“Non siamo “l’isola felice” e anche se il nostro è un dato positivo, le preoccupazioni sono tante”. Massimo Ghiraldo è il presidente dei concessionari auto dell’Ascom Confcommercio e, di fronte ai dati sulle immatricolazioni riferite a novembre 2024, non si esalta per il risultato padovano. Anzi. “Nel mese scorso – esordisce – in Italia sono state immatricolate 124.251 autovetture contro le 139.319 dello stesso mese dell’anno precedente, con un calo del 10,82%. A livello regionale, a fronte delle 9.413 vetture immatricolate nel novembre 2023, lo scorso mese si è scesi a 9.146 con un arretramento del 2,84%. Padova, in questo senso, è l’unica provincia veneta che va in controtendenza: 1.936 immatricolazioni a novembre ’24 contro 1.851 a novembre ’23, ovvero +4,59%. Non è un dato da buttare via, ma non autorizza voli pindarici: la crisi è seria e lo testimoniano le prime pagine dei giornali sulle quali i temi relativi all’auto sono ormai presenti da giorni”.
Che il mercato italiano (ma meglio sarebbe dire: europeo) delle autovetture continui a mostrare segni di crisi preoccupanti non è un mistero per nessuno. Lo scorso 28 novembre l’Italia ha infatti proposto una revisione del percorso che condurrà all’interruzione della produzione di motori endotermici nel 2035 trovando una convergenza da parte delle associazioni imprenditoriali di Germania e Francia. “La transizione energetica – continua Ghiraldo -è diventata una priorità fondamentale per l’attività della nuova Commissione europea. Consumatori e imprese necessitano ormai urgentemente di indicazioni immediate e, soprattutto, certe per orientarsi in questa complessa fase di trasformazione” Il problema è noto: soprattutto i privati sono a disagio rispetto al tema della transizione energetica, almeno nei termini in cui è stata imposta a livello europeo. Le vendite delle auto elettriche non decollano e anzi fanno fatica ad accreditarsi come prospettiva futura. “Stiamo toccando con mano – conclude Ghiraldo – ciò che avevamo detto (ed oggi risultiamo facili profeti) sugli effetti di una transizione energetica pensata “in alto” ma che sta mostrando tutti i suoi limiti con case costruttrici che chiudono impianti, con licenziamenti all’ordine del giorno e sostituzioni di alti dirigenti, peraltro pagati a caro prezzo. Sinceramente non so quanto potremmo andare avanti in assenza di correttivi”.
Fin qui l’analisi “politica”. Per quanto riguarda invece i numeri e le curiosità dei singoli marchi che nel mese di novembre hanno immatricolato più di 100 vetture, è ancora una volta Toyota a primeggiare: 189 immatricolazioni a fronte delle 150 del novembre 2023 con un guadagno del 26%. Farebbe piacere ai vertici di Wolfsburg sapere che Volkswagen ha immatricolato nel padovano 165 auto rispetto alle 116 del pari periodo dello scorso anno, il che significa un aumento del 42,24%. Dacia, con 125 immatricolazioni a novembre ’24 fa praticamente pari e patta col novembre ’23 quando ne aveva immatricolate 124 (+0,81%). Bene Peugeot che aumenta del 66,20% avendo immatricolato 118 vetture contro le 71 di un anno fa e bene anche Kia che si attesta appena sotto quota 100 (esattamente 98) ma con un balzo del 44,12% visto che nel novembre ’23 aveva immatricolato 68 vetture. Due annotazioni finali. Le difficoltà dell’elettrico si riverberano nel dato di Tesla che non va oltre 24 immatricolazioni quando invece un anno fa ne aveva immatricolate 71 (-66,20) e la cinese Byd che a novembre 2023 aveva realizzato una sola immatricolazione, a novembre 2024 ne mette a segno 23 (+2200%)!
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