“Dopo l’incontro Trump-Zelensky, la reazione naturale e comprensibile per l’Europa è di chiudersi in sé stessa. Sarebbe un grande errore”. Robert Murray, ex capo dell’Innovazione della Nato ed ex ufficiale britannico, ha le idee chiare: per la sua Difesa all’Europa servono ancora gli Stati Uniti, e serve ancora la Nato. Murray ha lanciato un nuovo strumento per coinvolgere entrambi: la Dsr bank.
L’acronimo sta per Difesa, Sicurezza e Resilienza. Si tratta di una banca di sviluppo multilaterale da 100 mld di sterline sostenuta da una coalizione globale di capi della difesa, operatori finanziari e leader politici.
Le discussioni con Usa, Gb e UE
Secondo i promotori, una svolta senza precedenti per il finanziamento delle iniziative di difesa. Una svolta tutta da realizzare, ma già in discussioni avanzate con i governi di Regno Unito, Stati Uniti e UE.
“Qualsiasi tentativo di aumentare la capacità di difesa europea è benvenuto. Tuttavia, qualsiasi soluzione pratica deve includere gli Stati Uniti, poiché l’Europa semplicemente non può farcela da sola in questo momento”, dice Murray, che a Bloomberg ha dichiarato che gli stati Uniti sarebbero già “aperti” al sostegno dell’iniziativa. “L’ordine internazionale è in una fase di evoluzione e strumenti come la DSR Bank faranno parte di questa nuova architettura. L’idea di isolarsi completamente dal supporto americano sulla sicurezza e la difesa è assurda”.
I nomi (pesanti) dietro l’iniziativa per la Difesa
Oltre a Murray, tra i sostenitori della nuova banca c’è Lord Stuart Peach, ex Presidente del Comitato Militare della NATO e Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito.
Tra gli altri promotori ci sono anche Mircea Geoană (ex Vice Segretario Generale della NATO ed ex Ministro degli Esteri rumeno) e Richard Burr (ex Senatore degli Stati Uniti e Presidente Repubblicano del Comitato di Intelligence del Senato degli Stati Uniti). Ma anche il Generale Rick Hillier, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa canadese, Giedrimas Jeglinskas, Presidente del Comitato di Difesa della Lituania ed ex Assistente Segretario Generale della NATO, e Rebecca Harding, economista esperta di commercio internazionale e supply-chain.
Banca operativa nel 2027
Il percorso della nuova banca è partito a fine dicembre da un documento a firma di Murray sottoposto a peer review dall’Atlantic Council: in quel documento si specificava che dopo l’adesione di “un piccolo gruppo di nazioni” fondanti e la successiva adesione di altre nazioni come “azionisti”, le operazioni potrebbero “iniziare nel 2027 circa”.
Difesa, le iniziative per il riarmo europeo
Anche il mercato scommette sulla corsa al riarmo europea, e titoli come quelli dell’italiana Leonardo hanno registrato guadagni record in Borsa.
Negli ultimi mesi, in Europa sono state proposte alcune iniziative per finanziare il rafforzamento delle capacità di difesa.
Il Regno Unito ha proposto la creazione di un’altra “banca del riarmo” europea, con un capitale iniziale di circa 10 miliardi di sterline, che potrebbe raccogliere fino a 100 miliardi di sterline per finanziare rapidamente il riarmo europeo. Questa banca permetterebbe ai paesi di aumentare la spesa per l’equipaggiamento della difesa senza violare le regole sul debito.
La presidente della Commissione europa Ursula von der Leyen stima che ci sia bisogno di una spesa di 500 mld di euro in 10 anni per la Difesa europea, e da tempo si parla di un fondo comune.
Si è anche parlato di un ruolo accresciuto della Banca Europea per gli Investimenti (BEI): ben prima del vertice Trump-Zelensky diciannove leader dell’UE hanno inviato una lettera alla presidente della BEI sollecitando l’istituto ad aumentare i finanziamenti al settore della difesa, con la possibilità di emettere debito specifico per progetti di sicurezza e difesa.
Cosa è la Dsr bank
Il meccanismo, nel caso della Dsr bank, è sempre quello delle obbligazioni.
“Di fronte alla crescente aggressività della Russia e alle sfide di sicurezza nell’Indo-Pacifico”, si legge nella nota con cui viene presentata l’iniziativa, la DSR Bank sarà una nuova istituzione multilaterale alla quale nazioni Nato, Ue e alleate dell’Indo-Pacifico potranno rivolgersi per finanziare, attraverso l’emissione di obbligazioni, gli aspetti cruciali della loro difesa.
Il modello di finanziamento permetterebbe alle nazioni di investire in soluzioni di difesa all’avanguardia senza gravare sulle finanze pubbliche. La banca opererà attraverso l’emissione di obbligazioni con rating AAA garantite dalle Nazioni azioniste.
Cosa finanzierebbe la Dsr bank
I vantaggi, secondo i promotori della nuova banca, sarebbero diversi. La Dsr bank offrirebbe alle Nazioni finanziamenti a lungo termine e prevedibili, “ai tassi più bassi possibili”. Inoltre I paesi potrebbero modernizzare le loro forze di difesa senza immediati oneri fiscali, attraverso processi di approvvigionamento più veloci – anche rispetto a quelli delle istituzioni europee.
Il terzo vantaggio riguarda la supply chain del settore: la Dsr bank si farebbe garante del rischio delle banche commerciali, “per assicurare liquidità e flussi di credito a tutta la catena del valore della difesa affinché le aziende possano costruire e aumentare la capacità produttiva”.
Secondo i promotori la struttura della DSR Bank, sviluppata da leader senior del settore bancario tra cui ex dirigenti di JP Morgan, “ridefinirà il finanziamento della difesa dell’era moderna”.
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