Circoli Pd Mediopolesine: uniti per un futuro sostenibile del Polesine

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VILLADOSE (Rovigo) – Un convegno non condiviso dalla deputata rodigina Nadia Romeo, pervicacemente voluto dal segretario provinciale Angelo Zanellato con i circoli del Partito Democratico di Villadose, Ceregnano e San Martino di Venezze, che si sono dichiarati “consapevoli della continuità territoriale e delle problematiche comuni legate all’ambiente e al consumo di suolo”. Hanno quindi deciso di partecipare all’incontro organizzato dal gruppo consiliare “Per Villadose” sul delicato tema degli impianti di biometano e agri-fotovoltaico (che nulla hanno in comune essendo i primi non rinnovabili per definizione, i secondi completamente rinnovabili e non climalteranti, ndr).

L’evento si è tenuto presso la sala della biblioteca comunale di Villadose venerdì 28 febbraio sera, con ospite Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde. La serata ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone legate al mondo della sinistra, tra cui esponenti del Pd, della Civica per Rovigo, di Europa Verde, nonché del circolo Arci. A moderare l’incontro sono stati la segretaria del circolo Pd di Villadose Maria Teresa Bettonte, la capogruppo di minoranza del medesimo comune Lucia Pozzato ed il segretario del circolo Pd di Ceregnano e capogruppo di minoranza Giacomo Stoppa.

“Attualmente, nel Polesine si contano ben 26 impianti di biometano già operativi e molte altre richieste di autorizzazione sono in corso, con progetti gestiti principalmente da società private straniere con capitale sociale irrisorio, il cui unico obiettivo è il massimo profitto. Analogamente, numerosi impianti di agri-fotovoltaico stanno occupando terreni agricoli, sottraendo spazio alla produzione agricola locale, anziché essere installati su aree industriali dismesse, discariche o tetti di edifici commerciali e industriali.

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Il Polesine si trova nella Pianura Padana, la regione più inquinata d’Europa, con livelli di PM10 e PM2.5 costantemente superiori alla soglia di sicurezza. Il nostro territorio ha già subito il peso di discariche, impianti di trattamento dei rifiuti e impianti di biometano, come quello di Villadose (Maiscoltori), recentemente autorizzato all’ampliamento con l’inclusione di sottoprodotti di allevamento avicolo e bovino.

“La situazione si complica ulteriormente con la prospettiva di un nuovo impianto a Villadose proposto dalla società svizzera Errebi Trea Sagl, la cui area di costruzione si trova a ridosso della zona industriale e dell’azienda farmaceutica Fresenius KABI, classificata a rischio Seveso. Progetti simili sono in fase di autorizzazione a Ceregnano, Sarzano e nella zona della discarica, con il solo impianto di Ecoambiente che prevede un controllo pubblico e l’utilizzo di fondi Pnrr.

Di fronte a questa situazione, ci poniamo delle domande cruciali” affermano dai circoli locali del Pd .

  • Quali sono i reali benefici per i cittadini e il territorio?
  • Dove sono le compensazioni sostanziali per il danno ambientale?
  • Perché non si considerano gli effetti cumulativi degli impianti nella valutazione di impatto ambientale?
  • Come può la politica ignorare i rischi ambientali e sanitari connessi a questi progetti?
  • Perché le decisioni vengono imposte senza un confronto con la popolazione e senza un’adeguata programmazione?
  • Quali saranno i costi economici e ambientali a lungo termine?
  • Da dove provengono i materiali per alimentare questi impianti, dato che il territorio non dispone delle risorse necessarie?
  • Come possiamo conciliare il concetto di sostenibilità con la crescente occupazione di terreni agricoli da parte di impianti industriali?

Le domande a cui hanno provato a rispondere durante l’incontro.

“Noi riteniamo che la transizione energetica sia necessaria, ma debba essere guidata da una pianificazione responsabile che tenga conto dell’economia locale, dell’ambiente e, soprattutto, della salute dei cittadini.

Sosteniamo uno sviluppo territoriale eco-sostenibile che valorizzi le eccellenze locali, come l’agricoltura biologica e prodotti di qualità come l’aglio polesano. L’agricoltura deve riacquistare dignità ed essere parte integrante dell’economia, non diventare un’opportunità di speculazione per società che scelgono il Polesine solo per i bassi costi dei terreni.

Servono progetti che favoriscano il lavoro e il benessere della comunità, promuovano il turismo, il commercio e un distretto agricolo di qualità, migliorando i servizi e la qualità della vita per contrastare l’invecchiamento della popolazione e la fuga dei giovani.

Crediamo che lo sviluppo territoriale debba avere una visione intercomunale e provinciale per realizzare infrastrutture utili come piste ciclabili, collegamenti stradali e impianti sportivi. Per questo motivo, i nostri Circoli hanno deciso di unirsi e avviare un percorso di denuncia delle criticità ambientali, ma anche di proposta di soluzioni concrete per un futuro migliore del nostro territorio e dei suoi cittadini” concludono dal Pd.

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