A TRUFFARE l’uomo sono stati 4 romeni poi rintracciati e denunciati dalla polizia. In precedenza erano riusciti ad appropriarsi di diversi veicoli per un valore superiore a 100mila euro
Ha messo sul web l’annuncio di una Bmw grand coupé al prezzo di euro 22mila euro.
Pochi giorni, ed ecco che una donna lo contatta mostrandosi interessata all’acquisto e, dopo uno scambio di messaggi via Whatsapp, i due si accordano per il prezzo di 20mila euro con l’intesa che l’acquirente si sarebbe recata nell’abitazione del venditore per visionare personalmente l’auto.
Il venditore, un 46enne di Jesi, le comunicava che per il pagamento avrebbe accettato solo un assegno circolare o bonifico istantaneo.
Ecco che nel pomeriggio si presentano sotto l’abitazione del venditore, quattro persone: due ragazze e due ragazzi, che dichiaravano di essere romeni e parlavano un italiano stentato. Una delle donne affermava essere quella con cui era stata avviata la trattativa.
Verificato il mezzo, avendo riscontrato che era tutto regolare, si dirigevano insieme presso l’agenzia pratiche auto. Espletate le pratiche per il passaggio, all’atto del pagamento la donna consegnava un assegno delle Poste dell’importo di 20mila euro e non un assegno circolare come d’intesa.
Uno dei ragazzi presenti, convinceva la vittima che in realtà quello fosse un assegno circolare, facendo leva sul fatto che la vittima non conoscesse la tipologia di assegni circolari emesse dalle Poste.
Si è proceduto quindi al passaggio e l’auto è stata intestata al romeno, dichiaratosi marito della donna che aveva avviato la trattativa. L’altro ragazzo presente, affermava di essere il fratello del nuovo intestatario del mezzo e che, insieme a lui, erano titolari di una società che vendeva prodotti per il lavaggio delle auto. Tutti insieme cercavano di rassicurare la vittima sul fatto che la loro solvibilità economica fosse certa.
Ecco che successivamente il 46enne, presentatasi allo sportello delle Poste per mettere all’incasso il titolo avuto per la vendita, apprendeva dagli operatori che il conto era privo di fondi e pertanto l’assegno risultava scoperto.
Contattata la donna che aveva consegnato l’assegno, si mostrava fintamente dispiaciuta per l’accaduto, non riuscendo a capacitarsi di come potesse essere accaduto, rendendosi disponibile a fare un bonifico dello stesso importo. Effettivamente, sempre in quel giorno, l’acquirente le inviava una distinta di pagamento a mezzo bonifico dell’importo di 20mila euro.
La vittima poi, controllando i movimenti del suo conto corrente, constatava che vi era in realtà un accredito di appena 2 soli euro.
Chi aveva effettuato il bonifico a beneficio della parte offesa, modificava in maniera grossolana l’importo che era di un altro carattere per poi inviarlo a riscontro. I tentativi di contatto da parte della vittima nei giorni a seguire si rivelavano vani.
Rivoltosi alla polizia per denunciare l’accaduto, grazie ad un’attenta attività di ricerca nelle banche dati, i poliziotti del Commissariato sono riusciti a individuare e a dare un volto ai quattro responsabili. Anche l’utenza cellulare utilizzata per i contatti risultava intestata ad uno di loro. I quattro truffatori, non erano nuovi a questo tipo di truffe avendo già commesso analoghi reati in precedenza, appropriandosi di diversi veicoli per un valore superiore a 100mila euro. Raggiunti dalla polizia sono stati denunciati per truffa in concorso.
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