Incentivi per l’elettrico, strategia sulle batterie e competizione «ad armi pari» con la Cina: cosa c’è nella bozza del piano Ue per l’auto

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Le aziende restano deluse dalla mancata apertura alle ibride plug-in: «Mancano gli interventi urgenti e necessari di cui ha bisogno il settore». Mercoledì 5 marzo la presentazione ufficiale a Bruxelles

Non c’è alcun ripensamento sulla transizione verso l’elettrico nel piano della Commissione europea per la crisi del settore automotive. Mercoledì 5 marzo l’esecutivo di Ursula von der Leyen presenterà il suo piano per rilanciare l’industria automobilistica europea, che si ritrova ad affrontare una crisi senza precedenti per via degli elevati costi dell’energia, l’agguerrita concorrenza cinese e la transizione dal motore endotermico ai veicoli a batteria. Il documento a cui sta lavorando la Commissione, secondo una bozza che ha iniziato a circolare nelle scorse ore, prevede una serie di «misure prioritarie» per rafforzare la domanda di auto elettriche: linee guida comuni per sostenere gli incentivi nazionali all’acquisto, aiutare i Paesi a trovare nuove fonti di finanziamento da cui attingere, promuovere il leasing sociale, spingere il mercato dell’usato e rinnovare le flotte aziendali con auto elettriche.

La concorrenza con i produttori cinesi

Tra le questioni più ostiche che il piano della Commissione europea si propone di affrontare c’è anche la sfida dei produttori cinesi, diventati ormai i più all’avanguardia nel segmento delle auto elettriche. Lo scorso anno, Bruxelles ha accusato Pechino di aver favorito le proprie aziende con generosi incentivi statali e, per questo, ha introdotto una serie di dazi compensativi sulle auto a batteria importate dall’Asia. Il piano che sarà presentato la prossima settimana dalla Commissione europea sembra voler tirare dritto su questo approccio.

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«L’accesso al mercato estero e parità di condizioni rispetto ai concorrenti stranieri sono essenziali per il successo» dell’automotive europeo, si legge nella bozza del documento. La Commissione europea, continua il testo, «garantirà continui miglioramenti» alla concorrenza equa «con un set di strumenti rafforzato e un pacchetto di azioni fair play». Tra queste ultime c’è anche la proposta di introdurre una serie di «condizioni per gli investimenti esteri in entrata nel settore».

Più colonnine di ricarica e una strategia per le batterie

Assieme al rafforzamento degli incentivi e alle misure per attenuare la concorrenza cinese, l’esecutivo di von der Leyen promette un pacchetto di misure, denominato Battery Booster, per lo sviluppo di «un’industria europea di celle e componenti per batterie», compresi gli impianti per il riciclo. Per incentivare la domanda, Bruxelles propone anche di inserire quote minime di prodotti «Made in Europe» negli appalti pubblici e privati, come già proposto anche nel Clean Industrial Deal. Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica, la Commissione europea promette che pubblicherà «orientamenti e raccomandazioni agli Stati membri» per accorciare i tempi di attesa per le connessioni delle colonnine e accelerare gli investimenti.

EPA/Olivier Hoslet | Stephane Sejourne, commissario europeo all’Industria

Nessun impegno su multe e auto ibride

Ci sono due questioni che la bozza del piano Ue per l’industria dell’auto non affronta. Il primo è quello relativo alle multe per i costruttori di auto che non rispettano gli impegni intermedi sui tagli alle emissioni di CO2. Le case automobilistiche del Vecchio Continente stimano un impatto fino a 16 miliardi di euro sui propri bilanci e sostengono che le sanzioni rischiano di mettere ancora più in difficoltà un settore già in ginocchio. L’altra questione che non viene menzionata nella bozza della Commissione europea riguarda lo stop al 2035 della produzione di nuove auto a benzina e diesel. Nelle scorse settimane si era fatta avanti l’ipotesi di allungare la vita alle auto ibride plug-in. Questa indiscrezione, però, non trova alcuna conferma nella bozza del documento che circola in queste ore.

Le prime reazioni alla bozza del piano Ue sull’auto

La bozza del piano europeo per l’auto ha ricevuto un’accoglienza a dir poco tiepida dalle principali associazioni di categoria. «Con grande rammarico e stupore riscontriamo l’assenza, nel documento preliminare circolato della Commissione, delle misure ritenute essenziali per il nostro settore e degli interventi urgenti e necessari di cui da mesi discutiamo con la Commissione europea», commenta Roberto Vavassori, presidente di Anfia, l’associazione che raduna le aziende della filiera italiana dell’automotive. Secondo Benjamin Krieger, segretario generale della Clepa (Associazione europea dei fornitori automobilistici), «il piano si concentra troppo sull’elettrificazione, trascurando significativi rischi finanziari e occupazionali. Per questo, chiede che la strategia di Bruxelles «includa anche i motori ibridi Plug In e l’idrogeno». L’associazione Transport & Environment, punto di riferimento in Europa per le politiche di sostenibilità del settore trasporti, chiede invece alla Commissione europea di non cambiare rotta sugli obiettivi green.

Foto copertina: Dreamstime/Ronald Rampsch



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