Chievo e Bassona, agricoltori preoccupati: «Il Consorzio di Bonifica ci toglie l’acqua» #finsubito prestito immediato

Festa del Ringraziamento

Festa del ringraziamento “autonoma” da Coldiretti per gli agricoltori di Bassona e Chievo

Per il secondo anno gli agricoltori di Chievo e Bassona festeggiano in autonomia la cerimonia del ringraziamento per il raccolto, in contestazione, ancora una volta, con la Coldiretti.

Questa mattina una trentina di trattori si sono radunati vicino a corso Milano per raggiungere la chiesa del Chievo dove il parroco, don Andrea, ha benedetto i mezzi agricoli.

Quindi, dopo la messa, il gruppo, che ha per presidente Daniele Faccio, agricoltore della zona della Bassona, e per vice Luca Ferrari, che coltiva invece al Chievo, ha deposto cesti pieni dei beni della terra ai piedi dell’altare.

“Da 30 anni si svolge la festa del ringraziamento al Basson, ma dall’anno scorso abbiamo deciso di organizzare una manifestazione senza sigle e bandiere”, dice Ferrari. “A fine novembre si è svolta l’ultima assemblea uscente del Consorzio di Bonifica Veronese, guidata dal presidente Alex Vantini, anche presidente di Coldiretti Verona. Le elezioni per il rinnovo della guida dell’ente consortile si terranno domenica prossima, il 15 dicembre, e per questo abbiamo anticipato a oggi la nostra manifestazione. Il nostro timore, manifestato ormai da oltre un anno è che, l’opera presentata dal Consorzio di bonifica nell’ottica di risparmiare acqua e ricavare spazi utilizzabili dalla collettività, peggiorerà la nostra situazione, togliendo acqua irrigua a scorrimento e mettendo quella a pressione”.

L’intervento di oltre 24 milioni, attinti da fondi Pnrr, prevede l’intubamento del canale San Giovanni nel tratto tra la turbina del Chievo e via Gardesana, con la creazione di una pista ciclopedonale sulla copertura e la realizzazione di un sistema appunto a pressione per irrigare, che prenderà il posto di quello attuale a scorrimento, in un’area di circa 950 ettari. Il dislivello verrà sfruttato per produrre il 60% dell’energia idroelettrica necessaria a tenere l’acqua in pressione nell’impianto.

Se il consorzio prevede un risparmio del 50 per cento dell’acqua utilizzata per irrigare, le 30 aziende agricole del territorio temono salassi che metteranno in croce la loro produzione e, di conseguenza, graveranno pure sulle tasche dei consumatori, che si trovano i prezzi di frutta e verdura alle stelle.