Trevinano dalla fuga alla fama



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Diventa un caso nazionale il progetto di recupero di Trevinano, la piccola frazione di Acquapendente al confine con Toscana e Umbria, selezionata dal ministero della Cultura tra i 21 borghi pilota finanziati dal Pnrr.

Trevinano dalla fuga alla fama

Nel 1643 furono le donne a difendere Trevinano, assediata del duca di Parma e Piacenza Odoardo Farnese, intenzionato a riprendersi il ducato di Castro, finito nelle mani di papa Urbano VIII Barberini.

La sfida

Oggi la sfida è un’altra ma altrettanto ambiziosa: far rinascere e ripopolare il paese, fermo a 140 residenti. A provarci è Trevinano Ri-wind, un faraonico progetto finanziato con 20 milioni di euro dal Mic attraverso la linea A del Pnrr per l’attrattività dei borghi storici. Il piano punta a riqualificare il tessuto urbano, recuperando edifici pubblici e privati, creando nuove residenze e spazi per giovani e famiglie. In programma anche un hotel diffuso, strutture sportive per arrampicata e volo libero, un nuovo ristorante e spazi per co-housing e co-working. Il tutto dentro una cornice paesaggistica che spazia dal monte Amiata alla valle del Paglia.

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A Trevinano oggi si muovono cantieri, si annunciano nuove attività, si progettano eventi culturali

Come riporta La Repubblica, senza il Pnrr la frazione di Trevinano, collocata in un’area interna, “tagliata fuori dai collegamenti stradali e ferroviari”, sarebbe diventata presto “uno dei tanti borghi fantasma dell’Alta Tuscia”. Invece oggi si muovono cantieri, si annunciano nuove attività, si progettano eventi culturali. Il progetto prevede un piano del colore per la riconfigurazione storica del borgo nonché interventi per migliorare l’accessibilità, abbattendo le barriere architettoniche.

Sono stati messi in campo bandi per attrarre imprese giovanili e femminili

“L’idea è quella di trasformare Trevinano nel borgo più gustoso d’Italia, tramite corsi di cucina organizzati assieme a Slow Food – riporta ancora Repubblica -. Sono stati messi in campo bandi per attrarre imprese giovanili e femminili. Il vecchio ristorante Da Gianfranco, chiuso due anni fa, potrebbe rinascere a breve grazie ai ragazzi della nuova cooperativa di comunità Antica Terra”.

Massimiliano Conti 

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