La pronuncia dell’Arbitro finanziario in seguito all’intervento di Confconsumatori.
Il correntista si è rivolto allo Sportello online dell’associazione dopo essere rimasto vittima di “phishing” con telefonata e sms.
Parma, 12 dicembre 2024 – Si erano finti dipendenti di Poste italiane e gli avevano sottratto il pin della carta tramite sms, prelevandogli poi dal conto 2.480 euro. Il correntista è riuscito a recuperare gran parte della somma rivolgendosi allo Sportello online di Confconsumatori.
IL CASO – Il risparmiatore, associato a Confconsumatori, l’estate scorsa si era rivolto all’associazione tramite lo Sportello online segnalando di essere rimasto vittima di una truffa online. Successivamente alla scadenza della sua carta collegata al libretto Smart di Poste italiane, in attesa di avere la nuova carta, aveva ricevuto una telefonata da parte di un soggetto che si era qualificato come dipendente di Poste italiane e che lo aveva informato di una carta in scadenza. Inoltre, pochi dopo il contatto telefonico, aveva ricevuto un sms con un codice numerico che veniva indicato dai truffatori come il nuovo pin della carta. E il risparmiatore, convinto di comunicare effettivamente con Poste italiane, aveva risposto al messaggio scrivendo il pin della sua precedente carta, come richiesto. Così facendo, era caduto nell’inganno: una classica tipologia di “phishing”.
Nei giorni successivi, avendo necessità di prelevare del denaro contante, il correntista si era rivolto allo sportello del suo ufficio postale e si era reso conto di un ammanco di 2.480 euro, pur non avendo mai personalmente utilizzato la sua carta, prelevati tramite sei operazioni nell’arco di quattro giorni che non erano state segnalate dall’attivazione di alcun servizio “alert”.
IL RECLAMO – Il risparmiatore ha subito presentato autonomamente reclamo e Poste italiane, riconoscendo una propria responsabilità parziale in merito a una falla nel sistema di sicurezza relativo all’invio della nuova carta, gli ha riconosciuto un rimborso di 1.240 euro, pari al 50% della somma perduta.
LA TUTELA – Il correntista si è rivolto in seguito a Confconsumatori tramite lo Sportello online che fornisce assistenza a distanza. L’associazione ha investito della questione l’Arbitro bancario finanziario, chiedendo il rimborso del rimanente 50% della somma sottratta. L’Abf si è pronunciato riconoscendo un rimborso di ulteriori 640 euro a favore del risparmiatore.
Lo sportello online di Confconsumatori è contattabile a questo link: https://www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/
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