresso un “forte senso di positività e determinazione” verso la conclusione dell’intesa. In parallelo, si sta negoziando anche un trattato sugli investimenti per tutelare gli scambi bilaterali. Al termine dell’incontro, sono stati annunciati nuovi accordi commerciali per un valore di 128 milioni di sterline (149 milioni di euro).
Intanto si è concluso con un comunicato congiunto il tredicesimo Dialogo economico e finanziario tra Regno Unito e India, tenutosi ieri a Londra. Le delegazioni hanno concordato di potenziare la crescita economica, garantire la resilienza economica e il multilateralismo e promuovere la finanza sostenibile e climatica. I due Paesi stanno negoziando un accordo di libero scambio e un trattato di investimento e intendono promuovere la cooperazione economica nelle strategie industriali, nei servizi finanziari, nei mercati azionari e obbligazionari, negli investimenti e nelle assicurazioni, nell’internazionalizzazione della rupia, nella regolamentazione, nella gestione patrimoniale, nella tecnofinanza, nell’istruzione e nella formazione.
Per quanto riguarda la tematica della resilienza economica, il Regno Unito e l’India puntano a intensificare la collaborazione sulle politiche macroeconomiche, le catene di approvvigionamento e la stabilità finanziaria, attraverso programmi e sforzi congiunti in materia di infrastrutture, finanza climatica e sostegno alle imprese guidate dalle donne; finanziamento del debito e dello sviluppo; riforma delle banche multilaterali di sviluppo; mobilitazione di capitali privati; cooperazione con il Fondo monetario internazionale (Fmi); riforma fiscale internazionale e contrasto alla finanza illecita.
Infine, con riferimento all’azione per il clima, i due Paesi si sono impegnati, tra l’altro, a fornire contributi determinati a livello nazionale e a costruire la resilienza climatica attraverso piani nazionali di adattamento; a sostenere la Roadmap Baku-Belem, con l’obiettivo di mobilitare 1.300 miliardi di dollari in finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo; a espandere gli investimenti verdi congiunti; a lanciare di un nuovo flusso di lavoro del settore privato sulla finanza verde; a concentrare l’attenzione sulla finanza di transizione, in particolare per le industrie ad alta intensità di carbonio; a proseguire la collaborazione sull’analisi del rischio climatico. È stato sottolineato l’importante contributo degli oltre 715 milioni di dollari investiti dal British International Investment (Bii) in India per il clima dal 2022, che dovrebbero raggiungere un miliardo di dollari entro il 2026.
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