Bonus multipli per le donne (anche senza figli): cifre forti ogni mese


Si chiama Decreto Coesione e finalmente è ufficiale. Ne beneficiano soprattutto le donne ma a cascata non solo loro.

La missione del Governo è quella di alleggerire la disoccupazione, soprattutto nel sud Italia, e c’è il beneplacito dell’Unione Europea che ha contribuito a finanziare il sostegno con ben 1,1 miliardi di euro. Secondo le stime del Governo, stanno per arrivare almeno 180 mila nuove assunzioni.

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Bonus multipli per le donne (anche senza figli): cifre forti ogni mese – trading.it

Sorridono soprattutto le donne ma anche i giovani under 35. Il Decreto mira a ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro che purtroppo è ancora una realtà soprattutto nel Mezzogiorno dove per le donne è particolarmente difficile trovare un’occupazione. Spesso le aziende rinunciano a nuove assunzioni perché oberate dalle tasse e dai contributi previdenziali. Ed è proprio in quest’ottica che nasce il nuovo sostegno statale ed europeo.

L’incentivo consiste principalmente in un esonero totale dei contributi previdenziali per le aziende che assumono donne disoccupate con contratto a tempo indeterminato, fino a un massimo di 650 euro al mese per lavoratrice e per 2 anni.

Bonus donne e politiche attive: tutte le agevolazioni

Il bonus prevede anche agevolazioni speciali per donne vittime di violenza che sono già beneficiarie del reddito di libertà, e per donne svantaggiate come quelle prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi nelle regioni ZES del Sud o da 24 mesi nelle altre regioni.

ragazza sorridente di fronte a due tavolozze pitturate
Bonus donne e politiche attive: tutte le agevolazioni – trading.it

Come anticipato, il Bonus donne contempla anche altri incentivi correlati come il Bonus Giovani per under 35 e il Bonus ZES (per imprese nelle Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno), che prevedono già gli esoneri contributivi per favorire l’occupazione di giovani e lavoratori in aree svantaggiate. E poi ci sono le agevolazioni già in essere come la Legge 92 che prevedono riduzioni contributive per l’assunzione di donne svantaggiate. In questo modo, in un solo colpo, aumentano in maniera esponenziale le possibilità di dare un aiuto concreto a chi vive in particolari situazioni svantaggiate, dalla zona di residenza alla discriminazione di genere.

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Le politiche di inclusione fanno un’importante balzo in avanti perché mettendo insieme incentivi e misure di accompagnamento si incrementano le probabilità di successo nell’inserimento lavorativo delle donne. Una svolta epocale che porterà ad una maggiore attenzione alla parità di genere valorizzando il talento femminile nel mercato del lavoro spesso sottovalutato. Dunque il Bonus non è solo un bonus,  ma una strategia complessiva che coinvolge incentivi, politiche attive, e interventi specifici per categorie vulnerabili, creando un sistema integrato di sostegno all’occupazione femminile in Italia. Finalmente, ci verrebbe da dire.



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