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Con la Legge di bilancio 2025, sono state prorogate le misure a favore della Zes Unica del Sud Italia, un’iniziativa che mira a rilanciare l’economia nelle regioni meridionali.
La Legge n. 207/2024, all’articolo 1, commi 485 e ss., ha confermato il finanziamento del credito d’imposta, stanziando 2.200 milioni di euro per il 2025. Le imprese del Mezzogiorno potranno accedere ad agevolazioni significative per nuovi investimenti produttivi, con l’apertura della finestra temporale dal 31 marzo al 30 maggio 2025.
Cos’è la ZES Unica Sud e condizioni di accesso
La ZES Unica Sud (Zona Economica Speciale Unica) è un’iniziativa creata per incentivare lo sviluppo economico nelle regioni del Sud Italia. Le regioni interessate dalla ZES Unica includono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nonché le zone assistite della regione Abruzzo, come stabilito dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Questa misura è stata progettata per attrarre nuovi investimenti, stimolare l’occupazione e migliorare le infrastrutture, con un focus particolare su macchinari, impianti e altre attrezzature necessarie per il rilancio delle attività produttive.
A partire dal 31 marzo 2025, le imprese che operano o si insediano in queste aree possono beneficiare di un credito d’imposta per gli investimenti effettuati, con l’obiettivo di stimolare l’imprenditorialità e la competitività delle aziende.
Soggetti beneficiari
Il credito d’imposta è destinato a tutte le imprese già operative o che si insediano nelle zone ZES Unica, a condizione che gli investimenti siano realizzati per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive localizzate nelle aree ammesse. Possono beneficiare dell’agevolazione tutte le forme giuridiche delle imprese, indipendentemente dal regime contabile adottato. Tuttavia, l’agevolazione è esclusa per:
- settori specifici come l’industria siderurgica, la produzione e distribuzione di energia, i settori finanziari, assicurativi e dei trasporti;
- le imprese in liquidazione o fallimento, o in difficoltà economiche, come stabilito dalle normative europee.
Investimenti ammissibili
Gli investimenti ammissibili comprendono l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive già esistenti o di nuova costruzione, l’acquisto di terreni e la realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.
NOTA BENE: È previsto che questi investimenti vengano realizzati dal 1° gennaio 2025 al 15 novembre 2025.
Gli investimenti non sono ammissibili se riguardano beni destinati autonomamente alla vendita o i materiali di consumo. Il valore di terreni e fabbricati non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Inoltre, gli investimenti devono essere finalizzati al miglioramento o alla diversificazione della produzione e non possono riguardare la semplice sostituzione di beni senza un impatto significativo sull’attività produttiva.
Limiti di spesa
Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo dei beni acquistati, con limiti specifici:
- il limite massimo per ciascun progetto di investimento è di 100 milioni di euro;
- il valore minimo degli investimenti è di 200.000 euro.
In base alla regione e alla dimensione dell’impresa, il credito d’imposta è differenziato:
- nella misura del 40% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
- nella misura del 30% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili nelle regioni Basilicata, Molise e Sardegna;
- nella misura massima, rispettivamente del 50% e del 40%, come indicato nella vigente Carta degli aiuti a finalità regionale, per gli investimenti realizzati nei territori individuati ai fini del sostegno del Fondo per una transizione giusta nelle regioni Puglia e Sardegna;
- nella misura del 15% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili nelle zone assistite della regione Abruzzo indicate dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
NOTA BENE: E’ previsto un incremento delle percentuali di 10 punti per le medie imprese e 20 punti per le piccole imprese con investimenti superiori a 50 milioni di euro.
Procedura per richiedere il credito d’imposta ZES Unica: apertura sportello
Le imprese che desiderano usufruire del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES Unica devono seguire una procedura articolata in due fasi principali.
La prima fase prevede l’invio, dal 31 marzo al 30 maggio 2025, di una comunicazione iniziale all’Agenzia delle Entrate, dove le imprese devono dichiarare l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 16 novembre 2024 al 15 novembre 2025. Questo passaggio è cruciale per accedere al credito.
La seconda fase, che avverrà dal 18 novembre al 2 dicembre 2025, prevede l’invio di una comunicazione integrativa che attesta la realizzazione effettiva degli investimenti entro il termine del 15 novembre 2025. Durante questa fase, le imprese dovranno anche comunicare l’importo effettivo del credito d’imposta maturato, allegando le relative fatture elettroniche e la certificazione necessaria.
NOTA BENE: Entrambe le comunicazioni devono essere trasmesse telematicamente tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando i modelli specifici che sono stati resi disponibili sul sito ufficiale dell’Agenzia a seguito della pubblicazione del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 31 gennaio 2025: I modelli di comunicazione e di comunicazione integrativa sono completi delle relative istruzioni, e sono state definite anche le relative modalità di trasmissione telematica.
È fondamentale che le imprese rispettino le scadenze per non perdere l’opportunità di ottenere l’agevolazione.
Fase | Periodo di apertura |
---|---|
Prima comunicazione | 31 marzo 2025 – 30 maggio 2025 |
Seconda comunicazione | 18 novembre 2025 – 2 dicembre 2025 |
La scadenza è destinata esclusivamente alle imprese operanti nel Mezzogiorno.
La Legge di Bilancio per il 2025 stabilisce che, in caso di mancata presentazione della comunicazione integrativa, l’agevolazione decade.
Cumulabilità con altri aiuti
Grazie alle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, il credito d’imposta per la ZES Unica Sud è cumulabile con altri aiuti di Stato, inclusi gli aiuti de minimis, a condizione che non superi l’intensità massima di aiuto stabilita dalle normative europee. Le imprese possono quindi combinare questo incentivo con altri supporti, come il credito d’imposta Transizione 4.0, sempre che l’intensità complessiva degli aiuti non superi i limiti consentiti.
Utilizzo del credito d’imposta
Il credito d’imposta ottenuto deve essere utilizzato in compensazione, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale in cui l’investimento è stato realizzato, e può essere utilizzato negli anni successivi fino al completo esaurimento.
Obbligo di mantenimento dell’attivitÃ
Per mantenere il beneficio, le imprese beneficiarie devono continuare la loro attività nella ZES Unica per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento. In caso contrario, il credito d’imposta concesso verrà revocato.
Conclusioni
La ZES Unica Sud rappresenta un’importante opportunità per le imprese del Mezzogiorno, offrendo agevolazioni fiscali per stimolare gli investimenti produttivi nelle regioni svantaggiate. La procedura di accesso è ben definita, ma le imprese devono prestare attenzione alle scadenze e ai dettagli delle comunicazioni. Con il credito d’imposta che copre una significativa parte delle spese per macchinari, attrezzature e impianti, questa misura si configura come uno strumento fondamentale per la crescita economica e l’innovazione nelle regioni del Sud Italia.
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