Cerimonia in Memoria delle Vittime della Deportazione del ’44 • Nove da Firenze

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L’importanza di coltivare la memoria storica è fondamentale per la comunità, affinché il ricordo di quanto accaduto possa essere tramandato alle future generazioni.

Il Quartiere 4 del Comune di Firenze commemora le vittime della deportazione del 1944. L’evento si terrà venerdì 7 marzo alle ore 12.15 presso il Monumento ai Deportati nel Parco di Villa Vogel.

L’iniziativa vuole essere un momento di riflessione e memoria collettiva, coinvolgendo cittadini, studenti e rappresentanti delle istituzioni. Saranno presenti esponenti dell’ANED Firenze, studenti delle scuole e il Gonfalone della Città di Firenze. L’invito è aperto a tutti coloro che desiderano partecipare a questo momento di raccoglimento e riflessione. 

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EMPOLI

81 anni da quell’8 marzo 1944, il giorno in cui 55 cittadini e lavoratori empolesi furono deportati nei campi di sterminio. Vennero arrestate tra Empoli e negli altri comuni limitrofi 117 persone, strappate dalle proprie famiglie e trasferite nel campo di concentramento di Mauthausen dove arrivarono l’11 marzo del ’44. In pochi riuscirono a tornare a casa. Molti morirono nei sottocampi di Gusen, Ebensee e nel castello di Hartheim.

Sabato 8 marzo 2025 si terranno le celebrazioni a cominciare con la santa messa, alle 9.30, che sarà officiata nella chiesa della Madonna del Pozzo (piazza della Vittoria) e a seguire, sarà deposta una corona d’alloro al Monumento alla ex ciminiera della Vetreria Taddei, fra via Fratelli Rosselli e largo 8 marzo 1944. Lì interverranno Alessio Mantellassi, sindaco del Comune di Empoli; Raffaele Donati, consigliere delegato alla Cultura della Memoria; Roberto Bagnoli, presidente Aned Empolese Valdelsa e come ogni anno, sarà presente una delegazione della città gemellata con Empoli dal 1997, Sankt Georgen an der Gusen, guidata dal sindaco Andreas Dernti, Erich Wahl (ex sindaco di Sankt Georgen, attualmente ha la delega alla memoria) e la moglie.

È in programma per domenica 9 marzo 2025 la cerimonia di commemorazione per l’81° anniversario della deportazione dei cittadini di Vinci. Le autorità – così come la cittadinanza, invitata a partecipare – si ritroveranno alle 10.30 di fronte al cippo commemorativo in largo Aldo Moro, a Vinci, dove verranno ricordati Spartaco Fedi, Renzo Gemignani, Gino Giacomelli, Vinicio Lorenzini e Angelo Masi, i cinque concittadini che l’8 marzo del 1944 furono condotti nei campi di sterminio nazisti e da lì non fecero più ritorno. Insieme a loro, tre giovani livornesi: Bruno e Francesco Domenichini e Piero Bastiani. In loro memoria verrà posta una corona d’alloro.

Alle 10.45 il corteo si sposterà in Piazza Leonardo da Vinci, di fronte al palazzo comunale, per un momento di raccoglimento davanti alle pietre di inciampo.

Alle 11, la messa in suffragio dei cittadini deportati, officiata nella chiesa di S. Croce in Vinci.

Le storie dei vinciani deportati

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Spartaco Fedi morì a nel campo di Ebensee a causa di “denutrizione e percosse”. Renzo Gemignani morì nel campo di Schneider (Mauthausen), probabilmente nel 1945 e di lui rimane solo il numero di matricola. Gino Giacomelli fu prima deportato a Mauthausen, e poi spostato nel campo di Ebensee, dove morì il 15 maggio del 1945, a 41 anni. Angelo Masi, anch’egli deportato a Mauthausen e inviato a Ebensee, morì a 47 anni, pochi mesi dopo il suo arrivo nel lager. Vinicio Lorenzini trovò la morte a Mauthausen pochi mesi dopo; per lui, studente in ingegneria, l’allora sindaco Masi chiese al rettore dell’Università di Firenze la laurea ad honorem, conferita nel 1945.

È importante commemorare la deportazione dei cittadini di Vinci – sottolinea Daniele Vanni, sindaco di Vinci, ma allo stesso tempo dobbiamo portare avanti azioni di memoria attiva ogni giorno. Non dobbiamo dimenticare a cosa possono portare l’odio e il desiderio di sopraffazione dell’altro, non dobbiamo cancellare la storia, ancora di più oggi, di fronte a quello che sta succedendo a livello internazionale. Abbiamo la necessità che la memoria ci aiuti a tramandare alle nuove generazioni il valore della democrazia e della pace”.

Così Mila Chini, assessora ai progetti di valorizzazione storica e democratica: “La nostra città ha vissuto il dramma della deportazione. Dalla tragicità di quei momenti è sorta un’Italia e un’Europa libera e democratica. Oggi è quanto mai necessario, anche attraverso momenti come questo, il valore assoluto della democrazia, l’importanza di affermare il ripudio della guerra, la condanna dei regimi dittatoriali e del nazi fascismo. Quei principi che nel secondo dopoguerra hanno contribuito all’affermazione della libertà e della democrazia oggi meritano un’attenzione particolare data anche l’attuale situazione internazionale”.

Sono ormai già trascorsi 81 anni dall’8 marzo del 1944, quando, 21 cittadini di Montelupo furono catturati e deportati nei campi di concentramento austriaci. Di quei 21 montelupini, solo 5 tornarono a casa. 5 sopravvissuti, segnati per sempre da un’esperienza al limite che hanno potuto trasmettere la memoria alla generazioni successive e hanno testimoniato per l’intera collettività. Oggi di quei superstiti non rimane nessuno e anche il numero dei familiari diretti, coloro che vissero sulla loro pelle le conseguenze di un atto di violenza estrema come è quello della scomparsa di un genitore, si è assottigliato sempre di più.

L’amministrazione comunale di Montelupo Fiorentino crede fortemente nella necessità di continuare a organizzare iniziative legate alla memoria di quei tragici fatti del 1944 che possano parlare in maniera trasversale alle diverse generazioni.

Il calendario di iniziative proposto ha l’obiettivo di informare e nel contempo mantenere quella partecipazione emotiva che era data dalla relazione diretta con i sopravvissuti.

Le iniziative sono state precedute da singoli incontri in ognuna delle 9 sezioni di terza media del locale Comprensivo, portando in ogni classe familiari di deportati diversi e in una di internati militari italiani. Ogni classe individuerà due alunni che avranno la possibilità di partecipare al pellegrinaggio a Mauthausen a inizio maggio.

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