Buone notizie per i titolari di conti correnti. Dopo sette anni di rialzi di fila, nel 2023 i costi di gestione dei conti correnti di tipo tradizionale si à attestata a a 100,7 euro, ovvero 3,3 euro in meno rispetto al 2022. Lo rileva la Banca d’Italia nell’indagine annuale sui costi dei conti correnti. La rilevazione svolta nel 2024 è stata condotta su 11.985 conti correnti bancari selezionati a partire da 605 sportelli, su 1.174 conti online non riferibili a sportelli e su 1.000 conti correnti postali, selezionati a partire da 50 sportelli postali.
I risultati principali
La flessione – come spiega Bankitalia – è attribuibile per l’80% alle spese fisse e per la parte restante alle spese variabili. In particolare, il calo delle spese fisse è legata ai più bassi canoni, quella delle spese variabili alla minore operatività; le commissioni sui pagamenti e sui prelievi di contante sono rimaste pressoché invariate.
Allo stesso tempo – spiega Bankitalia – la spesa di gestione dei conti online, non riferibili a sportelli bancari, è diminuita di 4,8 euro, attestandosi a 28,9 euro; il calo è derivato principalmente dalla minore proporzione di clienti assoggettata al pagamento del canone di base.
Per il secondo anno di fila, cresce invece la spesa di gestione dei conti postali è invece cresciuta per il secondo anno, passando da 59,6 a 67,3 euro; l’aumento è in larga parte attribuibile alle spese variabili, cresciute di 6,5 euro per effetto di un aumento generalizzato dell’operatività. La spesa media ponderata per le tre tipologie di conto corrente si attesta a 87,8 euro.
Per i conti collegati a contratti di apertura di credito in conto corrente, la commissione per la messa a disposizione dei fondi è stata pari in media all’1,7 per cento del credito accordato, come nell’anno precedente. La commissione media di istruttoria veloce applicata sugli sconfinamenti è infine passata da 16,4 a 13,7 euro.
La stima complessiva della spesa di gestione di un conto corrente, ottenuta ponderando la spesa riferibile agli sportelli bancari, ai conti bancari online e ai conti postali con i rispettivi pesi nella popolazione dei conti correnti, si attesta a 87,8 euro.
Commentando i dati Bankitalia, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha spiegato:
“Bene, ma si tratta di un ribasso del tutto insoddisfacente e inadeguato, attesi gli extraprofitti delle banche e i rialzi spropositati degli anni passati. Insomma, bene l’inversione di tendenza, ma il calo non solo arriva dopo 7 anni di aumenti consecutivi, ma non basta nemmeno a compensare il solo rincaro dell’anno precedente quando vi era stato un balzo record che aveva fatto decollare la spesa per la gestione di un conto corrente dai 94,7 euro del 2021 ai 104 euro del 2022, con un maggior costo pari a 9 euro e 30 cent e un incremento annuo da infarto, pari al 9,8%.”
Prestiti alle famiglie
Nel frattempo, sempre Bankitalia, nella pubblicazione Banche e moneta di Bankitalia, ha reso noto che in ottobre i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (Sebc), hanno segnato una flessione dell’1,1% sui dodici mesi (-0,9 nel mese precedente).
In particolare, i prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,2% sui dodici mesi (-0,4 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,1% (-2,4 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 2,5 % (0,5% a settembre); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 9,5% (10,6%).
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