la Regione chiede all’Enel di deviare 25 milioni di metri cubi d’acqua per irrigare il Campidano meridionale e Isili

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La grave siccità che sta colpendo la Sardegna rischia di compromettere la stagione irrigua del 2025 nei comprensori agricoli del Campidano meridionale e di Isili Nord. Di fronte a una situazione che minaccia la produttività delle aziende agricole e la sostenibilità del comparto irriguo, la Regione Sardegna ha deciso di intervenire con una misura straordinaria.

La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha annunciato che porterà all’attenzione della prossima riunione del Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino la proposta di richiedere all’Enel il trasferimento di 25 milioni di metri cubi d’acqua dalla diga di Bau Muggeris (lago Alto del Flumendosa) alla diga di Nuraghe Arrubiu, gestita dall’Enas. Questa operazione consentirebbe di rifornire due dei comprensori più colpiti dalla crisi idrica e garantire una stagione irrigua che, altrimenti, rischierebbe di essere gravemente ridotta, se non completamente compromessa.

Il contesto in cui si inserisce questa richiesta è quello di una siccità sempre più persistente. Alla data del 28 febbraio, gli invasi del sistema del Medio Flumendosa – Flumineddu, Nuraghe Arrubiu e Mulargia – contenevano 220 milioni di metri cubi d’acqua, con un deficit di 15 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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Se non interverranno precipitazioni abbondanti in primavera, la disponibilità idrica si rivelerà insufficiente a garantire una stagione irrigua regolare. Nel Campidano meridionale, si prospetta una riduzione delle superfici irrigabili fino al 50% rispetto alle assegnazioni ordinarie, mentre per il comprensorio di Isili Nord l’irrigazione potrebbe essere completamente compromessa.

Già nel 2024, le restrizioni imposte dalla siccità hanno colpito pesantemente il settore agricolo, con una riduzione del 30% delle superfici irrigue disponibili. Un ulteriore calo metterebbe in ginocchio le imprese agricole della regione, già provate da condizioni climatiche avverse e dall’aumento dei costi di produzione.

L’Enel gestisce il bacino di Bau Muggeris per la produzione di energia idroelettrica, regolando il rilascio dell’acqua in base alle esigenze della rete elettrica. Attualmente, nel bacino sono invasati circa 50 milioni di metri cubi d’acqua, una quantità ben superiore a quella necessaria per soddisfare le utenze potabili e irrigue dell’Ogliastra, che richiederebbero circa la metà di tale volume.

La proposta avanzata dalla Regione mira a vincolare almeno 25 milioni di metri cubi di questa risorsa idrica affinché non vengano impiegati esclusivamente per il turbinamento idroelettrico, ma vengano invece convogliati verso la diga di Nuraghe Arrubiu. Questo consentirebbe di rimpinguare il sistema dei laghi del Medio Flumendosa, che forniscono acqua ai comprensori irrigui del Campidano meridionale, gestiti dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale.

La richiesta della Regione si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione delle risorse idriche tra produzione energetica e usi agricoli. L’Enel, in qualità di gestore della diga di Bau Muggeris, ha la facoltà di decidere le modalità di rilascio dell’acqua, spesso privilegiando l’utilizzo idroelettrico rispetto a quello irriguo.

L’attuale crisi impone tuttavia un riequilibrio delle priorità: l’acqua è una risorsa fondamentale non solo per la produzione di energia, ma anche per la sicurezza alimentare e la sostenibilità economica del settore primario sardo. Il trasferimento dell’acqua verso i comprensori irrigui rappresenterebbe una misura strategica per garantire la sopravvivenza delle coltivazioni e limitare i danni causati dalla siccità.

Il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino e la Giunta regionale dovranno ora valutare la fattibilità della richiesta e avviare un confronto con l’Enel per concordare le modalità di rilascio dell’acqua. L’operazione potrebbe rivelarsi determinante per evitare una stagione irrigua disastrosa e scongiurare ulteriori perdite per il comparto agricolo della Sardegna.

Se la proposta verrà accolta, il rilascio di 25 milioni di metri cubi d’acqua potrebbe garantire una stagione irrigua in linea con quella del 2024, evitando un ulteriore calo della produzione agricola.

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In un contesto di cambiamento climatico e siccità sempre più frequenti, diventa fondamentale pianificare una gestione idrica più equilibrata e sostenibile, che tenga conto delle esigenze di tutti i settori coinvolti, dal comparto energetico a quello agricolo, passando per le necessità idropotabili della popolazione.

L’esito della riunione del Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino sarà dunque cruciale per comprendere il futuro delle risorse idriche sarde e le politiche che verranno adottate per affrontare l’emergenza siccità.





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