SARONNO – Sotto coperta. A destra e a sinistra sono ancora poche le certezze sui prossimi candidati al ruolo di sindaco. Segnale che la caduta anticipata dell’amministrazione Airoldi, seppur non sia stato un fulmine a ciel sereno, ha preso (quasi) tutti in contropiede. Eppure i nomi sui tavoli delle due coalizioni non mancano. Vediamoli.
Nella metà campo del centrodestra
Nel mondo delle corse equestri si dice che il primo cavallo che va in fuga in genere non arriva. Un detto che si potrebbe applicare proprio nel caso Saronno, dove, pare, secondo gli accordi provinciali (già sottoscritti? Mah!), che il capo cordata dovrà avere la bandiera di Forza Italia.
Non è, infatti, un caso che il primo nome lasciato trapelare sia stato quello di Giuseppe Anselmo. «Bruciato», commenta qualche insider azzurro che sta seguendo la partita di Saronno con distacco (chilometrico) visto che lo “stagno” che frequenta con maggior assiduità è quello varesino. Chi sa di politica spiega che il nome di Anselmo è stato messo sul tavolo per segnare il colore della candidatura: che sarà quindi azzurra.
«Si ragiona sul capitano che guiderà la coalizione», continua la gola profonda. Che poi butta lì un nome ancora mimetizzato nella giungla delle possibile candidature, ma che qualora dovesse diventare ufficiale – dice – «ha gambe per arrivare e persino vincere». Quale? Rienzo Azzi. Un passato e un presente in Forza Italia, con un ottimo curriculum politico da assessore provinciale prima e consigliere regionale poi. L’uomo “mastice” lo definisce qualche esponente (non forzista) del centrodestra saronnese, capace di tenere insieme una coalizione che deve ancora curare le ferite dell’ultima sconfitta. Un nome che segnerebbe un ritorno importante sulla scena della politica attiva.
Non l’unico nome. C’è anche, infatti, quello di una donna, sempre di Forza Italia: Maria Assunta Miglino. Anche il suo è un volto noto della politica saronnese per essere stata in giunta con il sindaco della Lega Alessandro Fagioli.
E proprio quello dell’ex sindaco leghista è un altro nome caldo che potrebbe spendere la Lega qualora dovesse rivendicare con forza il papabile. Oltre, restando sempre in zona Carroccio, quelli di Claudio Sala, già segretario cittadino, e di Angelo Veronesi. I Fratelli d’Italia sono della partita, ma i meloniani hanno già fatto sapere (agli alleati) di un loro passo indietro sul nome del candidato.
Nella metà campo del centrosinistra
Qui si ragiona su due tavoli: quello delle alleanze e quello delle candidature. Che al momento sono distinti, ma che necessariamente dovranno convergere. A oggi questa metà campo è la più frantumata. Bisognerebbe dire polverizzata, poiché l’esperienza amministrativa ha lasciato cocci e macerie tra i partiti, ma anche dentro agli stessi partiti. Basti citare il PD, il maggior azionista, in cui però soffiano venti da opposte direzioni che non permettono ancora di gonfiare le vele e affrontare un campagna elettorale che sarà breve e complessa.
Il nome più accreditato resta quella dell’assessore uscente ai Servizi Sociali Ilaria Pagani. La quale però – assicurano tra i dem – continua a non sciogliere le riserve. Anzi, pare abbia fatto sapere di non essere disponibile. Tattica? Forse.
Resta poi da capire cosa farà il sindaco Augusto Airoldi e la lista che sta cercando di allestire. Nel Pd ci sono gli ortodossi che dicono “mai più”, troppo grande la frattura per finire a tarallucci e vino e ripartire. E i realisti che invece sostengono “turarsi il naso e riprovarci”. Oltre ai “pessimisti” che sostengono: “Abbiamo buttato un’occasione”. La discussione però è ancora a livello locale e deve essere affrontata sul tavolo provinciale. Quando? Al momento non si sa. Alto mare. Pronostico: la soluzione di un centrosinistra guidato ancora da Airoldi al momento appare improbabile.
Poi bisogna capire cosa decideranno di fare i Cinque Stelle, guidati dal fuori uscito dai dem Calderazzo e le realtà centriste, piccole, ma portatrici di acqua necessarie. Ovvero Italia viva, un tempo guidata da Gianfranco Librando e ora non più, e Azione. Gli uomini di Calenda hanno in Saronno un buon fortino di voti e nomi. E non è un caso che siano stati i primi a dialogare con il Pd. «Ma senza dimenticare di osservare le mosse di Forza Italia», commenta qualcuno che sogna la discesa in campo di un centro unito. Utopia? Al momento sì, perché il contingente dice: fuori i nomi dei candidati.
saronno elezioni candidati – MALPENSA24
Visited 316 times, 316 visit(s) today
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link