Massimo Ripepi ha commentato l’esito della commissione controllo e garanzia tenuta questa mattina sul Decreto Reggio, denunciando il fallimento di una linea di finanziamento strategica per la città
“Il Decreto Reggio non esiste più. È definitivamente morto e sepolto”. Con queste parole il consigliere comunale e presidente della commissione ha sintetizzato quella che definisce come paralisi totale di uno strumento fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale della città.
Nel corso della seduta, il vicesindaco e funzionario delegato del Decreto Reggio, Paolo Brunetti, ha confermato che l’ufficio dedicato è ormai inesistente: i contratti del coordinatore del gruppo di lavoro e di tutti i componenti sono scaduti senza essere rinnovati. A margine della riunione, Ripepi ha dichiarato: “Questa è una storia incredibile. Il Decreto Reggio, che per anni ha finanziato opere strategiche per la nostra città, oggi è in uno stato comatoso. I fondi destinati sono bloccati presso la Banca d’Italia a causa di un decreto ingiuntivo legato ai lavori del centro di Mortara; molte aziende reggine che aspettavano i pagamenti di Obiettivo Occupazione sono ormai fallite e la mancanza di una programmazione adeguata per nuovi progetti rende la situazione ancor più drammatica”.
Ripepi ha poi sollevato interrogativi su come sia stato gestito in questi dieci anni l’ufficio del Decreto Reggio, chiedendo: “Era un ufficio realmente operativo o solo un carrozzone per sistemare professionisti amici, pagati senza produrre risultati concreti?”.
Secondo Ripepi, alla base di questo disastro c’è un vuoto politico-istituzionale evidente: “Per realizzare le opere del Decreto Reggio è necessaria una sinergia forte tra Comune e Ministero delle Infrastrutture. Questo richiede una classe politica autorevole, capace di costruire relazioni ai tavoli ministeriali. Falcomatà, in dieci anni, non è riuscito a creare alcun ponte istituzionale tra Reggio e Roma, condannando al fallimento una linea di finanziamento privilegiata che la nostra città ancora possiede”.
Programmata per gennaio 2025 una nuova seduta pubblica della commissione controllo e Garanzia presso gli uffici del Cedir per analizzare il carteggio e fare piena luce su quanto accaduto.
“La situazione è estremamente grave – conclude Ripepi – sapere che esistono fondi disponibili per i bisogni urgenti della città e constatare che tutto è bloccato da anni è inaccettabile. Invito la cittadinanza ad unirsi a noi per vigilare insieme sull’operato di un’amministrazione che, ormai proiettata verso la campagna elettorale, cerca di coprire e mascherare il fallimento con specchietti per le allodole, come eventi roboanti e alberi di Natale scintillanti, ma privi di reale sostanza. Rheggio non può più permettersi di attendere. Serve un cambio di rotta immediato per restituire alla città la speranza e la dignità che merita.”
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