Il Qatar e lo scandalo a sfondo calcistico al Parlamento europeo

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Torna a far parlare di sé il Qatargate, probabilmente il più grande scandalo di corruzione della storia del Parlamento europeo: martedì la Procura belga ha chiesto la revoca dell’immunità parlamentare per Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti, due eurodeputate del PD. Il caso era scoppiato nel dicembre 2022 con l’arresto dell’allora vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili e dell’ex-deputato Antonio Panzeri, accusati di fare parte di una rete di corruzione volta a migliorare l’immagine internazionale del Qatar e curarne gli interessi all’interno della politica dell’Unione. Panzeri, in particolare, era accusato di essere addirittura a capo di una rete di europarlamentari compiacenti, molti dei quali italiani.

Oltre due anni dopo, ancora non ci sono state condanne e le indagini sono tuttora in corso, ma il Qatargate continua a mettere in luce la fragilità della politica europea e la sua preoccupante permeabilità all’influenza di ricchi Paesi stranieri. È stata una coincidenza curiosa che lo scandalo sia scoppiato proprio negli stessi giorni in cui in Qatar si disputava un discusso Mondiale di calcio, che era stato accompagnato proprio da sospetti di corruzione (anche se in quel caso nei confronti soprattutti di federazioni sportive extra-europee).

Le mani di Doha si sono allungate un po’ ovunque nel mondo, estendendo la propria rete di interessi finanziari in vari settori, e il Mondiale del 2022 è stato uno dei metodi con cui il Paese del Golfo ha cercato di migliorare la propria immagine internazionale. Dall’assegnazione della Coppa del Mondo, ufficializzata alla fine del 2010, il Qatar ha iniziato a investire molto in Europa, in particolare in Francia ma anche in Italia. Nel 2012 Mayhoola for Investments – una società controllata direttamente dalla famiglia reale Al Thani – ha acquistato Valentino, e in seguito il fondo sovrano Qatar Investment Authority ha investito nel nuovo quartiere di Milano Porta Nuova, arrivando al 40% nel 2013 e, due anni dopo, alla totalità delle quote del progetto. Altri affari nel nostro Paese sono concentrati in Sardegna, in particolare nel settore turistico della Costa Smeralda.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Il ruolo fondamentale del Marocco

Non è dato sapere se questi progetti abbiano una qualche connessione diretta con la corruzione del Qatargate, ma tutto fa parte di sicuro del più ampio progetto finanziario e geopolitico di Doha: diversificare la propria economica per rendersi indipendente dai combustibili fossili, aumentare la propria visibilità e influenza diplomatica (il suo ruolo nelle trattative di pace tra Israele e Palestina è noto), imporsi come partner commerciale serio e affidabile. Ma il Qatar non è l’unico attore protagonista in questa vicenda. Sebbene molto meno discusso sui giornali, nello scandalo è implicato anche il Marocco.

Negli ultimi anni il Paese nordafricano è diventato un polo di attrazione per tanti investimenti internazionali e sta vivendo un grande sviluppo economico. Sono in molti a sospettare che nel Qatargate il peso del Marocco sia anche superiore a quello di Doha (non a caso, all’estero è molto diffuso ormai il termine “Moroccogate” per riferirsi allo scandalo), con interessi che riguardano anche l’immigrazione e lo sfruttamento delle risorse del Sahara Occidentale, una regione occupata da Rabat ma in cui è ancora in corso un conflitto con l’entità politica saharawi. Lo scorso ottobre è dovuta intervenire la Corte di Giustizia Europea per invalidare un accordo commerciale sottoscritto tra Marocco e Commissione Europea che riguardava proprio la regione.

E come nel caso del Qatar anche quello del Marocco connette corruzione politica, economia e calcio. Se Doha ha infatti ospitato i Mondiali del 2022, Rabat farà lo stesso con quelli del 2030. Il torneo è stato assegnato lo scorso dicembre, e si svolgerà in collaborazione con Spagna e Portogallo, ma sembra praticamente scontato che sarà proprio il Marocco il polo principale dell’evento, che quasi certamente ospiterà la finale nel nuovo colossale stadio Hassan II. L’impianto è in costruzione a Est di Casablanca e si prevede che possa essere inaugurato nel 2028, arrivando a una capienza di 115.000 spettatori, che ne faranno lo stadio più grande al mondo.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Source link