l’allarme e l’appello delle imprese


Secondo le stime, in totale la misura coinvolge otto milioni di famiglie e vale 1,6 miliardi di euro. Misure anche per aumentare la trasparenza dei costi.

Roma – Il Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto bollette: nell’Aula di Palazzo Madama il via libera è arrivato con 99 sì, 62 no e un astenuto. Il provvedimento era già stato approvato dalla Camera il 16 aprile ed è diventato, quindi, definitivo. “La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, era partita con le migliori intenzioni (…) il decreto bollette che è stato approvato è stato scritto diversamente e il Parlamento, che avrebbe potuto apportare i necessari correttivi e rafforzarlo, non l’ha fatto. È urgente, quindi, un tavolo di confronto a Palazzo Chigi per adottare misure strutturali per ridurre il costo energetico del mondo industriale che oggi più che mai soffre per questo motivo un forte svantaggio competitivo con il resto del mondo”. È l’allarme e l’appello che arriva dalle imprese, con le dichiarazioni del delegato del Presidente di Confindustria per l’energia, Aurelio Regina.

Al di fuori della misura sulla compensazione dei costi indiretti ETS, che era già prevista dalla legge di bilancio e doveva essere applicata da tempo, per un valore di 600 milioni nel decreto «non c’è nulla per le imprese». Tra l’altro è una misura, spiega Regina, che riguarda solo alcuni settori industriali, prevista da una norma europea e attuata da anni in tutto il Continente, tranne che da noi. È «una pazzia» aver varato questo testo, senza accogliere le proposte delle imprese, in primis quella per estendere l’ambito di applicazione della norma che azzera gli oneri di sistema alle utenze in bassa tensione.  La bolletta di tutta l’industria italiana supera abbondantemente i 20 miliardi di euro all’anno, le imprese continuano a subire uno spread energetico che supera il 35% e che arriva a toccare più dell’80% nel confronto con paesi europei, Usa e Cina”, si legge su Il Sole 24 Ore.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

In testa la misura del bonus di 200 euro sulle bollette elettriche per gli Isee fino a 25mila euro, aiuti alle imprese, tutele graduali per i vulnerabili, bonus elettrodomestici senza il click day, risorse per ridurre i costi delle piscine, offerte di luce e gas più chiare, stop alle esecuzioni immobiliari e salva-auto aziendali. Sono stati superati gli ostacoli legati all’utilizzo del maggior gettito Iva, derivante dall’aumento del gas, per gli eventuali nuovi interventi sulle bollette energetiche di famiglie e imprese: in attesa della riforma della legge di contabilità, l’utilizzo delle risorse sarà condizionato al parere delle commissioni parlamentari competenti sui profili finanziari. Si tratta delle misure approntate nel disegno di legge di conversione del decreto bollette, varato dal Cdm il 28 febbraio scorso, approvato prima alla Camera e poi al Senato e quindi diventato legge. Il provvedimento prevede un pacchetto da 3 miliardi di aiuti contro il caro-energia destinati a famiglie e imprese.

Dei circa 3 miliardi di euro, 1,4 sono destinati alle imprese e 1,6 alle famiglie. Nel corso dell’iter parlamentare, al decreto sono stati aggiunti anche alcuni elementi che riguardano provvedimenti attuativi di una serie di misure contenute nella Legge di bilancio. Tra questi, i criteri per ottenere il bonus elettrodomestici (è stato scelto lo sconto in fattura e non il click day) e una deroga al nuovo regime fiscale dei fringe benefit per le auto aziendali già prenotate.

Il dl prevede anche alcune misure per aumentare la trasparenza e la possibilità di mettere a confronto le offerte di energia elettrica e gas ai clienti domestici sul mercato libero, affidando dei poteri sanzionatorio all’Arera. Il bonus sociale elettrico viene ampliato per tre mesi agli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, che riceveranno un contributo da 200 euro. Un aiuto a mitigare il caro bollette spetterà anche alle aziende energivore – con potenza impegnata superiore a 16,5 kW – e alle Pmi vulnerabili.

Attualmente il bonus sociale bollette prevede che il cittadino o il nucleo familiare abbia diritto al contributo con un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico (20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli). Per coloro che già percepiscono il sostegno, il contributo potrà arrivare fino a 500 euro. Della misura dovrebbero beneficiare circa 8 milioni di famiglie. Arriva, poi, lo stop al pignoramento degli immobili per i soggetti vulnerabili (over 75, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute): non potrà essere attivata l’esecuzione immobiliare della prima casa per debiti condominiali inferiori ai 5.000 euro.

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Previsto anche un salvagente per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e “concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025”, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra. Previsti inoltre 10 milioni in più nel 2025 “per l’erogazione di contributi a fondo perduto” per ridurre il costo dell’energia nelle piscine.



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