I prezzi delle case in Italia segnano una significativa crescita dello 0,9% a novembre, raggiungendo i 1.873 euro di media al metro quadro. Notevole risulta essere anche l’aumento (2%) rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo l’ultimo report elaborato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.
Regioni
Nel corso del mese di novembre, 15 delle 20 regioni italiane presentano degli incrementi dei propri valori immobiliari, con i più marcati che si concentrano in Lombardia (2,1%), Lazio (1,4%), Campania (1,3%) ed Emilia-Romagna (1%). Aumenti sotto la media nazionale dello 0,9% in altre 11 regioni con variazioni comprese tra lo 0,8% registrato in Trentino-Alto Adige e lo 0,1% del Piemonte. Molise, Sardegna e Basilicata presentano gli stessi prezzi di tre mesi fa; infine, Liguria (-0,1%) e Valle d’Aosta (-0,2%) sono le uniche due regioni che evidenziano dei cali dei loro valori immobiliari.
Sul versante dei prezzi, il Trentino-Alto Adige si conferma la regione più cara, con un valore di 3.276 euro al metro quadro. Seguono Valle d’Aosta (2.794 euro/m²), Liguria (2.517 euro/m²) e Toscana (2.261 euro/m²). Lombardia (2.261 euro/m2), Lazio (2.117 euro/m2), Emilia-Romagna (1.922 euro/m2) e Veneto (1.897 euro/m2) evidenziano prezzi immobiliari superiori alla media nazionale di 1.873 euro. Al contrario, le restanti regioni vedono prezzi del mattone al di sotto della media nazionale, compresi tra i 1.659 euro della Sardegna ed i 920 euro del Molise, la regione più conveniente per acquistare un’abitazione in Italia.
Province
A livello provinciale, emerge una netta prevalenza di zone che si collocano in terreno positivo trainate da Bologna (1,7%), Bergamo e Trento (entrambe su dell’1,6%), Milano e Trieste (1,5%). Crescita mensile dei valori anche per la provincia di Roma, in aumento dell’1%.
Le aree i cui prezzi hanno subito i maggiori ribassi del periodo sono, invece, Vercelli (-1,7%), Nuoro (-1,2%) e Biella (-1,1%).
Bolzano, con 4.529 euro al metro quadro, è la provincia italiana con i prezzi delle abitazioni più elevati e l’unica al di sopra dei 4.000 euro/m2. Seguono Milano (3.495 euro/m²), Lucca (3.095 euro/m²), Savona (3.136 euro/m2) e Firenze (2.941 euro/m2). Sul versante opposto della classifica dei valori immobiliari, le province più economiche sono Biella (627 euro/m²), Caltanissetta (656 euro/m2) e Isernia (689 euro/m2).
Capoluoghi
Nella maggioranza dei capoluoghi italiani, il 52%, si riscontrano valori al rialzo, guidati da Belluno (3,5%), Fermo (3,1%) e Trieste (2,3%). Altre 13 aree manifestano aumenti superiori allo 0,9% registrato a livello nazionale con variazioni comprese tra l’1,7% di Lucca e l’1% di Trapani. Incrementi sotto la media nazionale per le altre province tra cui Roma (0,5%) e Milano (0,2%). D’altra parte, 40 città registrano ribassi, con i cali più accentuati che si registrano a Potenza (-3,1%), Andria (-2,5%) e Cuneo (-2,4%). Infine, si evidenziano prezzi stabili in 12 capoluoghi, tra i quali segnaliamo Venezia, Como e Cagliari.
Milano (5.043 euro/m2) si conferma anche a novembre la regina dei valori immobiliari italiani, raggiungendo il suo massimo storico. Seguono Bolzano (4.613 euro/m2), Venezia (4.553euro/m2) e Firenze (4.174 euro/m2). Nella top ten dei prezzi delle case troviamo anche Bologna (3.561 euro/m2), Roma (3.077 euro/m2) e Napoli (2.815 euro/m2).
Agli antipodi, Caltanissetta (710 euro/m²) è il capoluogo più economico davanti a Ragusa (747 euro/m²) e Biella (767 euro/m²).
Nota metodologica
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).
Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d’asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.
Il report completo è consultabile al seguente link: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/
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