Andare in pensione comprando contributi: versamenti volontari o Pace contributiva?

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Ci sono diversi modi per riempire una carriera contributiva necessaria a raggiungere finalmente l’ambita meta: andare in pensione con una delle tante misure previste dall’INPS. Oltre a continuare a lavorare, aggiungendo così contributi ai contributi già presenti nell’estratto conto per raggiungere le soglie richieste, esistono anche soluzioni alternative.

Quella classica, presente da sempre nel sistema, è costituita dai versamenti volontari. Nel 2025, tuttavia, c’è un altro strumento che potrebbe rivelarsi utile a fare ciò che si fa di solito con i versamenti volontari, forse in modo ancora più vantaggioso.

Parliamo della Pace contributiva. Questa misura, già in vigore nel triennio 2019-2021 e riproposta dal governo Meloni con la Legge di Bilancio dello scorso anno, è particolarmente interessante.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

 Ecco come è possibile raggiungere la giusta carriera contributiva per la pensione senza necessariamente dover lavorare e versare i contributi in modo tradizionale.

“Salve, sono un vostro lettore, mi chiamo Paolo e volevo capire se potevo sfruttare la Pace Contributiva. Mi sembra che sia l’unico modo per completare la carriera subito senza dover aspettare i lunghi tempi dei versamenti volontari. Ho 62 anni di età e 39 anni di contributi. Però nel mio estratto conto ho diversi anni vuoti. Ora mi chiedevo se potevo riempirli versando in unica soluzione i circa 4 anni che mi mancano così da arrivare ai 42,10 utili per la pensione di vecchiaia adesso. Sono due anni che non lavoro più e quindi volevo capire se c’era qualche possibilità di pensionamento in questo modo. Grazie.”

Andare in pensione comprando contributi: versamenti volontari o Pace contributiva?

Partiamo dalla Pace contributiva come strumento per completare le carriere.

Si tratta di un meccanismo che consente a chi ricade interamente nel sistema contributivo (ovvero possiede solo contributi versati dopo il 1995) di colmare i vuoti contributivi avuti durante la carriera lavorativa.

Proprio per questo, chi ha iniziato a lavorare prima del 1996, a prescindere dalla misura di pensionamento richiesta, non può utilizzare la Pace contributiva.

I periodi di vuoto devono ricadere tra l’anno del primo accredito e il 31 dicembre 2023 e possono essere riscattati anche se non continuativi. La Pace contributiva consente di recuperare fino a un massimo di 5 anni. Possono accedervi anche coloro che l’hanno già sfruttata nel triennio precedente, nonché coloro che hanno già recuperato cinque anni con la versione precedente della misura.

La Pace contributiva, la deduzione, il riscatto e tutte le cose da capire

Con la Pace contributiva, è possibile recuperare fino a 5 anni di contributi, utili sia per il raggiungimento dei requisiti sia per aumentare l’importo della propria pensione. In ogni caso, il costo da sostenere rimane a carico del contribuente (o del futuro pensionato). In alternativa, possono farsi carico del pagamento anche i datori di lavoro interessati a procedure di esodo incentivato o alla gestione degli esuberi.

Tutto ciò che si versa per la Pace contributiva può essere dedotto dal reddito. Questa è una novità rispetto alla versione precedente della misura, che consentiva solo una detrazione del 50% della somma versata.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Ora, con la deduzione, è possibile sottrarre l’intero importo versato dalla base imponibile su cui si calcola l’Irpef, ottenendo un concreto vantaggio in termini di minore imposta da pagare. Inoltre, gli oneri del riscatto tramite Pace contributiva possono essere versati in unica soluzione o a rate fino a 120 mensilità.

I versamenti volontari per andare in pensione comprando i contributi mancanti

La Pace contributiva, per chi intende pensionarsi subito e deve quindi raggiungere i requisiti in tempi brevi, rappresenta una soluzione ideale.

Resta però il fatto che il nostro lettore non può accedervi, essendo quasi certo che il suo primo accredito contributivo sia anteriore al 31 dicembre 1995. Di conseguenza, i versamenti volontari rimangono per lui l’unica via percorribile. Specialmente adesso che ha smesso di lavorare da due anni.

Il problema dei versamenti volontari è che non possono essere effettuati tutti in un’unica soluzione per andare immediatamente in pensione. La prosecuzione volontaria prevede infatti versamenti trimestrali, e i circa 4 anni che mancano devono essere spalmati come se la carriera lavorativa continuasse in maniera ordinaria.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link