non solo calzature. Finalmente una boccata di New Economy

L’ High Tech e l’ agricoltura 2.0 avanzano in maniera veloce ma senza fare troppo rumore…

La provincia di Fermo sta vivendo una necessaria e dovuta trasformazione economica grazie all’ implementazione di tecnologie avanzate. Questo particolare territorio, storicamente noto per la produzione calzaturiera e manifatturiera, che faceva impazzire gli statistici e gli economisti degli anni ’80 e ’90 era contraddistinto da una industria manifatturiera intrisa di economia rurale. Chi ha svolto nel passato studi economici, come il sottoscritto, ricorda la difficoltà di alcuni autori che faticavano non poco per trovare la giusta “quadra” in queste aree peculiari che univano economia agricola ad industria secondaria. Sta ora emergendo, però, un modello di integrazione tra tradizione industriale, agronomia alternativa (elicicoltura, agricoltura biologica ed altre stravaganti colture primarie legate alla cosmesi ed altre diavolerie da terzo millennio) e ruspanti attività high-tech: alcune finanziate in pompa magna ed altre piccole start up nate in un sottoscala che però pensano in grande.

Non posso omettere il progetto-laboratorio “FermoTech”, nato con l’obiettivo di promuovere la ricerca e il trasferimento tecnologico nel territorio. Questo centro, sviluppato in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM) e altre istituzioni accademiche, rappresenta un punto di riferimento per le imprese locali. Attraverso l’uso di tecnologie avanzate come l’Additive Manufacturing, l’Intelligenza Artificiale e il Life Cycle Assessment (LCA), FermoTech supporta le aziende nell’ottimizzazione dei processi produttivi e nello sviluppo di prodotti innovativi. Inoltre, il laboratorio funge da incubatore per startup e da spazio per la formazione di giovani professionisti, contribuendo alla creazione di un ecosistema imprenditoriale sostenibile.

Un esempio, a mio avviso interessante, nell’integrazione tra tecnologia e tradizione è rappresentato da Velasca, un’azienda che ha saputo coniugare l’artigianalità del distretto calzaturiero di Montegranaro con le potenzialità dell’e-commerce. Velasca non solo commercializza calzature di alta qualità online, ma trasferisce anche competenze digitali ai fornitori locali, favorendo un upgrading tecnologico dell’intero sistema produttivo. Questo modello imprenditoriale rientra nella categoria delle “imprese plug-in”, che iniettano innovazione nei settori industriali maturi, rendendo il tessuto economico locale più competitivo a livello globale.

La provincia di Fermo si distingue per alcune iniziative volte a sostenere i giovani imprenditori. Programmi come Talentis – GI Startup Program offrono supporto finanziario e formativo per la creazione di nuove imprese innovative. Questi progetti si concentrano su settori strategici come la digitalizzazione, la sostenibilità e la robotica, creando opportunità per startup che vogliono operare sia a livello locale che internazionale.

L’investimento nella formazione è un altro pilastro della strategia di sviluppo economico della nostra zona che dovremmo tenere come riferimento. L’ampliamento dei corsi universitari in Ingegneria Gestionale presso la sede UNIVPM di Fermo è stato progettato per rispondere alle esigenze delle imprese locali. I curricula includono percorsi dedicati alla digitalizzazione aziendale e all’innovazione sostenibile, formando profili professionali altamente qualificati in grado di affrontare le sfide dell’Industria.

Grazie a questi sforzi congiunti tra istituzioni pubbliche, università e imprese private, Il fermano potrebbe trasformarsi in un hub regionale per l’innovazione tecnologica, potrebbe… La combinazione tra tradizione industriale e nuove tecnologie non solo rafforzerebbe l’economia locale, ma potrebbe offrire anche un modello replicabile in altre aree d’Italia.

Siamo pronti alla transizione High Tech? Crediamo nella transizione High Tech? I nostri giovani potrebbero inserirsi lavorativamente in questo nuovo settore anziché andarsene all’ estero?