Sconti Tari agli imprenditori che hanno deciso di aprire in centro e ai nuovi residenti, on line l’avviso pubblico. L’agevolazione, che sarà confermata per i prossimi cinque anni, è pari al 75% del tributo dovuto per l’anno 2024 e destinato «alle attività di somministrazione, artigianato, abbigliamento, commercio di prodotti tipici locali o agenzie e servizi che siano state aperte nel corso del 2023 all’interno delle mura civiche di Viterbo e delle frazioni di Bagnaia, San Martino e Roccalvecce». Stessa percentuale di riduzione sulla Tari 2024 spetterà ai cittadini «che nell’anno 2023 abbiano portato nel centro della città o delle frazioni la loro residenza, o, per gli studenti universitari iscritti all’Unitus, il proprio domicilio».
«L’ agevolazione Tari per i nuovi residenti e le nuove attività commerciali che si insediano nei centri storici – sottolinea la sindaca Chiara Frontini in una nota – è uno dei tasselli della strategia di rilancio dei cuori della nostra comunità. Chi sceglie di investire in centro sa che ha agevolazioni fiscali perché il Comune su questo ci crede e ci investe».
Se l’idea mette tutti d’accordo, a far storcere il naso è l’entità dei fondi messi a disposizione per gli sgravi: 14 mila euro per le imprese e altrettanti per i residenti. Fondi a cui, tra l’altro, non tutti i richiedenti potrebbero avere accesso. Per ottenere l’agevolazione, infatti, non basterà presentare domanda entro il termine ultimo del 18 dicembre, i contributi saranno riconosciuti solo fino ad esaurimento dei fondi secondo una priorità cronologica determinata sulla base di data e ora di ricezione della richiesta.
Per la presidente del comitato dei residenti di Via dell’orologio vecchio, la decisione dell’amministrazione va nella giusta direzione: «Proporre agevolazioni per chi decide di vivere e lavorare all’interno del centro storico è essenziale per favorire il ritorno dei viterbesi a vivere all’interno delle mura. Ci auguriamo che a questa iniziativa ne seguiranno altre».
Plaude con riserva anche il presidente provinciale di Confimprese Gianfranco Piazzolla: «Tagliare la Tari a chi sceglie il centro per lavorare e vivere è una mossa positiva. Da tempo, del resto, lo avevamo suggerito. Adesso, però, non bisogna scivolare nell’errore di fermarsi perché la situazione dentro le mura resta critica. Da una parte, infatti, le imprese devono fare i conti con problemi che potremmo definire strutturali, legati al progressivo abbandono del centro, dall’altro c’è stato un errore di progettazione: spostare in maniera progressiva l’asse commerciale verso il quadrante nord è stato un colpo durissimo per i piccoli imprenditori che non possono reggere il colpo con la forza economica dei colossi della grande distribuzione».
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