Londra, Phillips schiera Joan Mitchell e Jean-Michel Basquiat

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Dopo le proposte londinesi di Sotheby’s e Christie’s, il trio delle meraviglie si chiude in casa Phillips. Quando: il giovedì 6 marzo, con la Modern & Contemporary Art Evening Sale. «Siamo entusiasti di presentare una selezione di opere blue-chip contemporanee e del dopoguerra», commenta Olivia Thornton, Phillips’ Head of Modern & Contemporary Art, Europe. «A guidare l’asta Evening Sale sono i capolavori di Joan Mitchell e Jean-Michel Basquiat, includendo inoltre eccezionali opere di Pablo Picasso provenienti da collezioni prestigiose, insieme a pezzi ricercatissimi di Lucio Fontana, Sean Scully e Lynette Yiadom-Boakye. Le nostre aste di marzo incarnano l’approccio distintivo di Phillips, che riunisce maestri moderni e visionari contemporanei per offrire ai collezionisti una selezione eccezionale e diversificata». Sguardo ai top lot della selezione.

C’è Canada II (1975) di Joan Mitchell a guidare il catalogo di marzo, un trittico della sua acclamata serie Canada, che riflette il suo profondo legame con il mondo naturale e la sua padronanza dell’astrazione gestuale. La stima va di pari passo, £ 3-5 milioni. «Creato durante un momento cruciale della sua carriera, subito dopo la sua mostra personale al Whitney Museum e prima della sua prima mostra con il famoso mercante d’arte Xavier Fourcade, il dipinto incarna la capacità di Mitchell di tradurre memoria, movimento ed emozione in colore e forma», rivelano gli esperti della casa d’aste. Le opere di questa serie risiedono in stimate collezioni private e pubbliche, tra cui Canada I, che è ospitato nel Museo Guggenheim.

Jean-Michel Basquiat, Pattya, 1984. Courtesy of Phillips

Di Jean-Michel Basquiat, Phillips propone anche Pattya, del 1984, un dipinto ispirato dai viaggi dell’artista in Thailandia nel 1983 con l’artista interdisciplinare Lee Jaffe. Un mondo lontano dal trambusto del centro di New York, Pattya è una sorprendente testimonianza di questo viaggio avventuroso in un momento cruciale nell’ascesa fulminea alla fama della giovane artista. A proposito dell’importanza bibliografica dell’opera: la tela è stata esposta nella storica mostra Basquiat di Gagosian del 2013 a Hong Kong, che ha segnato la prima grande esposizione personale dell’artista nella regione. Il pronostico degli esperti, qui, arriva fino a £ 3 milioni.

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Non può mancare Yayoi Kusama, l’artista dei pois che proprio con Phillips detiene alcuni dei suoi risultati d’asta più importanti. INFINITY-NETS [APPGF] è uno squisito esempio della sua venerata serie Infinity Nets, concepita per la prima volta dopo il trasferimento dell’artista a New York nel 1958. Con la sua tavolozza delicata e neutra e la pennellata meticolosa e meditativa, il dipinto del 2017 riflette l’approccio introspettivo di Kusama. A renderla ancora più preziosa: è un debutto all’asta, quello di questa settimana, a Londra. La stima: £ 700.000-1 milione.

Jean Dubuffet, Arabe au désert, 1948. Courtesy of Phillips

Altri lotti degni di nota: senz’altro Lester’s Sister (My Brain) di Christopher Wool, del 2020, Phillips lo porta sul rostro di Londra con una stima di £ 1,2-1,8 milioni. «Esemplifica la sua radicale reinvenzione della pittura», dicono dalla maison, «è capace di fondere la riproduzione meccanica con l’astrazione gestuale. Radicata nel linguaggio visivo dei graffiti urbani e della segnaletica industriale, incarna la tensione distintiva di Wool tra controllo e caos».

Per chiudere in bellezza, Arabe au désert: dipinto subito dopo il secondo viaggio di Jean Dubuffet nel Sahara algerino, è una rara opera giovanile di una serie limitata di soli 18 dipinti creati tra maggio e giugno 1948, di cui solo 12 riflettono la sua esperienza nordafricana. Altre opere di questo gruppo risiedono nelle collezioni permanenti della National Gallery of Victoria e della Staatliche Kunsthalle Karlsruhe. «Non esposto al pubblico per decenni, Arabe au désert ha una provenienza eccezionale, è rimasto in mani private sin dalla sua acquisizione da parte di Dubuffet da parte di Édouard Bret, fratello della prima moglie dell’artista ed ex direttore dell’azienda della famiglia Dubuffet». Qualità museale e provenienza d’eccellenza, la ricetta perfetta. La stima pre-incanto: £ 350.000-550.000. Appuntamento domani a Londra.



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