LAMEZIA TERME Nella mattinata in cui il Coppi, Consorzio per la produzione e la valorizzazione del pompelmo, ha scelto di celebrare i suoi 40 anni di attività, il ricordo della figura di Mary Cefaly non poteva che essere legato anche all’impegno sindacale e rappresentativo di un imprenditrice agricola capace, in anticipo sui tempi, di promuovere la costituzione di organismi associativi, di spingere con determinazione verso il riconoscimento dei marchi di qualità, l’Igp per le clementine e la Dop per la produzione olivicola del lametino, di sensibilizzare le istituzioni nazionali su patologie fitosanitarie che si sarebbero poi rivelate drammatiche, come – ad esempio – il Citrus tristeza virus per gli agrumi.
Ecco perchè a Lamezia Terme è giunto il Presidente nazionale di Confagricoltura e Presidente del Copa, l’associazione che riunisce le principali organizzazioni professionali agricole rappresentando oltre 22 milioni di agricoltori europei, Massimiliano Giansanti. «Io credo che tutti noi – ha sottolineato Giansanti – dovremmo essere grati a Mary Cefaly per ciò che ha fatto, molto spesso le persone illuminate appaiono come visionarie, un po’ quelle che raccontano sogni che mai si avverano. Talvolta, invece, succede che i sogni diventano realtà, vedere oggi come la passione di Mary Cefaly per l’aggregazione, il futuro, l’innovazione e la ricerca abbia prodotto i suoi frutti credo che sia la dimensione più alta che si possa riconoscerle. E’ stata capace allora di costruire un futuro e soprattutto un presente per tutti gli agricoltori di questo territorio».
Nello stabilimento Coppi emergono, in tutta evidenza, alcuni profili dell’agricoltura, dall’organizzazione alla capacità di competere, dalla propensione alla cooperazione alla commercializzazione fuori dai confini regionali e nazionali, dalla qualità produttiva alla forza lavoro impiegata e Giansanti non ha dubbi «qualcuno evidentemente ancora non ha chiaro fino in fondo il ruolo dell’agricoltore. Nel Sud noi agricoltori siamo imprenditori a 360 gradi, viviamo della nostra economia, a fine anno facciamo il conto economico ed ovviamente se è positivo andiamo avanti, investiamo, garantiamo occupazione. Se al contrario le aziende non vanno bene, il conto economico chiude in negativo, si può resistere un anno, due anni, ma non si può pensare che l’azienda agricola possa essere perennemente esposta ai cicli economici senza che nulla accada. Da questo punto di vista io credo credo che oggi più che mai l’impresa agricola è un’impresa economica. E la sua chiusura ha un effetto su tutti e tutto».
«I nostri territori e le aree interne – prosegue Giansanti – senza il ruolo degli agricoltori sarebbero luoghi desertici, da questo punto di vista è bene sottolineare che l’agricoltura oggi esprime un valore economico significativo, un valore sociale altrettanto importante, un evidente valore ambientale. Noi preserviamo, siamo i custodi del territorio ed è bene riconoscere agli agricoltori questo ruolo decisivo. Peccato che ancora qualcuno non abbia questa consapevolezza».
Muovendo dalle due produzioni che hanno visto come protagonista Mary Cefaly, olivicola ed agrumicola, ed in ragione degli sviluppi successivi del mercato internazionale il Presidente di Confagricoltura sviluppa poi un ragionamento sulla situazione attuale dell’agricoltura italiana. «Io credo – evidenzia Giansanti – che dovremmo fermarci un attimo per capire esattamente cosa stiamo facendo. Se la Spagna in dieci anni ci ha preso venti anni di mercato forse qualche domanda dovremmo farcela. Cosa hanno fatto gli spagnoli? Hanno pianificato, definito i target e gli obiettivi e solo dopo hanno costruito gli strumenti. Al contrario in Italia ed in Europa continuiamo a parlare degli strumenti senza fissare gli obiettivi, l’importante e trasferire le risorse economiche di Bruxelles, infatti si parla di sussidi e non di incentivi. Invece dobbiamo tornare, e velocemente, a pianificare. Non sideve più parlare di sussidi, gli agricoltori vanno incentivati per raggiungere obiettivi di politica economica che l’Unione Europea deve definire ed assegnare. Diversamente rimarremo drammaticamente esposti ad un mercato globale trovandoci tra qualche tempo a mangiare prodotti non della nostra agricoltura o di quella spagnola ma provenienti da chissà quale altra parte del mondo».
Il commento di Alberto Statti
Per il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, quella organizzata dal Coppi è stata una giornata emozionante «ho avuto la fortuna – ha sottolineato Statti – di conoscere Mary Cefaly, di ammirare ed apprezzare le sue capacità. Era una donna capace davvero di guardare oltre, tanto è vero che a distanza di 40 anni si discute e si ragiona intorno al percorso che aveva tracciato. E’ stata un’imprenditrice tenace che non ha mai piegato la schiena, avendo anche la straordinaria attitudine ad essere protagonista dei tavoli istituzionali. Quella che ricordiamo oggi è anche la figura di una brillante dirigente di Confagricoltura con una lungimiranza che, ad esempio, l’ha portata a battersi per quelle denominazioni di origine che oggi sono un valore aggiunto per chi va sul mercato e riesce ad ottenere prezzi più remunerativi.
Vorrei anche aggiungere – sottolinea Statti – il valore strategico del luogo in cui ci troviamo, questo Consorzio nasce e si afferma in un momento in cui parlare di aggregazione in Calabria non era facile. E’ un modello imposto da Mary Cefaly e che oggi il presidente Pierluigi Taccone sta portando avanti con altrettanta capacità e risultati. Questa cooperativa è uno dei fiori all’occhiello del sistema agricolo calabrese ed al suo interno, come è facile vedere, ci sono professionalità di valore e maestranze eccezionali».
La giornata di celebrazioni organizzata dal Coppi si è conclusa con la scopertura di una targa in ricordo di Mary Cefaly all’ingresso dello stabilimento produttivo, un momento durante il quale il vescovo di Lamezia Terme, Mons. Serafino Parisi, ha sottolineato il ruolo sociale della cooperativa svelando come, da molto tempo, proprio il Coppi garantisca ogni settimana la fornitura di frutta che la Diocesi distribuisce alle persone bisognose e fragili. (redazione@corrierecal.it)
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