Patto tra istituzioni per la valorizzazione storica, culturale e funzionale degli immobili pubblici di Cagliari, in chiave di sostenibilità economica, sociale e ambientale.
L’accordo è stato sottoscritto oggi – mercoledì 11 dicembre – dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, dalla presidente della Regione Alessandra Todde, dal sindaco di Cagliari e della Città metropolitana, Massimo Zedda, dal rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, Francesco Mola, e dal presidente dell’Autorità del sistema portuale del mare di Sardegna, Massimo Deiana.
GLI OBIETTIVI – Tra gli obiettivi principali, è stato spiegato, quelli di «rigenerare, con soluzioni innovative e sostenibili, i grandi compendi del patrimonio immobiliare pubblico, riqualificare la laguna, le saline e il patrimonio storico artistico, promuovere i servizi turistici, con attenzione al punto di forza del porto, migliorare la qualità e la sostenibilità dell’ambiente urbano e i servizi al cittadino».
Con l’intesa in particolare si intende «migliorare benessere, inclusione sociale e trasformare il patrimonio immobiliare pubblico in un motore di sviluppo per la città».
IL PIANO – Il Piano città degli immobili pubblici di Cagliari riguarda un primo portafoglio immobiliare composto da 16 beni, di cui sette di proprietà dello Stato, quattro della Regione Autonoma della Sardegna, uno della ASL, uno dell’Università, uno dell’INPS e due complessi immobiliari in comproprietà tra enti pubblici e soggetti privati.
Tra gli immobili di proprietà dello Stato figurano:
- gli ex Magazzini Aeronautica di via Simeto, destinati al nuovo polo dell’Agenzia delle Entrate
- la Caserma Livio Duce (ex Cascino), che diventerà la sede unica del Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri
- l’ex Carcere di Buoncammino, che ospiterà amministrazioni pubbliche
- il Museo della memoria carceraria e le altre destinazioni che emergeranno dai lavori del Tavolo tecnico-politico operativo, che sarà istituito dopo la sottoscrizione dell’accordo
- l’Ospedale militare di via Azuni, in uso al Ministero della Difesa, accoglierà, in una sua porzione, anche la stazione dell’Arma dei Carabinieri di Stampace
- gli Uffici ex Indire di via Galassi, destinati all’Istat
- la sede del Comando Generale della Capitaneria di Porto di via dei Calafati, oggetto di lavori di efficientamento energetico, e l’edificio dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di via Dante, per il quale verranno eseguiti interventi di riqualificazione.
I BENI DELLA REGIONE – Tra i beni di proprietà della Regione autonoma Sardegna, sono stati individuati l’ex Recinto fiscale (località La Palma), l’ex Enalc Hotel di via XXVIII Febbraio, l’ex Deposito Carburanti di Monte Urpinu e l’ex Cisapi Mulinu Becciu.
GLI ALTRI IMMOBILI – Sono inclusi nel portafoglio immobiliare anche parte della Città della Salute di via Romagna, di proprietà della ASL che sarà destinata a sede dei NAS, Villa Melis in viale Diaz di proprietà dell’Università e l’immobile di via Grandi dell’INPS, dove sarà trasferita la Giustizia minorile. Inoltre, sono presenti i complessi immobiliari situati in viale La Playa, via Riva di Ponente e via Roma, appartenenti alla Regione, allo Stato, al Comune, a RFI e altri soggetti privati, insieme al Distretto Velico “Città della vela” di Marina Piccola, di proprietà della Regione, dello Stato e del Comune di Cagliari.
«La firma del Piano città segna una svolta nella rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico, restituendo dignità e funzionalità a spazi di inestimabile valore e offrendo concrete prospettive di crescita per la città di Cagliari», sottolineano le istituzioni coinvolte.
VIA SIMETO – Un esempio della visione e degli obiettivi del Piano è il progetto di riqualificazione degli ex Magazzini Aeronautica di via Simeto, una struttura di archeologia industriale che sorge sul sito del primo insediamento della città di epoca punica dal quale si scorgono le saline, destinati a ospitare il nuovo polo dell’Agenzia delle Entrate e un mix funzionale per l’apertura alla cittadinanza.
DAL VERME – «Gli obiettivi del Piano, definiti in sintonia con il Comune, sono quelli di far emergere attraverso le azioni di riqualificazione degli immobili pubblici, la vocazione naturale del territorio, la laguna, le saline, la posizione sul mare, di promuovere il turismo valorizzando come punto di forza il porto, di tutelare i caratteri identitari del luogo con attenzione al grande patrimonio storico-artistico della città. Non mancheremo di favorire nuovi servizi territoriali attraverso il recupero dei beni inutilizzati», ha dichiarato il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme.
TODDE – «La firma del Piano di città degli immobili pubblici di Cagliari rappresenta un primo passo concreto verso la valorizzazione storica, culturale e funzionale del patrimonio pubblico, con un approccio improntato alla sostenibilità economica, sociale e ambientale», spiega invece la governatrice Alessandra Todde.
ZEDDA – Per il sindaco Zedda, «inizia un percorso, tanto atteso e al tempo stesso fondamentale, per l’uso intelligente del patrimonio pubblico da parte di tante istituzioni coinvolte nel Piano città. Immobili, luoghi, spazi da ripensare, riutilizzare e riconvertire in un processo che porterà sia alla valorizzazione degli edifici esistenti sia al miglioramento nell’erogazione dei servizi alla collettività».
MOLA – «La firma del Piano di città degli immobili pubblici di Cagliari – ha dichiarato il Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, Francesco Mola – rappresenta un segno concreto dell’impegno degli enti sottoscrittori verso il territorio e la comunità, con l’obiettivo di promuovere un modello di collaborazione attiva e sostenibile. Si tratta di un’importante opportunità per l’Ateneo, in un momento di forte crescita dell’offerta formativa e dell’intera comunità accademica con l’obiettivo di attrarre sempre maggiori studenti».
DEIANA – Per il presidente dell’Autorità del sistema portuale Deiana l’accordo è «un esempio di leale e proficua collaborazione sinergica tra Enti, mirato ad una valorizzazione sostenibile e consapevole del patrimonio pubblico che, oltre alla mera salvaguardia e riqualificazione di importanti aree ed edifici, avrà importanti ricadute economiche e sociali per la collettività».
(Unioneonline)
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