Viaggio all’interno della sede Banco Alimentare Liguria, l’organizzazione che recupera prodotti alimentari da destinare ai più bisognosi

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Attenuare il problema della fame, dell’emarginazione, della povertà e promuovere la lotta allo spreco alimentare a scopo sociale: sono questi i valori che reincarna il Banco Alimentare della Liguria, l’organizzazione non profit presente sul nostro territorio e che dal 1996 recupera alimenti integri e non scaduti che sarebbero destinati alla distruzione perché non più commercializzabili, salvandoli quindi dallo spreco, e consentendo a questi beni di riacquistare valore, diventando di fatto una risorsa per chi ha troppo poco per vivere. 

Realtà con sede a Genova, precisamente a Bolzaneto, ma attiva su tutto il territorio regionale, recupera tutte quelle che sono le eccedenze dalla filiera agroalimentare, in particolare da industria e aziende, supermercati, mercato dell’ortofrutta, mense aziendali e scolastiche ma anche navi da crociera. Non solo: l’organizzazione, inoltre, è accreditata presso l’AGEA, l’Agenzia per le erogazione in agricoltura del Ministero delle Politiche Agricole, e proprio grazie a ciò usufruisce delle donazioni di derrate alimentari destinate agli indigenti.

Ma come funziona il Banco Alimentare? Com’è strutturato il lavoro e la filiera che, solo nel 2024, è stata in grado di redistribuire circa duemilacinquecento tonnellate di generi alimentari per un valore complessivo di quasi otto milioni di euro? Siamo andati direttamente a scoprirlo presso la sede a Bolzaneto, all’interno della quale la Presidente del Banco Alimentare Liguria, Gabriella Andraghetti, ci ha raccontato tutta quella che è una struttura perfettamente organizzata dalla A alla Z e che non tralascia nessun piccolo dettaglio.

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La nostra sede si struttura su due livelli e abbiamo un montacarichi che utilizziamo per il trasporto dei bancali con gli alimenti tra un piano e l’altro: a differenza di altre Regioni, che avendo un territorio dove le proprie strutture possono essere più grandi, noi abbiamo dovuto optare per una sede su più di un livello“, afferma la presidente, mentre stiamo percorrendo il secondo piano, dove sono presenti delle grosse strutture in cui vengono riposti tutti gli alimenti, rigorosamente sigillati ed etichettati così da contraddistinguere l’uno dall’altro, perché ogni bancale presente viene creato sulla base di quella che è la richiesta dell’utenza stessa. 

Ci sono biscotti, pasta, olio di oliva, sughi e tantissimi altri prodotti alimentari, e questa volta anche detersivi: “In questo momento abbiamo anche un bancale con prodotti del genere ma noi non li andiamo a cercare – precisa -. Se li offrono, noi li prendiamo perché sono molto richiesti dalle persone. Non arrivano spesso ma quando capita, ne siamo molto contenti“. 

Ma come, e quando, avviene la preparazione e la distribuzione? Scendiamo al primo piano e nel mentre osserviamo la fase di consegna, la presidente ci racconta nel dettaglio tutte quelle che sono le fasi: “Le distribuzioni avvengono il martedì e il mercoledì pomeriggio, poi il giovedì e il venerdì mattina. Negli altri giorni, invece, vengono preparati i bancali dove sono presenti i prodotti alimentari rigorosamente precedentemente smistati nei nostri pacchi (non possiamo, logicamente, utilizzare le scatole espositori che riceviamo). Quando le associazioni vengono a ritirarli, devono essere assolutamente già pronti, perché se no non riusciremmo a prepararli in venti minuti. I bancali vengono preparati e posizionati in prossimità dell’ingresso e su ciascuno di questi segniamo le quantità in proporzione al numero degli assistiti che l’associazione, che si occupa della consegna, ha dichiarato. Se un’associazione, ad esempio, ha trenta persone e un’altra centocinquanta, ovviamente l’assegnazione è diversa“.

Per ciascun bancale, quindi, viene preparata una “pre bolla dal volontario, che in corsia preparano i bancali. In questa – prosegue Andraghetti -, vengono specificati i colli dei vari alimenti e su ogni bancale è presente un foglio di prenotazione perché quando l’associazione telefona pe prendere appuntamento, valutiamo insieme che cosa e quanto prenderà nel giorno del ritiro. Ad esempio, se l’assegnazione ha quindici colli, magari nel giorno prestabilito ne ritira tre e vengono scalati man mano rimanendo una giacenza precisa e chiara di quello che ha ritirato e di quello che avanza da ritirare nei prossimi appuntamenti. Tutto quello che entra ed esce da qui è assolutamente trasparente e viene caricato su uno specifico programma che traccia tutti i prodotti“. 

Dentro la struttura, sono presenti anche due celle frigorifere: “Una è impostata a quattro gradi, mentre la seconda fino a meno venti perché dentro conserviamo dei prodotti surgelati che necessitano di temperature più basse – chiarisce la presidente – Ovviamente, noi rispettiamo tutta quella che è la catena del freddo al fine di preservare l’integrità del prodotto stesso e scongiurare qualsiasi genere di alterazione“. 

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L’idea è quella di utilizzare il proprio tempo libero che rimane, quando si cessa l’attività lavorativa, per la comunità“, afferma uno dei volontari della segreteria del Banco Alimentare. “Ci vuole spirito di solidarietà sociale, che è la condizione necessaria per poter fare quest’attività e che consente di trovare un’ambiente gradevole, nel quale organizzare attività di aiuto verso il prossimo. A volte ci si sente frustrati per il troppo poco che si riesce a fare, ma tante altre volte si è soddisfatti. La soddisfazione di chi hai di fronte, che ti rende partecipe e parte attiva di un’azione positiva, è un qualcosa che si amplifica nel territorio. Ci si realizza nella consapevolezza che si produce un’amplificazione in uno spazio e nel tempo, cercando di dare una continuità a questa azione. Ritengo, però, necessario avere più strutture consolidate, perché lo stesso volontario sarebbe in grado di dare un supporto più efficace“.

Io ho il compito di telefonare sempre alle stesse persone a cui vengono portati gli alimenti su tutto il territorio regionaleracconta un’altra volontaria -. Per me è un piacere sentirle: ci raccontiamo anche la quotidianità, come fossimo di famiglia. Sono persone che ti danno più di quello che si può fare e sovente aspettano la nostra telefonata. Sono proprio loro a darti un qualcosa, ti conoscono, ti ringraziano per la telefonata e il tempo che passi con loro. Delle volte esci di casa nervoso ma alla fin fine, dopo aver parlato con loro, torni a casa sereno“. 

Tra i tanti progetti del Banco Alimentare, Andraghetti ne racconta uno in particolare che mette al centro proprio le persone: “Noi ci occupiamo anche del volontariato d’azienda che in questo momento moltissime imprese stanno mettendo in pratica – afferma -. In sostanza, l’azienda propone il volontariato presso un’associazione e il dipendente che vuole, sceglie di farlo ed è come se lavorasse. Si tratta di una bella opportunità per far conoscere la nostra realtà e ci si rende conto di cos’è il banco e di cosa si fa. Devo dire che il riscontro è sempre positivo: abbiamo un’azienda che è il terzo anno consecutivo che lo fa con noi. Ma non solo: abbiamo anche persone che vengono qui per stage, quindi ragazzi giovani, ma anche tante altre persone che arrivano da situazioni particolari“. 

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: 

La Colletta Alimentare, che da ventotto anni si ripete senza interruzioni, è una vera e propria festa del dono, dove ogni contributo, piccolo o grande, diventa segno di una solidarietà concreta che unisce le persone e rafforza il senso di comunità. L’iniziativa è stata anche il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare aderisce alla odierna Giornata Mondiale dei Poveri, seguendo il messaggio di Papa Francesco

L’iniziativa prevede la presenza di volontari del Banco presso i Punti Vendita aderenti della Grande Distribuzione Organizzata che invitano centinaia di migliaia di persone che vanno a fare la spesa a donare una parte della propria spesa per le persone in difficoltà.  

La ventottesima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare 2024 ha visto aumentare a oltre dodicimila i supermercati coinvolti in tutta Italia, e a più di centocinquantacinquemila i volontari. Più di cinque milioni di donatori hanno contribuito permettendo di raccogliere settemilanovecento tonnellate di cibo da destinare alle persone in difficoltà. 

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In Liguria sono state raccolte duecentotrentasette tonnellate di cibo con un incremento del 4,5% rispetto al 2023. 

Il 5 febbraio, la Giornata contro lo spreco alimentare: 

Il Banco Alimentare nazionale riconosce in questa giornata un’opportunità di visibilità: il recupero delle eccedenze a scopo sociale, e quindi la lotta allo spreco alimentare, è un’attività quotidiana che dal 1989 li vede al fianco di oltre settemilaseicento Organizzazioni partner Territoriali (OpT), che raggiungono oltre 1.790.000 persone in difficoltà. 

Le stime sui dati del 2024 dicono che la quantità di cibo recuperato dalla rete Banco Alimentare sia cresciuta, con un totale di circa 46.500 tonnellate, 2.000 in più rispetto al 2023. Cresce costantemente il canale della Grande Distribuzione, quello con maggiore potenziale, grazie a un incremento dei punti vendita in cui è attivo Siticibo, il programma che permette di recuperare cibo fresco in eccedenza. 

Il settore dell’industria subisce una lieve flessione, riconducibile a meccanismi di razionalizzazione della produzione da parte delle aziende e a trend di mercato indipendenti da Banco Alimentare. In generale Banco Alimentare riesce a consolidare anno dopo anno la quantità di cibo recuperato grazie non solo a nuove partnership, ma anche grazie alla cura di solide relazioni con le OpT sul territorio, partendo da un reciproco ascolto dei bisogni, in risposta ai cambiamenti di contesto.

Banco alimentare e lo spreco domestico: 

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Il Banco Alimentare non recupera eccedenze di cibo da privati cittadini per questioni igienico sanitarie e di responsabilità verso terzi (le OpT).

Quello domestico, resta però un ambito fondamentale per l’educazione al rispetto del valore del cibo e della sua condivisione. Diversi sono i progetti che Banco Alimentare propone nelle scuole, le esperienze di volontariato di impresa e le iniziative rivolte ai consumatori finali a questo scopo. 

Tra queste ultime, le ricette anti-spreco in collaborazione con le università e gli istituti alberghieri, i materiali per conoscere e distinguere scadenza degli alimenti dal TMC, i consigli anti-spreco in collaborazione con Laura Mongiello (presidente dell’ordine dei tecnologi alimentari italiano e del Comitato Tecnico Scientifico di Banco Alimentare).





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