Auto: l’UE posticipa le multe ai produttori sulle emissioni di CO2

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L’Unione Europea ha annunciato un posticipo sulle multe sulle emissioni di CO2 alle case automobilistiche, offrendo alle case automobilistiche più tempo per adeguarsi.

L’Unione Europea annuncia maggiore flessibilità sul superamento dei limiti di emissioni di CO2, posticipando le multe ai costruttori di auto. La decisione offre più tempo alle case automobilistiche per adeguarsi agli standard, riducendo l’impatto economico delle sanzioni e sostenendo la competitività del settore.

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Multe sulle emissioni: la Commissione Europea allenta la pressione

In un importante segnale di apertura verso l’industria automotive, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato la proposta di un emendamento che modificherà il regolamento sugli standard di CO2. Il cambiamento principale riguarda l’introduzione di un periodo triennale di conformità, anziché un controllo su base annuale. Lo scopo è quello di garantire maggiore equilibrio tra la necessità di ridurre le emissioni e il sostegno all’automotive europeo.

Secondo la Presidente, c’è una forte richiesta di maggiore flessibilità sugli obiettivi di CO2. La revisione delle regole non modificherà gli obiettivi, ma adatterà i tempi di attuazione: insomma, per ora, niente multe ai produttori. Le sanzioni, che sarebbero scattate già quest’anno, avrebbero potuto raggiungere un impatto complessivo di circa 15 miliardi di euro per il settore.

Niente multe sulle emissioni: una boccata d’ossigeno per il settore auto

Le nuove misure rappresentano un sollievo per i costruttori europei, che si trovano a fronteggiare la doppia sfida della transizione ecologica e della concorrenza internazionale, in particolare quella delle case automobilistiche cinesi e statunitensi. Una situazione surriscaldata dall’annuncio dei dazi di Trump all’UE. L’introduzione di un periodo di conformità triennale consente alle aziende di pianificare meglio gli investimenti necessari per adeguarsi ai parametri senza subire sanzioni immediate.

Dopo il calo delle vendite a febbraio, l’industria automobilistica ha accolto con favore la decisione della Commissione. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’importanza di questa revisione normativa, evidenziando come la misura eviti una crisi che avrebbe potuto compromettere la stabilità del settore.

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Il Piano UE per il rilancio dell’industria automobilistica

Quella di domani sarà un’altra giornata fondamentale, con la presentazione del Piano d’Azione per il settore automobilistico della Commissione Europea. Il nuovo piano dell’UE si concentra su diversi aspetti chiave per il futuro dell’industria automobilistica europea, tra cui gli incentivi UE per le auto elettriche, il rafforzamento delle infrastrutture di ricarica e lo sviluppo di una filiera europea per la produzione di batterie. L’obiettivo è evitare che le case automobilistiche europee perdano terreno rispetto alla concorrenza asiatica e statunitense, fornendo al contempo strumenti concreti per favorire la vendita di auto elettriche e accelerare la transizione ecologica.

Un altro punto centrale del piano sarà il supporto all’innovazione tecnologica, con finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni a basse emissioni. La Commissione sta valutando anche una revisione delle normative sugli aiuti di Stato per facilitare investimenti nelle tecnologie verdi e nella riconversione degli stabilimenti produttivi.

Verso la revisione delle politiche industriali europee

Oltre alla concessione di maggiore flessibilità sui tempi di adeguamento, la Commissione ha ribadito l’importanza di una revisione più ampia delle politiche per il settore, guardando alla scadenza del 2035 per lo stop alle auto termiche. La neutralità tecnologica rimane un principio cardine, con l’obiettivo di garantire che la transizione verso la mobilità sostenibile avvenga senza pregiudicare la competitività dell’industria europea.

Recentemente, alcune case automobilistiche hanno espresso preoccupazione per l’impatto della concorrenza asiatica, con il rischio di una perdita di quote di mercato per le aziende europee. Inoltre, la discussione sui dazi sulle auto elettriche cinesi potrebbe influenzare ulteriormente il settore, determinando nuove strategie industriali.

Articolo Modificato Il:4 Marzo 2025



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