il Piemonte guida la transizione green

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Il Piemonte si conferma la regione italiana più attiva nello sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Lo certificano i dati raccolti nell’Electricity Market Report 2024 di Energy&Strategy, il gruppo di ricerca del Politecnico di Milano specializzato in energia, sostenibilità e innovazione tecnologica.

In totale, nel 2024 si registrano 168 iniziative per creare comunità energetiche o configurazioni di autoconsumo collettivo, l’89% in più rispetto al 2023. Solo 46 di queste sono però effettivamente attive. Il Piemonte traina la classifica delle regioni più virtuose con Lazio, Sicilia e Lombardia. Insieme raggruppano quasi la metà delle iniziative complessive.

Tra le formule più innovative si segnala quella della torinese COESA, che la scorsa estate con Wecer ha creato una Comunità Energetica Rinnovabile “a ombrello” per unire produttori e consumatori di energia verde in tutta Italia.

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Il progetto, nato per superare la frammentazione territoriale, ha anticipato di fatto le successive mosse del GSE, che autorizzando la nascita di realtà nazionali vuole promuovere una logica di concentrazione per ottimizzare le risorse e superare il limite delle piccole comunità, spesso schiacciate dagli oneri di gestione.

L’approccio centralizzato di Wecer consente invece di aggregare diverse configurazioni di autoconsumo e semplificare la gestione dei flussi energetici, creando un’architettura scalabile e replicabile. Un modello virtuoso che abbatte i costi burocratici e amministrativi, nonché le spese di coordinamento e gestione, ottimizzando così l’utilizzo degli incentivi.

Un cambio di paradigma fondamentale, che per i membri della CER si traduce in una gestione più professionale della CER che genera valore e in un maggior accesso alle energie green.

Nei primi mesi l’azienda ha raccolto impegni per formare 19 nuove configurazioni, di cui 18 in Piemonte e 1 in Veneto, per una potenza complessiva di 5,1 MWp. Sufficienti a coprire il fabbisogno energetico annuale di almeno 2.000 famiglie.

Sono allo studio altri 62 progetti, per una potenza che supera i 26 MWp.

Federico Sandrone, AD e cofondatore di Coesa
I dati sono incoraggianti, ma restano criticità normative e burocratiche che rallentano il pieno sviluppo delle comunità energetiche in Italia. Basti pensare che l’ingresso di un produttore in una comunità energetica richiede almeno sei mesi per l’approvazione. A questo si aggiungono i ritardi negli allacci post-installazione da parte di e-distribuzione. Un nodo strategico perché le aziende che vogliono aderire a una CER usufruendo del contributo del PNRR devono ottenere l’allaccio entro il 2026. Il rischio è che molte restino escluse, compromettendo la diffusione di un modello che potrebbe invece accelerare la transizione energetica del Paese.

Come funziona Wecer

 I consumatori che vogliono aderire alla comunità energetica Wecer non pagano nessun costo di adesione, mentre i produttori finanziano l’impianto fotovoltaico e sostengono alcune spese richieste dal GSE. Coesa – oltre a curare in toto la realizzazione dei nuovi sistemi a energia green – facilita l’accesso agli incentivi, come il contributo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’incentivo sull’energia condivisa.

I produttori possono beneficiare di un contributo del 40% sulla realizzazione dell’impianto in determinati comuni, mentre i consumatori ricevono un incentivo annuale sull’energia condivisa.

I membri della CER Coesa potranno inoltre beneficiare di tariffe incentivate sull’energia condivisa, contribuendo a ridurre i costi in bolletta.

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Cosa sono le comunità energetiche

 Le comunità energetiche sono associazioni che riuniscono persone, attività commerciali, imprese e amministrazioni locali con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili a livello locale. Queste reti decentrate sono caratterizzate dalla partecipazione attiva di tutti i membri, i quali promuovono la gestione sostenibile dell’energia, riducono gli sprechi e garantiscono prezzi competitivi. In pratica, ogni membro può utilizzare l’energia prodotta da fonti rinnovabili, principalmente impianti fotovoltaici, per soddisfare le proprie necessità energetiche, beneficiando di incentivi e contributi.



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