Per il prof Bertoldi nel bilancio del Torino ci sono segnali di una possibile futura vendita: ecco quali sono


Bernardo Bertoldi, docente di Strategia all’Università di Torino (Economia e gestione delle imprese) sulle colonne di Tuttosport ha analizzato il bilancio, relativo all’anno 2024, del Torino che dopo sei in passivo è in attivo per 10,4 milioni, per l’esattezza 10.398.302, grazie alle cessioni di Buongiorno e Bellanova che hanno fruttato una plusvalenza complessiva di 58 milioni.

Aprendo una parentesi gli acquisti di Coco (8,2 milioni), Maripán (4,6), Walukiewicz (4,7), Adams (1,5 milioni) e Masina (1) sono costati 20 mln. Ai quali si aggiungono 13 per Casadei, ma questo andrà nel bilancio del 2025 come l’incasso di 2 mln per la cessione di Vojvoda.

Entrando nello specifico il patrimonio attivo del Torino ammonta a 177 milioni, di cui 53,6 mln sono rappresentati dal marchio del club, bene realisticamente non vendibile a meno che non si ceda il Torino Fc. E le altre voci principali sono: 57,5 mln è il patrimonio della rosa dei calciatori; 15,1 mln di crediti per i diritti tv;  16,7 mln crediti fiscali verso la la U.T. Communications, società che controlla il Torino di proprietà di Cairo; 17 milioni di crediti per la vendita già avvenuta negli ultimi anni di calciatori (le rate che gli altri club devono ancora pagare).

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

I debiti, invece, ammontano a 130 mln e sono su scala pluriennale: 9 verso la società controllante (quella che appartiene a Cairo); 38,3 verso le banche e includono il saldo di un finanziamento erogato in data 27 settembre 2024 da Banca Ifis (istituto bancario genovese) con lo scopo di rimborsare anticipatamente i finanziamenti bancari in essere a quella data. E va evidenziato che i principali termini e condizioni di questo sono un periodo di preammortamento di 18 mesi e rimborso in 14 rate con quota capitale crescente con scadenza dal 15 giugno 2026 e fino al 15 settembre 2029. Il finanziamento è garantito dalla cessione in garanzia dei crediti derivanti dallo sfruttamento dei diritti audiovisivi nazionali e da una fideiussione a prima richiesta rilasciata dalla controllante U.T. Communications. Mentre i restanti 83 milioni di debiti sono verso altri soggetti. Altra parentesi, nel marzo 2024 Cairo ha rinunciato a incassare 3 milioni di finanziamenti, erogati in precedenza dalla società controllante Ut, e nel giugno, sempre 2024, ha erogato una nuova tranche di finanziamenti pari a 2 mln.

Ma quali sono nel bilancio i segnali di una possibile futura vendita del Torino Fc? Il professor Bertoldi, che è anche tifoso del Toro, basa il suo ragionamento di esperto sul fatto che il bilancio è stato risanato e che Cairo fino al 15 giugno del 2026 non dovrà versare nessuna rata per cominciare a restituire i 38,3 milioni di debito a Banca Ifis e successivamente dovrà farlo entro al massimo il settembre 2029. Tradotto, i debiti con le banche sono congelati sino al giugno 2026. Tutto questo può far pensare che Cairo abbia la concreta convinzione di poter vendere il Torino appunto entro giugno 2026 e per le leggi del mercato Cairo potrebbe avere maggior voce in capitolo in una trattativa di vendita se lo facesse già nel corso del 2025.

Oltretutto entro il prossimo 30 giugno il sindaco di Torino confida che l’Agenzia delle Entrate cancellerà i 38 milioni di ipoteche che ci sono sullo stadio Grande Torino, che è di proprietà della Città. Dopo l’eventuale cancellazione delle ipoteche lo stadio potrebbe diventerebbe allettante agli occhi di un potenziale acquirente e lo sarebbe ancor di più se contestualmente acquistasse anche il Torino Fc. Va ben tenuto presente che per acquistare lo stadio per legge si deve farlo tramite gara pubblica e occorrono mesi per espletare tutto l’iter.



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