Campione 2.0: ‘Istituire elenco di Pmi locali’, al servizio di Comune e Casinò

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Interventi ordinari e straordinari di manutenzione, per il Comune di Campione d’Italia e per il “suo” Casinò, di cui è socio unico. Ne servono tanti, com’è ovvio, nel corso dell’anno, e il loro affidamento è oggetto di una mozione presentata dai consiglieri di Campione 2.0 Simone Verda e Gianluca Marchesini, con la quale “il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta comunale all’istituzione entro la fine del corrente mese di marzo 2025, dell’elenco delle piccole e medie imprese campionesi in cui siano censite le aziende locali, suddivise per ambito d’attività e per specializzazioni operative” e, sempre il consiglio comunale, “approva come atto d’indirizzo e d’impegno per il sindaco e per la giunta comunale la regola per cui i Rup (responsabili unici del procedimento Ndr) debbono, in sede di affidamenti, considerare e motivare l’opportunità di scegliere gli affidatari anche in ragione del principio di prossimità, ferma restando la regola della libera concorrenza e conseguentemente motivare dettagliatamente, nelle loro determine, in merito all’efficienza degli affidamenti ad operatori economici non inclusi nell’elenco delle piccole e medie imprese campionesi”.
La mozione prevede anche che il consigliio comunale chieda che la stessa, dopo l’approvazione consiliare, “sia trasmessa al segretario comunale per gli adempimenti di competenza e l’istruttoria nonché che il sindaco riferisca al consiglio comunale in merito all’avvenuto perfezionamento degli adempimenti di istituzione dell’elenco delle piccole e medie imprese campionesi entro e non oltre 30 giorni dalla trasmissione al segretario comunale”.

LE PREMESSE – In premessa, i due consiglieri d’opposizione rilevano che “dall’esame delle determine dirigenziali pubblicate all’albo pretorio è emerso incontestabilmente che l’amministrazione comunale effettua periodicamente e frequentemente l’affidamento di contratti di servizi, lavori e forniture mediante contrattazione diretta” e che “nella preponderante maggioranza dei casi in cui avviene tale affidamento, il Rup di competenza procede o tramite procedura negoziata senza bando oppure con affidamento diretto a singolo operatore economico risultando così determinante la scelta discrezionale del Rup o della rosa di candidati o del contraente diretto”.

All’esito di queste procedure, proseguono, “è statisticamente riscontrabile che il contratto risulta infine affidato a degli operatori economici che non dispongono di una sede o di una struttura operativa in Campione d’Italia, per lo più provenienti dalla Provincia di Como ed ivi prevalentemente attivi”. Si tratta di procedure, secondo Verda e Marchesini, “ingiustamente pregiudizievoli per le medie e piccole imprese aventi una sede operativa e una efficace struttura d’impresa in Campione d’Italia le quali, inoltre, incontrano intuitivamente grandi difficoltà ad ottenere commesse nel territorio svizzero circostante al Comune di Campione d’Italia”.

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I consiglieri sottolineano inoltre che “la peculiare situazione territoriale del Comune enclave di Campione d’Italia enfatizza automaticamente e sensibilmente il principio di prossimità quando si tratti di lavori, servizi o forniture da effettuare in ambito comunale, essendo evidente che l’operatore economico che dispone ivi di un’organizzazione e una sede operativa è in grado di assicurare più agevolmente un’efficiente gestione” e che dunque è auspicabile che “il Comune di Campione d’Italia si doti celermente di uno o più strumenti idonei a censire le piccole medie imprese locali e assuma come indirizzo per i suoi funzionari e dirigenti la regola per cui questi ultimi debbono, in sede di affidamenti, considerare e motivare l’opportunità di scegliere gli affidatari anche in ragione del precitato principio di prossimità, ferma restando la regola della libera concorrenza”. A loro dire, lo strumento “sicuramente idoneo” è “un istituendo elenco delle piccole e medie imprese campionesi in cui siano censite le aziende locali, suddivise per ambito d’attività e per specializzazioni operative e rispetto al quale si debba motivare lo scostamento nelle determine dirigenziali che affidano contratti a operatori economici non campionesi”.







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