Alcuni contribuenti si troveranno alle prese con un nuovo bollo imposto dallo Stato: di cosa si tratta e a quanto ammonta
Una calcolatrice, alcuni documenti, e quel numero che ci colpisce come un pugno: 77,40€. È questa la nuova imposta che si aggiunge al bollo auto, una cifra che non farà di certo piacere a molti. Ma c’è di più, perché oltre alla tassa che siamo già abituati a pagare per il veicolo, questa volta ci tocca un altro bollo, per niente insignificante. E a quanto pare, non è l’unica novità.
Ormai conosciamo bene cosa sono i bolli: piccole imposte che accompagnano atti ufficiali, documenti fiscali o certificati. L’idea dietro a queste tasse è chiara: far sì che determinate operazioni siano legalmente riconosciute, mettendo un po’ di ordine tra i vari documenti ufficiali. Ma oggi la situazione è un po’ cambiata. Il nuovo bollo, confermato dal governo Meloni, non è solo una tassa aggiuntiva sul bollo auto, ma riguarda anche un altro ambito.
Già confermato nel 2024, questa tassa colpirà nuovamente una determinata categoria di lavoratori che sono già sensibilizzati al pagamento di tasse e contributi che lo Stato richiede non solo per rimanere in regola, ma per garantirsi il passaggio alla pensione.
Il ‘nuovo bollo’ e la sua riconferma
Il bollo di cui parliamo oggi esiste da diverso tempo, sebbene nel tempo abbia subito alcune modifiche. L’unica cosa che lo caratterizza è dove viene applicato.
Si tratta di un contributo di 2€ che si applica infatti alle fatture elettroniche che superano 77,40€, ma che non sono soggette a IVA. Una misura che, purtroppo, sembra solo aggiungere complessità al già ingarbugliato sistema fiscale.
Si può scegliere se addebitare o meno il bollo al cliente, ma rimane il fatto che chi emette la fattura è tenuto a pagare il bollo in seguito all’Agenzia delle Entrate. Non solo i cittadini, ma anche i professionisti e le imprese si trovano ora a dover affrontare un ulteriore impegno burocratico. Il problema? Secondo alcuni è la digitalizzazione, nonché l’obbligo di emissione delle elettroniche anche per i forfettari.
Il governo ha infatti giustificato questa mossa come parte di un ampio processo di digitalizzazione, volto a semplificare la burocrazia fiscale, ma c’è chi fa notare che, se da un lato il sistema è più moderno, dall’altro aumenta la difficoltà di gestione per professionisti e aziende. Se da una parte si promettono semplificazioni, dall’altra arriva un aumento delle scadenze e degli obblighi.
Come e quando pagare il bollo
Per chi si addentra da poco nel mondo del libero professionista o dell’imprenditore, la buona notizia è che il pagamento del bollo è stato semplificato, almeno in parte. La piattaforma dell’Agenzia delle Entrate permette infatti di seguire una procedura chiara e lineare, con la possibilità di pagare direttamente dal portale. Le scadenze sono ogni trimestre, con la prossima che cade il 15 del mese successivo alla fine di ogni trimestre.
Ma attenzione: chi dimentica di pagare rischia sanzioni, e non sono certo cifre da sottovalutare. Perciò, è fondamentale rimanere aggiornati sulle scadenze, senza rischiare di farsi cogliere impreparati.
Il 2 ottobre 2024, intanto, è scattata la prima vera scadenza per l’imposta sulle fatture elettroniche: l’importo dovuto dipende da quante fatture sono state emesse. Le polemiche non mancano, ma il governo è convinto che l’intero sistema sia diretto verso un futuro più trasparente e semplificato. Resta da vedere se i cittadini, immersi quest’anno nella libera professione, saranno davvero pronti ad adattarsi a questo nuovo carico fiscale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui