Quale futuro per i media locali tra nuove tecnologie e crisi di mercato. Il tema รจ stato al centro di un convegno, a cura delย Corecom Lombardia, dal titolo โStati generali dellโinformazione in Lombardia. Analisi e prospettive per il futuro dei media localiโ che si รจ svolto questa mattina a Palazzo Pirelli, realizzato in collaborazione conย PoliS Lombardia.
โIl settore dei media locali รจ in crisi ma non รจ tutta colpa di internet. Riconoscere il ruolo strategico della informazione di prossimitร รจ il vero nodo da sciogliere perchรฉ non cโรจ democrazia senza libera informazione, ancora di piรน quando si tratta di piccoli territori. Bene, dunque, le iniziative che analizzino il contesto: a queste perรฒ devono far seguito sforzi collettivi a tutela del settore. Il Corecom, in questo senso, si conferma anello di congiunzione tra gli interessi degli operatori e le istituzioni regionaliโ ha sottolineato Cesare Gariboldi, Presidente del Corecom Lombardia.
A introdurre i lavori รจ stato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani: โLa prima sfida da affrontare รจ quella di tutelare la figura del giornalista, perchรฉ solo il giornalista puรฒ garantire unโinformazione corretta attraverso il rispetto della โveritร sostanziale dei fattiโ che รจ uno dei pilastri della democrazia di un Paese. Il riconoscimento professionale del giornalista รจ fondamentale in una stagione in cui le intelligenze artificiali possono produrre contenuti che possono essere confusi con le notizie. In questo contesto il problema delle fake news diventa, dunque, urgente e la verifica delle fonti รจ il vero indicatore di qualitร del giornalismo. La seconda grande questione -ha aggiunto il Presidente del Consiglio regionaleโ riguarda la sostenibilitร del mondo dellโeditoria. Negli anni Ottanta e Novanta i giornali in Italia vendevano piรน di 6 milioni di copie. Oggi se ne vendono meno di un milione e mezzo. In cinque anni, dal 2018 al 2023, si sono perse 242mila copie al giorno. In questo scenario emerge come lโinformazione locale ha retto meglio lโimpatto della diffusione dei nuovi modelli di produzione e consumo di notizie. Ciรฒ perchรฉ i media locali rappresentano la composizione sociale delle comunitร e ne rafforzano la coesione. I media locali raccontano storie che ci appartengono. Questa รจ la loro forza. Ma non solo. Il pluralismo locale ha un forte impatto sulla partecipazione politica ed economica a livello locale. Pertanto, un declino o addirittura la scomparsa dei media locali puรฒ condurre a forme di disimpegno. Per queste ragioni il Consiglio regionale sostiene direttamente lโinformazione locale: la legge regionale per il pluralismo e lโinnovazione dellโinformazione radiotelevisiva รจ il principale strumento di sostegno dellโeditoria locale con uno stanziamento annuale di 1 milione di euroโ.
Nel corso dellโiniziativa, una selezione di esperti del settore dellโindustria dei media locali, insieme a ricercatori di PoliS-Lombardia e rappresentanti istituzionali, ha affrontato i cambiamenti in atto nel settore dellโinformazione regionale โ radio, Tv, carta stampata, agenzie di stampa, edicole e distribuzione โ approfondendone le criticitร e le prospettive.
Sono intervenuti Fulvio Matone, Direttore generale di PoliS Lombardia; Fulvio Scarpino, Vice Coordinatore Nazionale Corecom e Presidente del Corecom Calabria; il Commissario AgCom Massimiliano Capitanio; Marco Gambaro. Professore Associato di Economia dei Media ed Economia applicata presso lโUniversitร degli Studi di Milano; Marianna Sala, Avvocato e Vice Presidente del Corecom Lombardia; Veronica Cella, Avvocato e Componente del Corecom Lombardia; Antonio Dal Bianco, Coordinatore senior per progetti di ricerca, formazione e supporto tecnico scientifico presso PoliS-Lombardia; Sabrina Giangualano; Responsabile commerciale CR1 Communications SRL; Luca Levati, Direttore di Radio Lombardia.
Ilย seminario รจ stata inoltre lโoccasione per presentare i risultati di una ricerca, condotta dallโIstituto PoliS-Lombardia e commissionata dal Corecom Lombardia, che sintetizza in forma compiuta e ragionata gli spunti emersi nel corso degli โStati generali dellโinformazione in Lombardiaโ, tre giorni di incontri tematici organizzati dal Corecom nel settembre 2024 a Palazzo Pirelli.
Dallโinsieme degli interventi agli incontri tematici รจ emerso come lโorganizzazione prevalente del mercato informativo locale sia costruita attorno alle provincie.
I quotidiani che in Lombardia sono molto presenti operano tutti marcatamente su base provinciale e anche quelli che operano a Milano e che spesso hanno una vocazione nazionale, sia in termini di informazione locale che in termini di mercato pubblicitario, non hanno la regione come riferimento geografico, bensรฌ il loro bacino territoriale di riferimento.
I siti di informazione giornalistica con un traffico significativo operano tutti su base provinciale o in certi casi anche su base subprovinciale, quando esiste una realtร socioeconomica sul territorio che non รจ adeguatamente coperta dai consolidati mezzi locali.
Radio e televisioni con lo sviluppo del DAB e con la separazione tra editore e gestore di rete diffondono adesso il loro segnale attraverso dei MUX gestiti da operatori di rete che nel caso della Lombardia diffondono il segnale su tutta la regione o su porzioni multi provinciali del territorio. Esiste dunque la possibilitร tecnica di allargare il mercato di riferimento, ma nessuna emittente ha manifestato lโintenzione di farlo, a conferma del fatto che sotto il profilo economico la provincia costituisce sempre il tipico mercato di riferimento.
Quasi tutti gli operatori esprimono perรฒ preoccupazione per la riduzione del mercato sia sul lato pubblicitario che sul versante editoriale.
In particolare il commercio elettronico e lo sviluppo delle grandi superfici spingono alla chiusura molti esercizi commerciali tradizionali che costituiscono il consolidato bacino pubblicitario dei mezzi locali. La stessa tendenza si presenta sul lato editoriale che si traduce in una riduzione degli ascolti di radio e televisioni medie, e in una riduzione delle copie per i quotidiani e i periodici locali. Negli ultimi quindici anni i quotidiani, per i quali esiste una rilevazione consolidata, hanno perso oltre metร delle copie vendute. Sebbene il calo sia stato meno pronunciato rispetto a quello dei quotidiani nazionali, rappresenta comunque un significativo ridimensionamento che ha costretto a contrarre i costi fissi, con ripercussioni innanzitutto sulle redazioni.
Per maggiori dettagli e approfondimenti, si rimanda al report PoliS_DEF
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