LECCE – La sfida Fiorentina-Lecce è andata in scena 19 volte, delle quali 16 in massima serie, 2 in B ed una in Coppa Italia. Quella in cartellone domani, alle 20.45, sarà quindi la ventesima partita tra viola e giallorossi, al «Franchi». La compagine salentina si è imposta in 4 match (tutti in A). Tra questi, quello del 15 gennaio 2012. In panchina c’era Serse Cosmi e la sua formazione ha battuto quella gigliata per 1-0, con rete di David Di Michele su rigore.
«Anche in quel caso, come sarà per il confronto di domani, la Fiorentina vantava, sulla carta, una caratura superiore alla nostra – racconta l’ex attaccante -. Una volta in campo, però, abbiamo approcciato benissimo alla gara, sfoderando una prova di grande spessore. Il risultato ha sorriso a noi e, per come sono andate le cose sul terreno di gioco, avremmo potuto aggiudicarci la sfida anche con un risultato più netto. Chissà che domani la storia non si ripeta».
Di Michele analizza la maniera nella quale i due team giungono a questo faccia a faccia: «La Viola sta attraversando un momento delicatissimo. Perde da tre turni di fila e a Verona, domenica scorsa, è stata contestata aspramente dai propri tifosi. Si legge che la panchina di Palladino stia traballando. A questo si aggiunga che la Fiorentina dovrà fare i conti con diverse assenze e sarà priva di alcuni uomini di spicco. Dovrebbe dare forfait anche Kean, il cannoniere dei gigliati. La mia impressione è che in attacco la “coperta” sia corta e che, dopo il mercato di gennaio, in avanti sia diminuita l’imprevedibilità. Se l’avvio di partita dovesse essere complicato, sugli spalti del “Franchi” potrebbero serpeggiare i primi mugugni e poi potrebbero piovere anche i fischi. I supporter toscani, infatti, sono esigenti e speravano che nell’annata 2024/2025 i propri beniamini potessero compiere il salto di qualità. Il Lecce dovrà essere bravo a sfruttare questo clima, dimostrando l’atteggiamento giusto sin dal primo minuto e creando dei problemi agli avversari».
L’ex attaccante sposta quindi i riflettori sull’undici salentino: «Baschirotto e compagni sono reduci dalla sconfitta subita con l’Udinese, ma tutti sanno come sia maturata. Prima avevano inanellato tre risultati utili consecutivi. Con Giampaolo in panchina la formazione giallorossa si è compattata in maniera egregia nella fase difensiva. La pecca è che stenta a segnare. Ma ha una identità ben precisa. Mi aspetto un Lecce attento, ma che osi».
Il calendario non aiuta perché, dopo il match con la Fiorentina, il club presieduto da Saverio Sticchi Damiani ospiterà al «Via del Mare» il Milan, una delle nobili del calcio italiano: «La cifra tecnica dei rossoneri è elevatissima, ma anche loro, proprio come la Viola, stanno facendo i conti con mille impacci. Anzi, sono maggiormente in difficoltà. Se il Diavolo dovesse imbroccare la giornata giusta sarebbero dolori ma, sino ad oggi, per la compagine meneghina sono stati più i dispiaceri che le gioie. Insomma, il Lecce deve crederci sempre, contro chiunque. La salvezza passa anche da qualche bella impresa, che può essere centrata contro qualunque rivale. Dietro l’angolo, però, c’è la Fiorentina ed è al confronto del “Franchi” che bisogna limitarsi a pensare. Ci sarà tempo da lunedì per mettere nel mirino Leao e soci».
Contro la Viola servirà una prova volitiva: «I giallorossi dovranno metterci attenzione, intensità, coraggio, tanta corsa ed una abnegazione totale. Non guasterebbe un po’ di cinismo sotto porta. La squadra c’è, ha le sue carte da giocare e deve cercare di farlo al meglio delle proprie possibilità. D’altro canto, da qui alla conclusione del torneo, il team diretto da Giampaolo dovrà disputare appena tre scontri diretti, ammesso che la gara con il Como lo sia. Questo significa che dovrà tirare fuori qualche punto pesante nelle partite con quei complessi che sgomitano dalla metà classifica in su».
La bagarre permanenza vede coinvolti diversi sodalizi: «L’unico che potrebbe allungare è il Como, che ha fatto investimenti notevoli sia in estate che a gennaio. I lariani danno l’impressione di avere ingrato e potrebbero tirarsi fuori dalla mischia in anticipo. Le altre compagini dovranno soffrire sino alla fine. Solo il Monza sembra parecchio in affanno, senza tralasciare il fatto che, dopo il mercato di riparazione, Nesta ha visto ridursi il potenziale del gruppo a sua disposizione. Delle altre, nessuna mollerà».
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