Un confronto con il settore per ribadire la centralità delle telecomunicazioni nello sviluppo tecnologico e competitivo del Paese e presentare un primo pacchetto di misure a sostegno del comparto. Con questi obiettivi si è svolto, oggi 24 aprile 2025 intorno le 14:30, a Palazzo Piacentini il Tavolo Tlc, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, dei rappresentanti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali.
“Le nuove tecnologie impongono un settore delle telecomunicazioni solido, competitivo e inclusivo. In questa prima parte della legislatura abbiamo risolto problemi annosi: ora serve un piano di sviluppo per rilanciare un comparto strategico per il Paese“, ha dichiarato Urso.
Tra i risultati conseguiti dal Governo dall’inizio della legislatura, Urso ha ricordato la questione TIM e la nascita di FiberCop, lo sblocco di Open Fiber e i progressi nella gestione dei call center, come il caso Abramo, oggi modello anche per la vertenza Callmat.
“Sono esempi concreti di una riconversione sostenuta da risorse pubbliche, che deve ora trovare impulso nella capacità dei privati di conquistare nuove quote di mercato”, ha aggiunto. Un ulteriore passo avanti è stato l’innalzamento dei limiti elettromagnetici che, “dopo vent’anni, avvicina l’Italia agli standard europei, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della tecnologia 5G sul territorio”.
“L’attenzione da parte del governo nei confronti del settore TLC è sempre stata massima. Lo dimostrano gli interventi di formazione e sostegno al reddito specifici per le imprese TLC. Nella giornata di ieri (ndr 23 aprile 2025) ho firmato il primo dei decreti attuativi necessari per avere risorse dedicate, attraverso il trasferimento delle risorse FIS (Fondo di integrazione salariale dell’INPS) al nuovo Fondo di solidarietà per le imprese del settore, così da rispondere più velocemente alle esigenze di lavoratori e imprese”, ha dichiarato Calderone.
“L’attenzione da parte del governo nei confronti del settore TLC è sempre stata massima. Lo dimostrano gli interventi di formazione e sostegno al reddito specifici per le imprese TLC. Nella giornata di ieri ho firmato il primo dei decreti attuativi necessari per avere risorse dedicate, attraverso il trasferimento delle risorse FIS (Fondo di integrazione salariale dell’INPS) al nuovo Fondo di solidarietà per le imprese del settore, così da rispondere più velocemente alle esigenze di lavoratori e imprese”, ha dichiarato Calderone.
Durante l’incontro, i ministri hanno presentato un pacchetto organico di misure da 629 milioni di euro, di cui 533 destinati agli operatori Tlc.
Si tratta di una prima, significativa tranche di un più ampio piano di sviluppo a sostegno del comparto, con interventi che spaziano dal cablaggio verticale per i cittadini, alla ricerca e sviluppo per le grandi imprese, fino alla digitalizzazione delle infrastrutture comunali. Il bacino potenziale stimato è di circa un milione e mezzo di cittadini e 35 mila imprese.
I cittadini potranno usufruire di un voucher fino a 200 euro per il cablaggio verticale della fibra ottica, grazie a uno stanziamento di 140 milioni di euro.
Per le PMI sono previsti voucher a copertura del 50% degli investimenti in servizi cloud e cybersecurity, con risorse pari a 150 milioni. Alle grandi imprese sono destinati 201 milioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo nei settori delle telecomunicazioni, dei cavi sottomarini, delle tecnologie quantistiche e della realtà aumentata e virtuale. Il settore del broadcasting potrà contare su risorse pari a 54 milioni.
Sul versante degli interventi indiretti, 35 milioni saranno destinati a 4.300 Comuni sotto i 50.000 abitanti per la digitalizzazione delle infrastrutture locali. Al potenziamento del sistema SINFI, finalizzato alla mappatura di cavi sottomarini, data center e aree industriali, andranno 2 milioni. La desaturazione della fibra ottica, con nuove installazioni su reti pubbliche e il rinnovo dei diritti d’uso su reti private, sarà sostenuta con 42,7 milioni. Il catasto nazionale degli impianti, utile al monitoraggio delle sorgenti radio elettriche, riceverà 1,5 milioni. Infine, sono previsti 3 milioni di euro per la completa digitalizzazione del sistema nazionale di emergenza NUE 112.
Insieme al ministro Calderone sono state, inoltre, illustrate nuove misure sul fronte imprenditoriale e occupazionale, a supporto dei lavoratori del settore.
“Ho avuto modo anche di pre-annunciare la risposta in data odierna del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali riguardo una richiesta di CGIL, CISL, UIL e UGL, che farà riferimento al contratto attualmente più applicato“, ha sottolineato Calderone.
I ministri hanno quindi ribadito la consapevolezza del Governo rispetto al ruolo strategico degli operatori Tlc e alla profonda trasformazione in atto, testimoniata anche dalle recenti operazioni di fusione tra grandi player del settore, sottolineando come margini ridotti e frammentazione ostacolino gli investimenti. Da qui l’urgenza di una strategia coordinata, anche a livello europeo.
Il confronto proseguirà nelle prossime settimane con la convocazione, presso il Mimit, dei Tavoli Radio e TV, per approfondire le esigenze dei comparti e giungere a soluzioni condivise.
Le dichiarazioni di ASSTEL
“L’ecosistema delle TLC sta vivendo una trasformazione importante: attori tradizionali e nuovi collaborano e competono per offrire connettività e servizi di valore al Paese. Le imprese svolgono un ruolo strategico per la transizione digitale in atto e per raggiungere importanti traguardi in termini di innovazione, copertura, velocità e diffusione dei servizi nonché nel conseguire pienamente gli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR“, così il Presidente di Asstel – Assotelecomunicazioni, Massimo Sarmi, al “Tavolo di Settore delle Telecomunicazioni” che si è svolto oggi 24 aprile 2025 alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone.
Nel corso dell’incontro, il Presidente Sarmi ha evidenziato come l’ecosistema delle TLC rappresenti il pilastro del progresso tecnologico e della competitività del Paese: “Il processo di trasformazione delle telecomunicazioni italiane ed europee induce ad una articolata riflessione sul futuro dell’ecosistema, sugli interventi urgenti a garantirne la sostenibilità economica e l’occupabilità delle persone e la necessità di dotare il Paese di reti digitali adatte a supportarne la competitività, la sicurezza e l’autonomia“.
Il Presidente ha sottolineato le criticità che concorrono a determinare lo stato di difficoltà della filiera Tlc: nonostante il saldo di cassa abbia visto una diminuzione pari a – 10 miliardi di euro e i ricavi siano scesi di oltre 7 miliardi di euro tra il 2013 e il 2023, gli Operatori hanno garantito elevati investimenti, pari a 85 miliardi di euro nel medesimo periodo, relativi in particolare alla realizzazione dell’infrastruttura broadband con reti VHCN e 5G e agli investimenti per l’acquisto e il rinnovo delle licenze.
Tale complessa dinamica economica, particolarmente avvertita nel mercato del CRM/BPO, riverbera i suoi effetti anche sul lavoro di oltre 200.000 persone, con le imprese impegnate a sostenere la stabilità occupazionale e ad investire sulla formazione permanente e certificata, attraverso percorsi di ampliamento e consolidamento delle competenze delle proprie persone per dotarle degli strumenti necessari ad affrontare le sfide della trasformazione digitale.
“L’Associazione ha accolto con favore l’individuazione, da parte del Governo, del CCNL TLC quale contratto di riferimento per il CRM/BPO, al fine di contrastare il dumping contrattuale, e le prime misure economiche presentate, circa 629 milioni di euro, per l’incentivazione della domanda di alcuni servizi digitali per famiglie e imprese, e circa 18 milioni di euro al Fondo di Solidarietà Bilaterale per la filiera Tlc derivanti dal trasferimento di una quota delle risorse del FIS – prosegue Sarmi -. Tali interventi sono propedeutici alla definizione urgente di una nuova politica industriale dedicata alle Telecomunicazioni che determini la sostenibilità economica e lo sviluppo dell’ecosistema nell’interesse delle imprese e delle persone che vi lavorano. In tale contesto di complessità, l’avvio di un percorso con il Governo che individui interventi significativi a supporto dell’Industry, come la mitigazione strutturale del costo dell’energia e la allocazione non onerosa delle frequenze, è funzionale a favorire anche una positiva conclusione del negoziato in corso per il rinnovo del contratto di lavoro“, ha concluso il Presidente di Asstel.
Le dichiarazioni dei Sindacati
In data odierna 24 aprile 2025, presso il Mimit, si è svolto l’incontro per discutere delle misure a sostegno del settore delle Telecomunicazioni, tra i rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero del Lavoro, le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl Uilcom-Uil, ed i vertici di Asstel, l’associazione datoriale che rappresenta le aziende del comparto.
La riunione convocata e presieduta dai titolari dei rispettivi dicasteri, i Ministri Urso e Calderone, rappresenta il prosieguo del confronto sui temi legati alla crisi del comparto delle TLC.
Il Ministro Urso ha annunciato un pacchetto di interventi per un ammontare di 629 milioni di Euro, che rappresentano la prima significativa parte di un sempre più organico piano di interventi per garantire lo sviluppo del settore, favorendo la transizione digitale nel Paese.
Le misure avranno al centro del proprio intervento il cablaggio verticale per i cittadini, ricerca e sviluppo per le imprese, la digitalizzazione delle infrastrutture comunali.
Sostegno ai costi per investimento in cloud e cybersecurity, broadcasting, data center e cavi sottomarini.
Il Ministero del Lavoro, invece, ha annunciato che il Ccnl delle Telecomunicazioni sarà il contratto di riferimento per le attività di customer care, attraverso la pubblicazione di una nota che indica il contratto, firmato da Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil con Asstel, quale Ccnl da applicare alle lavoratrici ed ai lavoratori che si occupano di gestire l’assistenza telefonica attraverso canali telefonici o digitali.
Il Ccnl TLC si conferma il contratto di riferimento, in quanto sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente e maggiormente rappresentative del comparto Crm/Bpo.
In riferimento alle misure di ammortizzatori sociali a favore del settore, il Ministero si è impegnato a individuare risorse per rifinanziare il contratto di espansione, considerata la forte rivendicazione delle parti sociali, riconoscendo il valore dello strumento per affrontare la crisi derivante dalla sempre maggiore presenza di dispositivi digitali nella organizzazione del lavoro.
Il Ministero del Lavoro ha inoltre comunicato che è pronto il decreto che scorporerà le risorse residuali del Fondo Integrativo Salariale, antecedente alla costituzione del Fondo bilaterale delle Telecomunicazioni, destinandole al Fondo stesso. Si tratta di a 17,9 milioni di Euro che confluiranno nel FbdS a sostegno delle crisi del settore.
Asstel, nel suo intervento, ha dichiarato apprezzamento sulle iniziative messe in campo dai due Ministeri, auspicando che queste misure possano rappresentare l’inizio di un percorso proficuo che possa rilanciare il settore, facendo ritornare il comparto delle telecomunicazioni italiane leader nel mondo.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, fermo restando la valutazione sui singoli provvedimenti, esprimono soddisfazione per le misure annunciate. In particolare per le iniziative proposte dal Ministero del Lavoro che agevolano ed aiutano la gestione delle eccedenze ed il ricambio generazionale.
Il riconoscimento della centralità del CCNL TLC per i crm/bpo, da parte del Ministero del Lavoro, è fondamentale per la tenuta del settore.
In relazione al pacchetto di misure economiche proposte dal Mimit, si prende atto dell’impegno importante assunto dal dicastero, anche in considerazione delle ingenti risorse, che dovranno essere gestite da aziende virtuose e che applichino i contratti di riferimento e sottoscritti dalle organizzazioni confederali, evitando di fatto fenomenologie di dumping e la tutela sulla sicurezza.
In relazione alle tempistiche del rinnovo del Ccnl Tlc, fermo restando che il tavolo di confronto non è in sede ministeriale e considerate anche le importanti iniziative, sia giuridiche che economiche, messe in campo dal Governo a sostegno del settore, il silenzio di Asstel, nonostante le continue sollecitazioni sindacali, non è sicuramente un segnale positivo per la ripresa immediata del confronto.
Ora non ci sono più alibi per il rinnovo del Ccnl delle Telecomunicazioni, oramai scaduto da oltre 2 anni; lo chiedono le lavoratrici ed i lavoratori del comparto che hanno scioperato il 31 marzo 2025.
In mancanza di risposte, nel breve termine, le Segreterie Nazionali proseguiranno e rilanceranno la mobilitazione dell’intero settore, riaprendo le procedure di raffreddamento per il rinnovo del Ccnl.
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