ANCONA «Hanno partecipato più di venti ditte, ci vorrà del tempo ma speriamo di poter aggiudicare l’appalto entro marzo 2025». L’aggiornamento sul destino dell’ex Ipsia di via Curtatone arriva direttamente da Roma. A parlare è infatti Carlo Gasperini, responsabile della Direzione centrale patrimonio dell’Inail.
I termini
Proprio l’ente che nel 2023 ha acquistato dal Comune di Ancona l’ex istituto tecnico con l’obiettivo di trasferirvi le proprie sedi di Ancona e delle Marche. Lo scorso 25 ottobre è scaduto il termine per la presentazione delle offerte da parte delle ditte interessate al maxi-appalto di demolizione e ricostruzione dello stabile. Le cifre sono da capogiro: il bando parla di 20,6 milioni di euro.
Proprio per questo bisognerà osservare cautela. «Stiamo aspettando la nomina della commissione tecnica incaricata di valutare le offerte» spiega quindi Gasperini. Dal punto di vista normativo, però, tutte le oltre venti proposte pervenute sono già state vagliate. Agli esperti spetterà l’onere di scegliere la migliore e vista l’entità dell’appalto serviranno alcune settimane prima di poter ottenere un verdetto. «Ma in un paio di mesi dovremmo farcela».
L’obiettivo fissato da Gasperini è quello di avere la ditta aggiudicataria entro il primo trimestre del prossimo anno. Ma siamo soltanto all’inizio dell’epopea. E dopo? «Per giugno 2025, salvo imprevisti, potremmo arrivare alla firma del contratto ed alla consegna del cantiere». Ammesso che vada tutto per il verso giusto e che il progetto non finisca in tribunale per qualche ricorso di una ditta non vincitrice, quella di giugno sarà soltanto la prima collina da superare nel viaggio oltre le Alpi. «È un lavoro complicato, ci vorranno circa tre anni di esecuzione» avverte Gasperini. Sì, perché lo scheletro dell’ex tecnico andrà demolito per permettere la costruzione di una nuova struttura altamente tecnologica e sostenibile dal punto di vista ambientale.
In questi 36 mesi saranno necessariamente chiesti ulteriori sacrifici ai residenti già vessati dai cantieri dell’ex Stracca e del Palaveneto. Gasperini promette che «l’occupazione di suolo pubblico sarà minima» e riferisce di aver già incontrato il Comune per pianificare il tutto. Di certo alcuni posti blu verranno persi, come aveva avvertito alcuni giorni fa il vicesindaco ed assessore alla Mobilità urbana Giovanni Zinni. Ma chi bello vuole apparire, un po’ deve soffrire.
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