Provincia di Asti: dalle multe autovelox 7 milioni per le strade, continua l’impegno per il contenimento degli animali selvatici

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La situazione faunistico-ambientale, un resoconto dell’attività della polizia provinciale, le prospettive future: questi gli argomenti al centro della conferenza stampa ospitata nella mattinata di ieri, martedì 4 marzo, dalla sala giunta della Provincia di Asti, in cui sono intervenuti il presidente Maurizio Rasero, il consigliere delegato Davide Migliasso, i dirigenti dei settori interessati, gli agenti dei rispettivi servizi presso l’ente.
Polizia provinciale e agenti di vigilanza venatoria operano insieme su strade e territorio per la sicurezza di automobilisti e dei cittadini. La proposta seguirà una fase sperimentale di alcuni mesi per passare all’iter operativo.

Non solo autovelox sulle strade più pericolose, scenari di gravi incidenti, ma anche nuovi agenti per attività di pattugliamento in sinergia con carabinieri, polizia, addetti alla vigilanza dei Comuni. “Ad una diminuzione generale dei trasferimenti di risorse agli enti locali, la risposta è fare rete nel presidiare il territorio” – dice il presidente Maurizio Rasero-. Si traduce nel concreto in un coordinamento delle forze a disposizione: sul fronte interno attraverso attività sinergiche nei controlli fra polizia e agenti venatori; esterno con la collaborazione fra stazioni dei Carabinieri presenti nei comuni, con agenti della stradale e la polizia delle unità collinari.

Nella conferenza Rasero e Migliasso, affiancati dal responsabile del servizio Silvio Nargi, hanno tracciato un bilancio dell’attività di polizia da maggio 2024 ad oggi. Centomila verbali emessi per violazioni al codice della strada hanno prodotto risorse per 7 milioni di euro, 800 i ricorsi di automobilisti con oltre il 70 per cento dei fondi già entrati nelle casse dell’ente.
Intanto, prosegue il monitoraggio delle strade con alcuni autovelox già installati o in procinto di essere attivati lungo tratti di strade provinciali ad alta criticità. Di ieri, è l’autorizzazione prefettizia per un nuovo velox fra Sessant e Serravalle della statale 458 di Casalborgone, dove negli ultimi anni si sono verificati incidenti con morti e feriti gravi. “È necessario un chiarimento – dice il presidente della Provincia. L’azione di vigilanza e repressiva attuata dalla Provincia non è vessatoria nei confronti degli automobilisti, “non vogliamo fare “cassa”, ma agire per evitare il ripetersi di incidenti gravi”. Gli introiti a bilancio sono per interventi di scopo, la manutenzione dei 1200 chilometri di strade, ponti e infrastrutture e per le attività di controllo: “non nascondo sia una somma cospicua – prosegue – che reinvestiamo in opere pubbliche e superare la scarsità di risorse per rifare ponti, strade, la manutenzione ordinaria, quali asfaltature e segnaletiche.
La tesi è suffragata da due evidenze – si spiega Rasero. Gli autovelox non sono collocati a caso ma in tratti ad alto rischio, sia per gli automobilisti sia per i residenti, pedoni e ciclisti di passaggio. Sono installati dopo attenta valutazione degli uffici tecnici, “su richiesta dei sindaci e autorizzazione del prefetto, riferimenti e presidi sul territorio. Un iter procedurale complesso e per nulla scontato, deterrente estremo per la sicurezza – sottolinea Rasero -.

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Tante sono le postazioni a controllo delle strade ad alta pericolosità. Con l’autovelox fra Sessant e Serravalle, altri occhi elettronici sono collocati sulla tangenziale sud per Alba, futuro collegamento dell’autostrada Asti Cuneo, un’arteria ad alta incidenza di sinistri con persone decedute o ferite gravemente. Altri occhi sono puntati in frazione Meridiana di Settime, sulla 10 Asti-Torino in località Palucco, sul rettilineo della provinciale 10/A Maretto Castelnuovo don Bosco, in frazione Variglie lungo la strada per San Damiano, a Portacomaro Stazione, in località Ponteverde di Nizza Monferrato, sul tratto che attraversa il comune di Refrancore, sul ponte a Rocchetta Tanaro, nei comuni di Mombercelli e Castelnuovo Calcea, sulla 44 nel comune di Mombaruzzo.

Non solo elettronica con strumenti che utilizzano l’innovazione dell’intelligenza artificiale, ma anche il riscontro umano. Sono sei i poliziotti provinciali operativi in forza al servizio: al comandante si affiancano un vice commissario, 4 agenti operativi, un assistente in convenzione comunale. A loro spettano i pattugliamenti nei centri urbani e periferici dei comuni collinari, attività di controllo vetture, contestazione di violazioni amministrative. In nove mesi di “uscite” sono un migliaio i veicoli controllati, oltre 150 i verbali emessi. I casi più frequenti riguardano eccessi di velocità, passaggio col rosso o mancata osservanza della segnaletica rilevati dai due telelaser in dotazione (76 episodi), omessa revisione patente o assicurazione (49), uso del telefono o senza cinture alla guida, violazioni varie (34). Le apparecchiature sono tutte omologate e senza margini di errore. Con le risorse derivate sono state acquistate l’auto attrezzata, due apparecchi autovelox laser portatili, un etilometro, alcuni tablet e stampanti per il rilascio dei verbali sul posto, divise, radio e dotazioni ai singoli agenti.

conferenza stampa provincia 04032025

Le competenze degli ex guardiacaccia, negli ultimi anni, sono cresciute. Attività di controllo venatorio, ittico, raccolta dei tartufi: le deleghe principali. A cascata si è avuta una maggiore complessità nel presidio del territorio con una conseguente risposta in termini di qualità e molteplicità dei servizi svolti. “Le campagne e i luoghi naturali dell’astigiano sono cambiati negli anni, – dice il consigliere Migliasso – sia per il progressivo spopolamento delle aree rurali, sia per un aumento dei terreni incolti e manutenzione dei boschi”. Una situazione che ha favorito il proliferare di animali selvatici, gli allevamenti abusivi e incontrollati, la migrazione di animali nelle città spinti dalla fame. Le difficoltà nel contenimento delle specie sono casi quotidiani: il numero di esemplari è in crescita, si stima che siano alcune migliaia i cinghiali che scorrazzano per le campagne con danni all’agricoltura e pericoli per le auto.

Come illustrato dal dirigente Edoardo Tobaldo, l’attività dei 9 agenti venatori (coadiuvati da 4 funzionari tecnici e amministrativi) è molteplice. Collaborano nelle diverse tipologie di interventi con operatori faunistici e squadre di caccia in un’azione estenuante. Un impegno rilevante riguarda il controllo dei selvatici: circa 2.000 abbattimenti di cinghiali da nord a sud in un anno. Inoltre, i pattugliamenti contro il bracconaggio (50 sanzioni), il contrasto di illeciti in ambito venatorio e ittico con denunce giudiziarie e multe per attività senza licenza. A ciò si aggiunge la verifica dei permessi e la corretta gestione di raccolta dei tartufi. Alcune delibere per il contenimento delle specie sono state approvate dal consiglio provinciale, altre saranno discusse a breve. Nelle competenze della Provincia ci sono vecchi e nuovi selvatici: cinghiali, caprioli, corvi, nutrie, tutti particolarmente prolifici.

conferenza stampa provincia 04032025

Il contrasto alle attività illegali, in alcuni casi, ha esiti sorprendenti, come illustrato dal coordinatore del Nord Astigiano, Antonio Falanga (per il Sud il referente è Guido Mighetti). Nel corso dei controlli sono stati sequestrati i lacci in acciaio per catturare animali fissati al terreno dai bracconieri; in un caso lungo il Tanaro a Castello d’Annone sono state sequestrate gabbie in acciaio e reti non consentite nelle attività ittiche. Le procedure degli ex guardacaccia si sono raffinate sia per i cambiamenti della fauna, sia per le difficoltà nelle operazioni in aree rurali incolte.
Una speciale unità cinofila, agente esperto con cane addestrato, sarà operativa a breve per individuare bocconi avvelenati sparsi da sconosciuti nelle campagne e boschi. Una pratica meschina, ma purtroppo frequente, fatta senza scrupoli per avvelenare i cani impegnati nella caccia o cerca dei tartufi. Su questi controlli sarà attuata la sinergia annunciata fra gli uomini dei due servizi,

“Una dinamica collaborativa dei due corpi provinciali, a supporto dei comuni per contrastare reati specifici e di altra natura, quali furti in case e truffe ad anziani – evidenzia Migliasso consigliere e sindaco di San Damiano. Lo scopo è la piena valorizzazione delle risorse umane, abbinate alle richieste di nuove competenze. “Servizi che possono fare la differenza se programmati in modo organico, – conclude – competenze uniche e moderne ai quali dedichiamo l’attenzione che meritano in un’ottica organizzativa e comunicativa con i cittadini”.

 

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