Sangiovese Festival, capitolo due: a San Giovanni Valdarno due giorni tra vino, cultura e grandi ospiti – ValdarnoPost – Notizie Valdarno


Oltre 80 aziende da tutta Italia, più di 400 vini in degustazione e in vendita, un grande prato verde nel cuore della città, talk, masterclass, lectio magistralis, concerti, spettacoli, food truck e animazione: questo e molto altro è il Sangiovese Festival, nella sua seconda edizione.

Il centro storico si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto. Le piazze, i palazzi e le vie si animano con eventi che intrecciano cultura, musica, formazione e ovviamente vino. Il protagonista assoluto è il Sangiovese, vitigno re dei rossi dell’Italia centrale, che si racconta nelle sue diverse declinazioni attraverso le voci di produttori, esperti e appassionati.

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Ad aprire ufficialmente l’evento, il taglio del nastro sabato 12 aprile alle ore 17, sopra l’ormai iconico prato verde allestito in piazza Cavour: oltre 600 metri quadrati di erba vera, olivi secolari, barrique e sedute sostenibili, per creare un’atmosfera suggestiva e primaverile. Il festival, organizzato dal Comune di San Giovanni Valdarno in collaborazione con Confcommercio Firenze-Arezzo, con il patrocinio della Regione Toscana e il contributo della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, si conferma un evento capace di unire qualità, bellezza e promozione territoriale.

Fin dal mattino di sabato, la città si anima con eventi pensati per coinvolgere pubblici diversi. Si parte con un talk dedicato al bere responsabile, rivolto agli studenti degli istituti scolastici del territorio, a cura di Confcommercio e Fipe: “Bere responsabile e… il nuovo codice della strada. I giovani, il consumo di bevande alcoliche e le nuove leggi”. Un momento di sensibilizzazione importante, ospitato a Palomar in piazza della Libertà, che coinvolge esperti del settore legale e associativo. A seguire, nella sala consiliare di Palazzo d’Arnolfo, la tavola rotonda “Sangiovese: passato, presente e futuro”, moderata dallo scrittore e giornalista Filippo Boni. Al tavolo siedono nomi di rilievo come Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana e assessora all’agroalimentare, Paolo Storchi del centro di ricerca viticoltura ed enologia CREA, il wine maker Federico Cerelli, Manuela Pieri di Vinventions, insieme ai rappresentanti dei consorzi Valdarno Superiore, Terre di Predappio e Modigliana. Un’occasione per riflettere sul futuro del vitigno e sulle sue potenzialità, in un contesto in cui tradizione e innovazione dialogano costantemente.

La serata prosegue con la musica live dei Meganoidi, storica band genovese che propone un set in versione unplugged, capace di coinvolgere ed emozionare con i brani che hanno segnato un’intera generazione. Domenica 13 aprile, il programma continua con degustazioni, eventi diffusi, talk, animazione per le famiglie, concerti e show itineranti, in un’atmosfera giovane, dinamica e inclusiva.

Nel pomeriggio, dopo l’inaugurazione ufficiale in piazza Cavour, arriva uno dei momenti più attesi del festival: la lectio magistralis del filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti. Alle 18.30, nella suggestiva cornice della Pieve di San Giovanni Battista, Galimberti propone una riflessione dal titolo “La bellezza: legge segreta della vita”. Un intervento che attraversa la storia della filosofia e dell’arte, per esplorare il valore della bellezza come dimensione priva di scopo, lontana dall’utile e radicata profondamente nella cultura italiana.

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La bellezza è una dimensione che connette ciò che vedi e ciò che non vedi”. Con queste parole, Umberto Galimberti ha aperto il suo intenso intervento nella maestosa Pieve di San Giovanni Valdarno, trasformata per una sera in uno spazio di silenzio, ascolto e pensiero profondo. La Lectio Magistralis, dal titolo “La Bellezza: legge segreta della vita”, ha rappresentato uno dei momenti più intensi della seconda edizione del SanGiovese Festival, regalando al pubblico un viaggio tra filosofia, arte e spiritualità. Galimberti ha parlato a cuore aperto, senza filtri, conducendo la platea lungo un percorso che ha interrogato il senso stesso della bellezza: “È un concetto inquietante, la bellezza. Non consiste nella fine dello stupore di ciò che vedi. Al contrario: quando guardi qualcosa di bello, ciò che vedi rimanda a quello che non vedi. Ed è lì, in quel rimando, che la bellezza si manifesta. È un varco verso l’invisibile”

Il Sangiovese Festival si conferma così un grande evento corale, in grado di parlare a pubblici diversi e di valorizzare il patrimonio vitivinicolo, culturale e sociale di un’intera comunità. Un’occasione per incontrarsi, conoscere, degustare e lasciarsi ispirare da un vitigno che racconta la storia e l’anima di un territorio. San Giovanni Valdarno si presenta come luogo simbolico, non solo per la qualità dell’ospitalità, ma anche per l’origine stessa del nome “Sangiovese”, che alcuni studiosi fanno risalire proprio a “San Giovanni” o al periodo dell’anno in cui l’uva germoglia, intorno alla festa di San Giovanni Battista.

A suggellare il binomio San Giovanni – Sangiovese la creazione di un’intera linea di calici e bicchieri dedicata alla cittadina e all’interno della quale si trova il bicchiere appositamente pensato in occasione del festiva. Diego Toscani – IVV“Siamo davvero lieti di essere presenti in questo splendido contesto, con migliaia di persone che affollano le piazze di San Giovanni Valdarno. Lo scorso anno ci siamo presi un impegno: creare un calice dedicato al Festival del Sangiovese. Quel calice è nato, lo abbiamo chiamato Sangiovese, ed è stato progettato con caratteristiche tecniche specifiche per esaltare la degustazione dei vini rossi. Ma da quel primo calice è nata una vera e propria linea: un calice per rossi importanti, uno per bianchi e rossi giovani, un bicchiere da acqua – perfetto anche per distillati – e un decanter molto particolare. Proprio oggi abbiamo deciso di dare un nuovo nome a questa collezione: San Giovanni. Perché non è più solo un calice, ma una linea completa che rappresenta il nostro legame con questo territorio e questo evento. E San Giovanni è il nome più giusto per raccontarlo.”

L’emozione e la dichiarazione del sindaco Valentina Vadi:“Guardando la piazza oggi, piena di persone, possiamo dire che non è solo un paese in festa: sono tanti i paesi qui rappresentati, uniti da un’unica grande energia. Il Festival del Sangiovese è già un successo, indipendentemente dal fatto che sia la prima o la seconda edizione. Abbiamo lavorato per mesi con grande impegno, e ora l’evento entra nel suo momento più vivo. Voglio ringraziare chi ci ha creduto fin dall’inizio, gli sponsor, Marco Dallai che ha curato l’organizzazione, e tutti coloro che hanno sostenuto questa idea: creare un evento che diventasse strutturale, legato all’identità del nostro territorio. E in Toscana, niente è più tradizionale del vino. Così è nato il Festival del San Giovese, un nome che unisce territorio, cultura e comunità. Spero che tutti i presenti possano portare con sé un bellissimo ricordo della nostra città.”

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I commenti degli assessori del comune di San Giovanni Valdarno; Fabio Franchi, assessore alla Cultura:”In Italia, il vino non è solo un prodotto: è cultura, socialità, storia. Per questo, un festival come questo va ben oltre la promozione dei prodotti locali: è un’occasione per ritrovarsi, per riflettere, per condividere. Accanto alla degustazione, abbiamo voluto inserire momenti di approfondimento: una masterclass sulla storia del Sangiovese, e un talk straordinario con il filosofo Umberto Galimberti, che ci aiuta a leggere le nostre radici guardando al futuro. Il Festival non è solo un evento turistico o commerciale. È un’occasione per affermare l’identità di un territorio, valorizzare la nostra eccellenza – il vino – e al tempo stesso coltivare relazioni, conoscenza, convivialità.” Massimo Pellegrini, assessore al commercio:“San Giovanni e San Giovese: un binomio perfetto. E a giudicare dalla presenza di pubblico – soprattutto di tanti giovani e famiglie – direi che l’obiettivo è stato centrato. Volevamo creare un evento che parlasse a tutti, e in particolare alle nuove generazioni. E ci siamo riusciti. Con un pizzico di ironia possiamo dire che ‘il Sangiovese è tornato a San Giovanni’, ma è altrettanto vero che San Giovanni sta diventando il punto di riferimento per parlare di Sangiovese, di vino e di tradizione.”

Gianfranco Donato, Presidente BCC Valdarno,  sottolinea il valore del Festival come iniziativa di comunità e ribadisce l’impegno della banca a sostenere il territorio, le famiglie e le imprese locali, in un’ottica di sviluppo condiviso. Franco Marinoni, Direttore Confcommercio Toscana, evidenzia l’ottimo avvio del Festival e la forte partecipazione, segno di un progetto ben costruito. L’evento valorizza il territorio, rafforza l’identità turistica di San Giovanni e promuove uno stile di vita legato alla qualità e ai prodotti locali. Massimo Guasconi, Presidente Camera di Commercio Arezzo-Siena celebra il successo della manifestazione, che esalta il vino come simbolo del territorio e rappresenta un’opportunità per unire cultura, turismo e impresa, promuovendo le eccellenze locali.



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