«Oggi segniamo un’altra tappa fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio: la ricostruzione non sarebbe stata sufficiente senza investimenti per la ripresa socio economica». Con queste parole, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha annunciato l’approvazione del Programma Restart 2 da 110 milioni di euro.
«Chissà se al momento della firma, immortalata con la solita foto di rito da diffondere sui social, Biondi abbia ripensato alle parole sprezzanti con cui ha accolto in città la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein, affermando che finalmente ‘il partito si occupava dell’Aquila’. Chissà se Biondi si è un pochino vergognato, considerato che questa ‘tappa fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio’ è merito proprio del Pd».
Così, in una nota, il Partito Democratico aquilano.
«È stata la classe dirigente del Partito Democratico aquilano, infatti, che ha inventato, e reso legge, il meccanismo che destina il 4% dei fondi per la ricostruzione del cratere 2009 allo sviluppo socio economico. Dunque, il sindaco dell’Aquila ha firmato un programma di investimenti reso possibile da una legge del Pd, a valere sull’ultimo stanziamento per la ricostruzione assicurato dal governo giallorosso di Conte, con la Legge di stabilità 2020: parliamo dei 2,75 miliardi di euro che Biondi sta ancora utilizzando, e da cui discendono, appunto, il 4% per lo sviluppo socio economico, e cioè i 110 milioni di euro annunciati in queste ore».
«In altre parole, – proseguono – il sindaco dell’Aquila continua a beneficiare del lavoro altrui dimenticandosi, però, di ringraziare chi l’ha preceduto per aver assicurato un inedito e efficiente assetto economico e normativo a servizio della ricostruzione del territorio. Tra l’altro, erano anni che chiedevamo insistentemente che venisse programmato un nuovo Restart che, lo ricordiamo, è il documento strategico intorno a cui deve ruotare il complesso degli interventi previsti a valere sul 4% dei fondi per la ricostruzione; già due anni fa, avevamo portato con le altre forze di opposizione un ordine del giorno all’attenzione del Consiglio comunale».
«Il programma Restart 1 venne definito all’epoca del governo regionale D’Alfonso, con l’allora vice presidente Lolli che riunì decine e decine di volte il tavolo di concertazione alla presenza di associazioni datoriali e di categoria, di sindacati, sindaci, parlamentari e consiglieri regionali per scrivere insieme un progetto vero di rilancio del territorio. Ebbene, si è arrivati finalmente – con anni di ritardo, e viene il sospetto che si siano tenute congelate le risorse appositamente per poterle utilizzare negli ultimi due anni di mandato – alla firma sul Restart 2: trattandosi di una misura fondamentale, un’occasione irripetibile in combinato con le risorse del Pnrr e col fondo complementare destinato alle aree sisma 2009 e 2016 (altre iniziative del PD), vorremmo capire con chi Biondi ha concertato il programma, e che cosa prevede per i prossimi anni, su quali assi strategici è stato impostato e con quali obiettivi concreti».
«Se Biondi pensa di poter gestire 110 milioni di euro come fossero un bancomat per le sue marchette elettorali, come accaduto finora con le risorse di cui ha potuto beneficiare, è davvero fuori strada – proseguono i Dem -: chiederemo, con forza, piena trasparenza e partecipazione della città e del territorio e faremo in modo di rompere la cappa di silenzio che, sulla vicenda, il sindaco dell’Aquila ha provato ad imporre. Vogliamo che i sindaci del cratere abbiano pieno protagonismo, considerato che il rilancio socioeconomico passa necessariamente da un progetto ampio di territorio; esempio virtuoso è il progetto integrato turistico dell’area omogenea 2 “Il ponte tra i parchi”, con capofila il comune di Tornimparte: Biondi è stato capace di rivendicare persino la paternità di questa progettualità, frutto del lavoro dei sindaci di quel territorio coordinati da Gianni Anastasio».
«E vogliamo conoscere, inoltre, lo stato di attuazione del programma Restart 1, se è vero che ci sono ancora milioni di euro da assegnare sulla vecchia programmazione. Vogliamo, infine, che si faccia chiarezza sull’impatto che queste risorse hanno avuto sul territorio, in termini di posti di lavoro creati, di opportunità di sviluppo e di crescita socioeconomica del cratere; parliamo, tra fondi Restart e fondi Pnrr e complementari, di quasi mezzo miliardo di euro: vanno analizzate le misure messe in campo, quelle che hanno funzionato e quelle che non hanno funzionato, per correggere il tiro e definire interventi che possano dare davvero le risposte attese dal territorio. Su questo, non arretreremo di un passo», conclude il Partito Democratico aquilano.
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