Il giudizio sull’offerta Bper dei “proxy advisor”: «Acquisizione ragionevole»


Così si esprimono le società Glass Lewis e Iss, società specializzate nell’analisi delle informative societarie e nel fornire consulenza agli investitori su come votare nelle assemblee degli azionisti

I proxy advisor (società specializzate nell’analisi delle informative societarie e nel fornire consulenza agli investitori su come votare nelle assemblee degli azionisti) Iss e Glass Lewis si sono espressi, promuovendola all’unisono, su una delle offerte che stanno ridisegnando lo scenario del credito in Italia, quella della Bper sulla Popolare di Sondrio. Secondo Glass Lewis Bper è stata in grado di dimostrare la «logica ragionevole» dell’acquisizione, così come «ragionevole» è il premio offerto.

Anche per Iss l’operazione «è sostenuta da una convincente motivazione strategica e la valutazione appare ragionevole» alla luce del fatto che «le due banche hanno già un modello di business simile, reti complementari con partnership e fabbriche prodotto condivise». I soci di Bper, avverte però Iss, devono «essere consapevoli che si tratta di un’offerta ostile», che c’è il rischio di dover «aumentare» il prezzo e che con solo il 35% del capitale la realizzazione delle sinergie sarà più complicata.

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Inoltre, Iss ha suggerito agli azionisti della Bps di votare per la lista proposta dal Comitato dei gestori di Assogestioni in occasione del rinnovo parziale del Cda, in agenda con l’assemblea di mercoledì 30 aprile, quando la banca rinnoverà cinque amministratori su quindici.

La lista dei fondi, che se risulterà prima inserirà quattro dei suoi candidati in Cda, presenta due ex dirigenti Consob (Maria Letizia Ermes e Salvatore Providenti) e i banchieri Christian Montaudo e Franco Giuseppe Riva, oltre all’avvocato Sandra Mori. «La lista è composta solo da amministratori indipendenti, con una solida esperienza professionale e competenze rilevanti, tra le altre cose, nel diritto societario, nei mercati dei capitali e nell’investment banking/M&A. Tali competenze potranno rivelarsi particolarmente utili in un momento in cui la banca si trova ad affrontare l’offerta» di Bper, afferma Iss, che ritiene la rosa «meglio posizionata per rappresentare gli interessi degli azionisti di minoranza e per realizzare una efficace supervisione» sul management.

La lista dei fondi, su cui potrebbe confluire il 19,7% di Unipol, se la vedrà con una “lista del territorio”, presentata con l’1,29% del capitale da alcuni soci locali, in continuità con l’attuale management e schierata a difesa dell’autonomia della banca. Dei cinque candidati quattro siedono già in Cda, a partire dal capofila, il presidente Francesco Venosta.

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