MESTRE – Ancora un mese di pazienza e, poi, si inizierà a vedere cosa c’è dietro quel “sipario” di pannelli neri sui due lati tra via Rosa e Corte Legrenzi. «Domenica 25 maggio ci sarà la prima visita del cantiere. Sarà un’occasione per iniziare ad immaginare gli spazi e per raccogliere le idee dei cittadini sulla nuova casa dell’innovazione partecipata di Mestre».
Eccola, la “rigenerazione”. A due passi (veramente due passi) dal buco dell’ex Telecom, sta infatti per nascere qualcosa che guarda al futuro scommettendo sulle potenzialità della città, delle sue imprese e dei suoi abitanti, a partire dai più giovani, creando un nuovo centro per le tecnologie digitali in quella che fu l’ex tipografia Valentini: uno spazio di oltre 500 metri quadri in pieno centro, rimesso a nuovo con un investimento milionario. «The HuB Human Bits sarà uno spazio aperto ai cittadini e cittadine, imprese, mondo dell’artigianato e della creatività – spiegano da Fablab Venezia e ” Prossimi”, impresa sociale Ente del Terzo Settore promotrice del progetto -. Svilupperà progetti in collaborazione con istituzioni e stakeholder locali con una missione: rendere il digitale “bene comune” portando nuove competenze a tutte e tutti, giovani e anziani, cittadini di ieri, oggi e domani, persone in condizione di svantaggio, lavoratori e professionisti». Un “assaggio” lo si trova sulle pagine web e social già attive (sul web all’indirizzo thehumanbits.eu, “humanbits” in Instagram, Facebook e YouTube) per un cantiere avviato in novembre per trasformare l’ex tipografia in un laboratorio aperto di fabbricazione digitale e spazi per la formazione tecnologica, con eventi, occasioni di dialogo culturale e un’area coworking per talenti digitali.
COLLABORAZIONE
Il centro per l’innovazione aprirà in ottobre, dopo un “rodaggio” con gli allestimenti previsti già in estate, ma ha già il supporto di venti realtà locali: Unioncamere, associazioni di categoria, Confesercenti, Confartigianato, Università, terzo settore e reti Innovative Regionali che potranno co-progettare programmare attività per tutti nell’Hub. «Il progetto è anche una riqualificazione urbana dell’ex tipografia Valentini, in un edificio del 1925 sottolinea Andrea Boscolo, co-fondatore di Fablab Venezia e direttore dei lavori di ristrutturazione , che porta occasioni lavorative e d’incontro e un nuovo modo di fare impresa sostenibile e lungimirante nel centro città». Anche le e le imprese si sono attivate per supportare il progetto: più di 25 aziende e fornitori locali e internazionali stanno collaborando e partecipando per costruire la casa dell’innovazione.
COME SARÁ
Il restauro conservativo sta mettendo assieme l’architettura esistente con elementi di modernità, a partire dal nuovo ingresso principale da Corte Legrenzi con una grande aula a vetrata (di 15 metri per 3) per gli incontri con cittadini, e un altro padiglione è previsto all’interno. L’altro accesso sarà sul lato di via Rosa, da dove partirà la “Galleria del fare” lunga 25 metri dedicata ad innovatori e artigiani, con in vetrina un “braccio robotico”. «Ma al di là della struttura, “The Hub” punterà sulla partecipazione dei cittadini all’interno del “chilometro della cultura” che va dalla Vez al Candiani, all’ex De Amicis» riprende Andrea Boscolo. «Pensiamo a un digitale “umano” che non è fatto per creare ostacoli e innovazione a tutti i costi, ma per costruire occasioni di partecipazione e impatto sociale – ricorda Alberta Menegaldo, co-fondatrice e presidente di Prossimi -. Uno strumento per creare soluzioni e progetti responsabili e innovativi nell’ambito dell’artigianato, dell’arte, dell’architettura e per supportare le persone nella vita di tutti i giorni». Un “digitale buono” che sta per entrare nel cuore di Mestre.
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