Il Terziario a Bergamo continua a crescere: trainano turismo e servizi

A Bergamo il settore terziario (servizi e commercio al dettaglio) continua a crescere. Gli ultimi dati pubblicati dalla Camera di Commercio di Bergamo, relativi al IV trimestre 2024 (settembre-dicembre) registrano dati decisamente positivi, soprattutto nella seconda parte dell’anno: il fatturato medio annuo dei servizi si attesta al +2,4%, il commercio al dettaglio al +1,1%.

Prosegue quindi la fase espansiva del settore terziario dell’economia provinciale, avviata dopo la pandemia da Covid-19. Gli imprenditori non sembrano però ottimisti sull’avvio del 2025, con aspettative in peggioramento in entrambi i comparti: nonostante i segnali positivi provenienti dai consumi nell’ultima parte dell’anno, l’elevato livello di incertezza della situazione politica ed economica globale rischia di spostare il potere d’acquisto delle famiglie verso maggiori livelli di risparmio. Alcuni comparti dei servizi evidenziano inoltre forti legami con il manifatturiero, settore particolarmente esposto ai rischi della congiuntura internazionale.

Servizi: dati buoni ma aspettative in calo

I comparti che hanno contribuito di più alla crescita 2024 sono i servizi alle imprese e le attività di alloggio e ristorazione: i servizi alla persona hanno evidenziato un rallentamento, mentre un dato più negativo riguarda il commercio all’ingrosso.

Nel quarto trimestre la variazione tendenziale (dunque rispetto al IV trimestre 2023) del fatturato delle imprese dei servizi bergamasche è pari al +2,8%. Nel corso dell’anno, il ritmo di crescita si è progressivamente rafforzato: la dinamica delle variazioni congiunturali (di volta in volta rispetto al trimestre precedente) mostra infatti una crescita più debole nei primi due trimestri (rispettivamente +0,2% e +0,5%) e un rafforzamento nella seconda parte dell’anno (+0,8% nel terzo trimestre e +0,7% nel quarto). Il 2024 si chiude così con una crescita media del fatturato pari al +2,4%, un incremento ancora significativo per quanto lievemente inferiore al dato lombardo (+3,1%) e dimezzato rispetto al 2023 (+4,9%).

Rallentano i prezzi praticati dalle imprese (+1,2% la variazione congiunturale nel IV trimestre), che continuano però a crescere a ritmi piuttosto elevati in prospettiva storica, a conferma di una certa difficoltà nell’assorbire le spinte inflattive.

L’ultimo trimestre del 2024 si chiude con un saldo occupazionale positivo (+2,3%): la crescita media annua è pari al +2,6%, più bassa di quella del 2023 (+3,8%).

Nonostante i risultati ancora positivi del settore, gli imprenditori bergamaschi dei servizi non sono ottimisti: le aspettative sul fatturato tornano infatti in area negativa (saldo pari a -4 punti tra previsioni di crescita e diminuzione) dopo il lieve segno positivo del trimestre scorso. Se la crescita dei flussi turistici e il recupero del potere d’acquisto dovrebbero consentire la prosecuzione della fase positiva anche nel 2025, le imprese sembrano temere che i rischi geopolitici a livello internazionale possano influenzare anche i servizi: i canali di trasmissione potrebbero essere un arresto prematuro della discesa dei tassi di interesse, una minore fiducia dei consumatori e una conseguente crescita della propensione al risparmio, oltre ai legami di alcuni settori dei servizi, come il commercio all’ingrosso, con una manifattura in difficoltà. Più rosee le aspettative sull’occupazione (+5 punti).

Commercio al dettaglio: ancora significativo l’aumento dei prezzi

Il fatturato del commercio al dettaglio mostra dati ancora più positivi dei servizi: la variazione tendenziale nel quarto trimestre è infatti del +3,3% (confermando il significativo incremento del terzo trimestre, +3,2%), mentre la variazione congiunturale segna un +0,6% (dopo il buonissimo risultato del terzo trimestre, +2%). Era stata del +0,3% e -0,4% nei primi due trimestri, un andamento “a doppia velocità” che porta così ad una crescita media annua nel 2024 del +1,1%, in linea con il dato lombardo (+1%). Nel 2024 il fatturato è aumentato soprattutto nei supermercati e minimarket e nei negozi specializzati alimentari, mentre gli esercizi non alimentari hanno archiviato un incremento più ridotto.

La crescita era risultata più intensa nel 2023 (+4%), anche per l’effetto sul fatturato dovuto all’incremento dei prezzi di vendita, che nel 2024 hanno invece rallentato. Tuttavia, il percorso di rientro dei listini non è uniforme né rapido, come mostrato dalla variazione ancora significativa registrata nel quarto trimestre (+3,7% congiunturale). Anche gli ordini ai fornitori hanno evidenziato un miglioramento nella seconda parte del 2024, dopo le valutazioni fortemente negative dei primi due trimestri: il saldo tra dichiarazioni di aumento e diminuzione si riporta infatti vicino allo zero (-2,5 punti nel quarto trimestre). Tale andamento si accompagna a un ridimensionamento delle scorte: il saldo tra valutazioni di esuberanza e scarsità, che nel secondo trimestre aveva raggiunto i +10 punti, scende a +6,7. L’ultimo trimestre del 2024 registra ancora un segno positivo per l’occupazione (+1,7%), anche per via dell’effetto stagionale legato al picco delle vendite del periodo natalizio.

Se quindi i risultati della seconda metà del 2024 hanno visto un evidente miglioramento del quadro congiunturale, tale situazione non si è riflessa sulle aspettative. Le previsioni degli imprenditori in merito all’andamento del fatturato nel primo trimestre 2025 mostrano non solo un valore negativo (-27 punti il saldo tra indicazioni di aumento e diminuzione), come avviene normalmente in questo trimestre per gli effetti stagionali citati, ma anche in netto peggioramento rispetto agli analoghi valori registrati a fine 2023 e 2022, sulla scia del peggioramento del clima di fiducia tra i consumatori.