Nuovo salvagente pubblico da 10 milioni per l’Interporto Toscano

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Il piano di risanamento dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci di Livorno varato alla fine del 2020 non ha del tutto funzionato, sicché i soci pubblici hanno deciso per un nuovo intervento a sostegno della società su cui esercitano il controllo attraverso un patto parasociale che disciplina la complessiva quota di capitale detenuta (poco superiore al 58%, con l’Autorità di sistema portuale di Livorno a far la parte del leone).

Il sostegno si concreterà nell’erogazione di un prestito fruttifero da 10 milioni di euro sottoscritto pro quota dai protagonisti del suddetto patto (anche se Adsp anticiperà parte delle quote dei soci minori, per un totale di quasi 5,2 milioni di euro). Gli atti della giunta regionale (secondo azionista pubblico) di approvazione del prestito ripercorrono i passaggi della crisi finanziaria di Interporto, che ha origini risalenti: “Le banche finanziatrici – si legge – in data 4 dicembre 2020 sottoscrissero la Convenzione di ristrutturazione del debito. Nel corso del 2022, la società ha progressivamente abbattuto l’indebitamento verso le banche ma, per contro, il rallentamento del cronoprogramma di vendita di alcuni immobili, previsto dal Piano di consolidamento e sviluppo (Business plan 2020 – 2024), ha determinato un impatto sui parametri finanziari al 31.12.2022 con contestuale richiesta di moratoria agli Istituti di credito e di non attivazione dei meccanismi di risoluzione della Convenzione di ristrutturazione ex art. 67 L.F. nelle more della predisposizione di un nuovo piano attestato”.

Tale nuovo piano è stato definito sul finire del 2024 e imperniato sul summenzionato prestito, “finalizzato all’avanzamento di una proposta di saldo e stralcio agli istituti di credito”. A garanzia del prestito verrà iscritta ipoteca sul terminal ferroviario di Interporto, prevedendosene la vendita entro il 2027 al fine del rimborso anticipato del prestito dei soci.

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“L’intesa poggia le proprie basi sul Piano di Ristrutturazione che il cda dell’Interporto ha predisposto il 12 novembre scorso, dimostrando la prospettiva di recupero nel medio periodo dell’efficienza della gestione della struttura interportuale e assicurando una continuità aziendale finanziariamente sostenibile. L’accordo favorisce il definitivo rilancio industriale di una infrastruttura la cui qualificazione strategica risulta essere connessa allo sviluppo di alcune opere fondamentali come la Darsena Europa e il progetto Raccordo, e alla prossima istituzione della Zona Logistica Semplificata” ha dichiarato il presidente dell’Adsp, Luciano Guerrieri.

A proposito di Adsp, intanto, i rappresentanti delle segreterie sindacali provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Giuseppe Gucciardo, Dino Keszei e Gian Luca Vianello, hanno manifestato a SHIPPING ITALY preoccupazione e contrarietà per le sirene liguri nei confronti di Matteo Paroli, segretario generale dell’ente toscano indicato da indiscrezioni piuttosto solide come l’uomo che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e il suo vice Edoardo Rixi vorrebbero alla guida del porto di Genova (con Carlo De Simone, vice del commissario per diga foranea e tunnel subportuale Marco Bucci, come segretario generale).

“Non è nostra intenzione calarci nell’articolata dinamica delle nomine dei presidenti delle Adsp e men che mai farlo in ottica di contrapposizione alla nomina di chicchessia, ma riteniamo doveroso auspicare pubblicamente che la Toscana e il suo sistema portuale non rinuncino a un manager del territorio come Paroli. Un manager dotato di quelle soft skills necessarie al confronto con l’intero ventaglio degli attori portuali, preparatissimo malgrado sia ancora giovane, cresciuto qui, affinatosi ad Ancona e rientrato a Livorno, di cui conosce a menadito ogni peculiarità. Non ce n’era bisogno, ma il fatto che si pensi a lui per il primo porto del paese è riprova ultima del suo valore: Livorno non se lo faccia sfuggire”.

Nel frattempo un’altra delibera della Regione – con cui si ridefinisce il cronoprogramma dei relativi finanziamenti – ha rivelato che il termine dei lavori e il collaudo del cosiddetto scavalco ferroviario, opera strategica di collegamento diretto fra il porto di Livorno e l’interporto Toscano Amerigo Vespucci di Guasticce (Collesalvetti – Livorno) che andrà a superare la barriera della linea Genova-Roma, in capo a Rfi, è slitatto al primo semestre 2027, a causa dell’esigenza di revisionare il progetto esecutivo.

A.M.

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