Marsala. Non c’è pace per Villa Damiani. Spesi milioni, ma per il centro disabili non va bene

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 Non c’è pace per Villa Damiani, a Marsala. Dopo anni di abbandono, è stata rimessa a nuovo. Sono stati spesi più di 2 milioni di euro. Ma adesso rischia, di nuovo, di restare una cattedrale nel deserto. Ristrutturata per diventare centro per disabili… non è sicura. L’ennesimo paradosso e l’ennesima beffa. Ricostruiamo i fatti.

Il 25 giugno del 2016 è entrata in vigore la legge del “Dopo di noi”, la numero 112, il testo contiene “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilita’ grave prive del sostegno familiare”. Va inquadrata nel contesto normativo riferibile ai diritti delle persone con disabilità, in attuazione dei principi stabiliti dalla Costituzione, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

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Dopo di noi e durante noi

Con l’espressione “dopo di noi” ci si riferisce al periodo di vita dei disabili successivo alla scomparsa dei genitori o dei familiari. Con questa legge si è voluto dare una risposta chiara e concreta alle tante famiglie con persone con disabilità, che vivono costantemente la paura di far rimanere i figli senza assistenza. Si tratta di risposte che il legislatore ha inteso fare anche durante la vita dei caregiver, per consentire alle persone con disabilità di vivere una integrazione sociale senza alcun tipo di emarginazione. La legge, che porta la firma del deputato di Italia Viva, allora PD, Davide Faraone, sconta dei ritardi su tutto il territorio nazionale nella sua applicazione.

Villa Damiani e spesa pubblica

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Grillo ha individuato l’abbandonata Villa Damiani come location per realizzare il centro “dopo di noi”. Così la struttura è stata ammodernata, arredata. La spesa è stata affrontata con un finanziamento regionale pari a 2 milioni e 350 mila euro. Il progetto era stato inserito nel Programma Triennale Opere Pubbliche 2021/2023, approvato dal Consiglio comunale.

I lavori sono terminati nel mese di ottobre 2023, poiché i locali sono rimasti non affidati il Comune ha pagato un compenso di 25 mila euro circa per il servizio di vigilanza.

La manifestazione di interesse

L’amministrazione non sapendo cosa fare di Villa Damiani, seppure la legge lo indichi espressamente, ha emanato un avviso pubblico per una manifestazione di interesse per l’affidamento dei luoghi. A quell’avviso ha risposto il CNR di Messina, a scrivere al sindaco è il responsabile della sede dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica (IRIB) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Gianni Pioggia.

Si legge dalla missiva di interlocuzione: “L’IRIB di Messina è da tempo impegnato in attività di ricerca multidisciplinare con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e di benessere attraverso l’applicazione di metodologie e tecnologie avanzate di bioingegneria. Tra le nostre aree di interesse strategico, l’autismo rappresenta una priorità, data la complessità e l’urgenza di sviluppare nuovi approcci diagnostici e terapeutici. In particolare, il nostro studio si focalizza sui meccanismi biologici e neurali che sottostanno alla cognizione sociale e al comportamento, con particolare attenzione ai disturbi dello spettro autistico e ai disturbi del neurosviluppo”.


Il progetto

Il CNR avrebbe svolto attività finalizzate allo sviluppo e alla conduzione di ricerche scientifiche innovative dedicate all’applicazione di tecnologie avanzate per la diagnosi, il monitoraggio e la riabilitazione motoria e cognitiva, allo sviluppo di nuovi dispositivi robotici, di realtà virtuale e aumentata e di telemedicina basati su sistemi intelligenti di acquisizione ed elaborazione di informazioni e supporto alla decisione clinica mediante metodologie di machine learning e intelligenza artificiale, allo scambio di competenze e risorse per la realizzazione di progetti di ricerca congiunti e all’utilizzo condiviso di infrastrutture, attrezzature e dati pertinenti alle attività di ricerca.

L’affidamento

L’8 luglio, un mese dopo, la giunta con delibera approva la collaborazione. Quella delibera porta la firma dei presenti: il vice sindaco Giacomo Tumbarello, degli assessori Francesco Marchese, Ignazio Bilardello, Donatella Ingardia, Giusy Piccione. Gli assenti: il sindaco Grillo, gli assessori Ivan Gerardi, Salvatore Agate.

Con quell’atto si affidava Villa Damiani in comodato d’uso gratuito al CNR-IRIB per la durata di un anno.

La rinuncia

In data 2 ottobre il responsabile del CNR Messina, scrive al sindaco Grillo sulla valutazione tecnica dei locali di “Villa Damiani”. La lettera evidenzia alcune criticità strutturali e tecniche riscontrate durante le analisi effettuate, e, si legge, “ rendono al momento inadeguata la stipula del contratto per l’uso dei locali. Le problematiche principali segnalate sono state:

Strutture circostanti abbandonate, utilizzate come rifugio da persone senza fissa dimora, con conseguenti problemi di sicurezza per personale e attività scientifiche.

Mancanza parziale di recinzione, che compromette ulteriormente la sicurezza dell’immobile.

Illuminazione esterna insufficiente, non garantendo condizioni minime di sicurezza nelle ore serali.

Assenza di connettività adeguata, elemento fondamentale per le attività di ricerca, in particolare per la remotizzazione dei segnali video necessari per monitoraggio e analisi scientifica.

Evidenziava poi ancora il responsabile Pioggia che le “vulnerabilità dell’immobile, soprattutto sotto il profilo della sicurezza delle persone, con particolare attenzione alle aree limitrofe, non possono essere sanate da questo Istituto, e pertanto rendono il sito inadatto ad ospitare le nostre attività nelle attuali condizioni”.

Il CNR sospendeva la manifestazione di interesse per l’immobile.

Cosa c’è adesso a Villa Damiani

Nel frattempo l’Amministrazione ha deciso, con delibera n. 62 del 19 febbraio 2025, di affidare temporaneamente Villa Damiani alla Confraternita di Sant’Anna, che aveva avanzato una richiesta ufficiale.

L’ associazione ne ha chiesto l’affidamento temporaneo per preparare la processione del Giovedì Santo, in compenso si occuperà della custodia e della manutenzione dei locali, in attesa di un bando definitivo per l’assegnazione della struttura. E’ un’altra delle trovate del sindaco Grillo, che decide di togliere locali ad uso della disabilità per destinarli ad altre e differenti attività.


I numeri della disabilità e cosa potrebbe accadere

I centri dedicati al Dopo di noi e alla disabilità dovrebbero essere fiore all’occhiello di tutte le Amministrazioni che guardano alla fragilità non come problema ma come cura sociale e inclusione di percorsi. Non settarismi e nemmeno barriere ma circostanze chiare per integrare parti di società che ancora oggi, purtroppo, non dialogano e non si incontrano. E’ compito dei servizi sociali, è compito di chi ha una spiccata sensibilità, non inventata ma praticata.

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Dunque Villa Damiani corre il rischio di diventare ciò che non dovrebbe essere, nonostante una spesa pubblica importante e finanziata dalla Regione. I numeri peraltro del Distretto Socio Sanitario dicono chiaramente in che direzione guardare: i disabili gravissimi sono 14 minori e 269 adulti, i disabili gravi sono 103 minori e 600 adulti. Le istanze che il Distretto riceve sono tante e non tutte vengono soddisfatte, i posti letto disponibili sono nettamente inferiori rispetto a quelli che dovrebbero essere, le famiglie hanno più volte manifestato la necessità di avere strutture abitative che diano soluzione ai loro figli una volta rimasti soli.

Se Villa Damiani verrà utilizzata per scopi diversi per i quali si è ottenuto il finanziamento regionale cosa accadrà? Il dossier pare sia già sul tavolo dell’assessore competente. Quello che appare, ancora una volta, è che l’Amministrazione nella foga di fare poi non avendo chiare le idee lasci tutto senza una reale guida. Si fa presto a vantarsi di percorsi di solidarietà e di fragilità, i fatti ad oggi dicono esattamente il contrario.

 

 





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