Federazione Ginnastica d’Italia – Fiumicino

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Oggi, 1° marzo 2025, penso sia una giornata che mi ricorderò per tutta la vita. Sono emozionato, il percorso che mi ha portato qui davanti a voi oggi è stato lungo, appassionante, complesso, ricco e divertente. Io, per chi non mi conosce, ho tanti amici qui in sala, sono stato un ginnasta, anche se abbastanza scarso, devo ammettere. Ma comunque ho fatto ginnastica per tanto tempo, ho fatto il tecnico, sono stato ufficiale di gara, sono stato dirigente di società. Poi nel 2017 ho iniziato a lavorare in Federazione, il primo quadriennio un po’ più concentrato sulla Sezione maschile e il secondo quadriennio ho avuto modo di entrare meglio nelle dinamiche federali, negli uffici, nell’organizzazione delle competizioni e nell’attività istituzionale, per capire come funziona un po’ la nostra complessa macchina.

Ringrazio il presidente Tecchi e un altro presidente con cui io non ho lavorato direttamente, ma che ha fatto parte del mio percorso, Riccardo Agabio. Alcuni di voi ho avuto il piacere di incontrarli nelle ultime settimane, ho fatto visite in tante regioni e dove non sono ancora andato mi vedrete molto presto. Parleremo di tanti argomenti ma qui ci tengo a riassumere brevemente i sei punti principali del mio programma.

Il primo è fondamentale, riguarda il lavoro tra federazione, affiliate e comitati regionali. Dobbiamo accorciare la distanza che c’è tra la sede nazionale e il territorio. Chiunque abbia partecipato al progetto di Sport e Salute del 2023 ha avuto un piccolo assaggio di come ci si può coordinare, lavorando insieme sugli obiettivi da centrare, sui benefici da raggiungere e da conquistare. Sport e Salute, ogni anno ci metterà a disposizione dei fondi per fare dei progetti, a brevissimo ne partirà un altro. Servono traguardi condivisi, io posso pensare qualsiasi cosa ma se un comitato regionale non condivide con me l’obiettivo non lo raggiungerò mai, quindi ho bisogno del vostro aiuto. Il lavoro della Consulta dei presidenti e dei delegati regionali sarà centrale.

Punto due, marketing, innovazione tecnologica e media: dobbiamo aumentare il livello qualitativo dei nostri eventi sportivi, comunicarli meglio, quindi social, podcast, newsletter, merchandising. Sapete che la Federazione ha intenzione di organizzare direttamente i grandi appuntamenti agonistici, per non pesare sulla singola affiliata, che già tanto fa. Vogliamo essere d’aiuto, non di ostacolo. Penso pure alle figure simbolo del nostro Sport. Chiediamoci perché grandi atleti che hanno fatto grande la FGI non sempre rimangono nell’ambiente. Anche da questo punto di vista bisogna essere più attenti.

Il punto tre è quello più semplice da spiegare ma forse uno dei principali, l’impiantistica. Su questo il Consiglio Direttivo federale, il Presidente, i consiglieri uscenti, tutti voi avete fatto un ottimo lavoro. Dobbiamo ancora implementare la spinta, con la certezza che la federazione è vista come un interlocutore serio e credibile nei confronti delle amministrazioni comunali tutte, ma in generale con le istituzioni. La ginnastica non si fa senza le palestre e il capitolo impianti per discipline come le nostre è una pietra angolare.

Il quarto punto è un po’ più di natura tecnica, e riguarda non solo le giurie ma anche la formazione dei tecnici che dovrà essere necessariamente più vicina alle necessità delle affiliate e dei nostri giovani allenatori. Dobbiamo tenere in palestra gli allenatori, senza i quali non si può andare avanti, quindi su questo bisognerà metterci la testa con serenità nei prossimi mesi. Stesso discorso per gli ufficiali di gara. Tutti voi vedete quante competizioni facciamo, siamo cresciuti molto, ma quando si cresce tanto da un lato bisogna farlo anche dall’altro, sennò poi si rischia di implodere. Quindi sul fronte degli ufficiali di gara bisogna intervenire sia dal lato economico sia organizzativo.

Al punto 5 ci metto i risultati sportivi. Chi mi ha proceduto ha già raccontato i successi che la Federazione ha ottenuto, a cominciare dai recenti Giochi di Parigi, divenuti l’Olimpiade della Ginnastica. Sono state fatte cose grandissime e l’eredità dell’amministrazione Tecchi, un po’ come Mourinho dopo “il Triplete”, è davvero enorme. Ripetersi è auspicabile, chissà, magari riusciremo a fare meglio, mai porsi limiti di nessun genere. Consentitemi solo un accenno ai settori giovanili, io credo che si debba investire un po’ di più sulla Giovanile. L’abbiamo fatto con i maschietti, non perché siamo più bravi, semplicemente perché in questa Sezione siamo di meno, va fatto però anche con gli altri settori in maniera profonda. Un allenatore che oggi dice, ok io mi metto sotto per raggiungere grandi obiettivi, deve sentirsi protetto, deve avere criteri oggettivi, ci vuole trasparenza nelle scelte tecniche, bisogna dire le cose come stanno. Non si deve prendere in giro mai nessuno. Anche perché questo alla lunga paga sempre. Nel momento in cui non trattiamo con la dovuta attenzione i nostri ginnasti, poi perdiamo futuri allenatori, perdiamo futuri ufficiali di gara, perdiamo futuri collaboratori, quindi bisogna essere molto attenti.

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Ultimo punto, le relazioni internazionali. Mi unisco nei saluti a Gianfranco Marzolla, con tanto affetto, ha lavorato con me un anno in maniera molto intensa, ho cercato di carpire tutto quello che potevo da una persona di grandissima esperienza. La geopolitica sportiva, se ci fate caso, sta un po’ seguendo quella mondiale, con l’Europa schiacciata tra grandi potenze e l’Est del mondo, in particolare, che sta crescendo in maniera esponenziale, senza dimenticare i tanti Paesi emergenti a tutte le latitudini. Chi ha seguito le ultime lezioni della FIG ha capito quanto conti avere una visione strategica del futuro.

Abbiamo quindi tanti obiettivi interessanti da raggiungere e sento da tutti voi che c’è una bella aspettativa, di questo sono profondamente orgoglioso. Quello che voglio dirvi è che gli obiettivi vanno spacchettati, dobbiamo riuscire a dividerli in tanti piccoli traguardi, per raggiungerli tutti insieme. È un po’ come quando in montagna si vede la cima e si dice, non ce la faccio ad arrivare là sopra, poi, un passetto alla volta, uno dietro l’altro si arriva in cima. Io sulla vetta ci voglio arrivare, non da solo però, con tutti voi, perché da solo non sarei assolutamente capace di farcela. Quindi diamoci tutti appuntamento su questa montagna.

Prima di concludere, voglio anch’io ringraziare tutti i dipendenti con cui ho lavorato e con cui lavorerò: siete la linfa vitale dell’Ente, siatene orgogliosi. Siamo passati attraverso 150 anni di storia, abbiamo fatto secondo me un 2019 incredibile, bellissimo, emozionante. Poi siamo piombati nell’incubo del Covid, ci siamo riorganizzati per poi gestire altre difficoltà legate alle note vicende che hanno toccato profondamente il nostro mondo. Il mio appello è quello di provare tutti insieme a compiere una crescita culturale. Tutte le figure del nostro sport, atleti, tecnici, genitori, dirigenti, non si lascino trasportare dalle emotività, dalla fatica o, peggio, dal rancore. Non bisogna esagerare mai, né in un senso, né nell’altro. Il nostro, lo sappiamo bene, è uno sport che esige attenzione, rispetto delle regole e del sano vivere insieme. Ricordiamoci tutti che se siamo qui per far fare sport alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi e questo è l’unico scopo che ogni giorno deve illuminare il nostro cammino. Grazie a tutti.



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