Per i primi due lotti, lavori da 980 mila euro
Basterebbero le fotografie per raccontare lo stato di degrado della terrazza del chiostro inferiore dell’ex convento di San Francesco, in Città Alta. Sul sito del Comune di Bergamo, sono state pubblicate anche le analisi dei professionisti sullo stato di fatto della terrazza: operazioni propedeutiche all’intervento da 980mila euro che verrà realizzato nel 2025. «Nei primi mesi dell’anno — spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Ferruccio Rota — arriverà il progetto esecutivo e poi si andrà in gara per l’affidamento dei lavori. La spesa sarà sostenuta interamente dal Comune».
Nei giorni scorsi, la giunta ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica per il restauro della terrazza. L’intento dell’amministrazione è renderla completamente fruibile, intervenendo con il restauro conservativo delle strutture architettoniche esterne e sotterranee esistenti e inserendo dotazioni impiantistiche (soprattutto per l’illuminazione). «Una volta finita — spiega l’assessore Rota —, la terrazza verrà collegata anche con l’uscita del parcheggio di via Fara».
Il progetto approvato contiene anche la relazione sullo stato di fatto che è firmata dal restauratore Marco Virotta. «La struttura — spiega il professionista — si presenta con una serie di interventi costruttivi eseguiti dal XII secolo. Nel tempo ci sono stati ampliamenti, crolli, dissesti e demolizioni importanti, queste ultime alla fine degli anni Trenta del XX secolo». Tra le osservazioni del restauratore, si dice che il parapetto murario della terrazza presenta un grave dissesto sia statico che materico fortemente compromesso da copiose infiltrazioni di acque meteoriche che, in parte, interessano la porzione di struttura sotto la terrazza e il paramento murario esterno».
Sono quattro i lotti di intervento previsti, anche se il progetto appena approvato riguarda solo i primi due, con il restauro architettonico e il consolidamento strutturale della terrazza e la rifunzionalizzazione dell’area adiacente alla terrazza. Nella terza e quarta fase — ancora da programmare — sono invece previsti il restauro e il consolidamento di alcuni elementi architettonici (colonne e intonaci) dei chiostri e la ri-funzionalizzazione dei piani interrati.
Dopo le analisi eseguite, si ipotizzano interventi di tipo architettonico, strutturale e impiantistico per l’utilizzo in sicurezza della terrazza. Il progetto di illuminazione servirà sia per valorizzare l’area esterna e renderla fruibile nelle ore di buio, sia per dare risalto all’ingresso dal chiostro.
È stata studiata anche la logistica del cantiere, data la zona di pregio e non del tutto accessibile in cui si trova l’edificio. Le operazioni di scambio e deposito materiali potrebbero avvenire sullo Spalto di San Lorenzo, come si fece in occasione del consolidamento del bastione di San Lorenzo. Ed è prevista anche l’installazione di una piccola gru-argano con sbraccio per la movimentazione dei detriti e dei materiali edili.
L’esecuzione delle opere è già stata autorizzata dalla Soprintendenza, pur con qualche sottolineatura, come sempre avviene in questi casi. Per esempio, si chiede al Comune di concordare con la Soprintendenza, in corso d’opera, le modalità operative relative agli interventi conservativi sulle superfici del chiostro, che devono essere fatte da un restauratore qualificato. C’è attenzione anche al profilo archeologico. Tutte le operazioni di scavo devono essere fatte con la presenza di una ditta archeologica, così come lo svuotamento dei locali interrati. «A seguito dello svuotamento — scrive il soprintendente Luca Rinaldi — dovrà essere effettuata lettura stratigrafica delle murature da parte della ditta per verificare l’eventuale presenza di strutture antiche riutilizzate».
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