Quali sono i problemi del bando per lo spettacolo dal vivo?
“Sono numerosi e di vario tipo. Riguardano i requisiti di accesso, il rispetto della professionalità, l’indistinzione tra le varie categorie, la distribuzione delle risorse e la tempistica. Abbiamo chiesto più volte, invano, un incontro con l’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi, inviando 6 o 7 richieste, sia come sindacato sia come Coordinamento Artisti della Scena Marchigiana che raduna una ottantina di professionisti del settore”.
Iniziamo dai requisiti d’accesso. Cosa c’è che non va?
“Il bando, a differenza di quanto avviene in altre regioni come Toscana ed Emilia Romagna, non è riservato ai professionisti. Possono partecipare anche amatori e amministrazioni pubbliche. Le risorse pubbliche, però, dovrebbero essere destinate alla professionalizzazione, quindi a chi fa questo mestiere per vivere. Va bene finanziare anche i saggi amatoriali ma allora chi si esibisce va pagato. Altrimenti c’è una concorrenza sleale, così come con i Comuni che finanziano lo spettacolo dal vivo. I fondi sono già pochi, un terzo rispetto ad altre realtà: vanno indirizzati bene”.
Non vi sentite rispettati come professionisti?
“Il bando non richiede i certificati di agibilità tra le spese da rendicontare. Questo significa che potrebbero anche non essere stati pagati i contributi per i lavoratori dello spettacolo (Inail, ecc.). Nelle altre regioni c’è rispetto per il contratto nazionale di settore”.
Pensate che non si tenga conto della vostra specificità?
“Il bando non distingue tra le diverse categorie. Vanno distinte danza, teatro, musica e circo. A ogni sezione andrebbero affidati fondi da ripartire tra le manifestazioni specifiche. Non si possono giudicare allo stesso modo categorie diverse. La commissione, inoltre, dovrebbe essere formata da esperti del settore”.
Neanche la distribuzione delle risorse vi soddisfa…
“Non è possibile finanziare subito solo i primissimi progetti in graduatoria e rimandare a un secondo momento il finanziamento degli altri. A luglio, quando esce la graduatoria, le risorse vanno distribuite tra tutte le associazioni che hanno superato la selezione, rinviando per tutte l’integrazione se e quando ci saranno le ulteriori risorse. Non è possibile che chi ha raggiunto un punteggio superiore a 80, infine, non abbia nulla”.
Sapete chi riceverà l’integrazione?
“No, i tempi sono biblici. Non è possibile arrivare a dicembre per manifestazioni già svolte e per cui ci si è indebitati”.
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