“Le risposte di cui ha bisogno urgente la montagna italiana potranno venire dalla nuova legge ora alla Camera, dopo il voto già avvenuto in Senato.Tuttavia, vi sono questioni serie come la crisi demografica e la transizione energetica e digitale, che gli enti locali e l’Unione europea devono affrontare con le Regioni. Ci vogliono risposte significative ed è bene ricordarlo. Come è bene ricordare che la montagna non è soltanto natura selvaggia e non è luogo senza presenza umana”. Lo ha detto l’assessore agli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la Montagna, Luciano Caveri, che preso parte in qualità di coordinatore alla Commissione politiche della montagna della Conferenza delle regioni e delle province autonome durante la 21esima Giornata internazionale della montagna.
Caveri è intervenuto all’evento celebrativo ‘Soluzioni per la montagna per un futuro sostenibile: innovazione, adattamento, giovani e non solo’ organizzato a Roma dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.
Lunedì scorso, invece, l’assessore ha preso parte ai lavori del Comitato di Sorveglianza del Programma Interreg Italia-Svizzera, organizzato a Briga, nel Valais. Numerose le decisioni assunte dal Comitato, che ha innanzitutto stabilito di aumentare le risorse disponibili per il finanziamento delle proposte progettuali già presentate sul Programma. Questa decisione determina il finanziamento di due ulteriori progetti con ricadute sul territorio valdostano, oltre ai quattro già precedentemente approvati dal Comitato direttivo dello stesso Programma nei giorni scorsi, portando così a circa 4 milioni di euro le risorse che Interreg Italia-Svizzera mette a disposizione della Valle d’Aosta all’inizio del periodo di programmazione.
I due progetti sono Api-Alpes, sulla gestione dell’attività apistica, anche in chiave di tutela della biodiversità, e Destination Barry, sul turismo cinofilo. Nel corso della seduta il Comitato ha anche deciso di rivedere i termini per la futura presentazione di proposte progettuali. Nello specifico è stato deciso di ridurre i massimali richiedibili per il finanziamento, in modo da permettere l’approvazione di un maggior numero di proposte e di aprire tra il 10 marzo e il 10 giugno 2025 la prossima finestra per la presentazione di progetti.
Nel 2026 saranno invece sperimentate per la prima volta due nuove tipologie progettuali previste dal programma: i progetti di ridotta dimensione finanziaria, con finanziamento fino a 200.000 euro più 50.000 franchi, e i progetti definiti people to people, per azioni finalizzate alla promozione di una maggiore conoscenza reciproca tra gli attori del territorio transfrontaliero. Nel corso dell’incontro si è anche parlato del futuro della politica di coesione, per cui la Commissione europea sta valutando l’ipotesi di procedere ad una centralizzazione dei sistemi di gestione dei Programmi di finanziamento, che potrebbe essere messa in capo agli Stati europei a discapito delle Regioni che hanno fin ora assicurato la conduzione.
“Si tratterebbe di un gravissimo passo indietro rispetto all’attuale sistema di governo, voluto da Jacques Delors tanti anni fa” ha dichiarato all’assemblea l’assessore Caveri, che però ha tenuto a rassicurare i colleghi del Comitato di Sorveglianza informandoli che a livello europeo sta crescendo il fronte delle Regioni, dalla Spagna alla Germania, passando per l’Italia, che chiedono a gran voce che la Commissione torni indietro rispetto alla proposta formulata.
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