L’energia rinnovabile è ormai uno dei fattori chiave per l’evoluzione sostenibile dell’economia europea, che la vede come elemento indispensabile della propria strategia per la lotta ai cambiamenti climatici. Nel mese di settembre 2023, infatti, il Parlamento europeo ha definito l’obiettivo del 42,5% di rinnovabili entro il 2030, invitando i paesi membri a superarlo e ad arrivare al 45%. Un target incluso anche nel piano REPowerEU, che stabilisce l’importanza della transizione ecologica, fondamentale anche per una maggior indipendenza energetica dell’Europa. Ciò significa aumentare la quota di produzione di energia pulita in ogni settore, incluso quello civile degli edifici.
Fonti energetiche come il sole, il vento, l’acqua e la geotermia consentono di ridurre significativamente le emissioni di CO2, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico e promuovendo la sostenibilità. Anche i consumatori beneficiano direttamente dei vantaggi assicurati, con risparmi economici e maggior stabilità dei costi di gestione della casa. Sono sempre di più le famiglie che puntano sul fotovoltaico in copertura proprio per questi motivi, ma è bene ricordare che non è l’unica strada percorribile.
Perché valutare soluzioni alternative al fotovoltaico
Quando si parla di energia rinnovabile a casa, nella maggior parte dei casi si pensa all’impianto fotovoltaico, che può essere installato in copertura senza particolari criticità. I pannelli sono utilizzati per la produzione di energia elettrica pulita, da consumare direttamente in casa o, se in avanzo, da vendere tramite la reimmissione in rete. Si tratta della scelta più diffusa, ma effettivamente non è la sola che si può compiere.
I motivi per cui valutare strade alternative possono essere diversi, tra cui banalmente la scarsa disponibilità in copertura di superficie adeguata all’installazione. Errate pendenze o orientamenti, ad esempio, possono rendere non del tutto vantaggiosa l’applicazione dei pannelli. O ancora, si può preferire fare una valutazione dei costi relativi ad altre soluzioni e in alcuni casi, anche l’estetica può essere un freno. Infine, è possibile scegliere di integrare più soluzioni, beneficiando dei massimi vantaggi offerti dalle differenti tecnologie oggi disponibili.
L’energia eolica in ambito domestico
Una prima possibilità da considerare è rappresentata dall’energia eolica, per quanto in taglia ridotta rispetto a quanto avviene con le normali turbine eoliche. Si parla, infatti, di mini eolico e di micro eolico, che si distinguono proprio per le potenze contenute di produzione. La progettazione di queste turbine è specifica per l’ambito residenziale e, in ogni caso, non nascono per la produzione industriale di energia, visto che non superano i 200 kW.
Possono essere installate anche in aziende agricole o presso altre imprese e sono perfette per le zone ventose, in contesti in cui non ci sono limiti di spazio o ostacoli proprio al flusso del vento. Alcune applicazioni di micro eolico necessitano di poco spazio e sono più indicate per integrare altre soluzioni predisposte per la produzione di energia rinnovabile.
Si tratta, in generale, di ottime soluzioni anche per tutte le aree rurali o isolate, dove non è semplice la connessione alla rete elettrica.
Il solare termico per l’acqua calda sanitaria e non solo
L’energia del sole può essere utilizzata anche per la produzione di acqua calda, da utilizzare in ambito igienico sanitario o anche per il riscaldamento domestico, nel caso si predisponga di un impianto alimentato ad acqua. Proprio come il fotovoltaico è già ampiamente utilizzato in Italia e da anni in ambito residenziale si installano pannelli di questa tipologia.
Il funzionamento del sistema si basa su collettori solari, che catturano la radiazione solare e la trasferiscono a un fluido termovettore, come acqua o una miscela con antigelo. Il calore viene poi immagazzinato in un serbatoio isolato per essere utilizzato successivamente. Si può optare per dei pannelli piani vetrati, più economici, o dei tubi sottovuoto, più costosi, ma anche più efficienti. Un’altra distinzione importante da fare riguarda i sistemi circolazione naturale, dove il fluido scorre spontaneamente grazie alla differenza di temperatura, e quelli a circolazione forzata, che utilizzano una pompa per un controllo più preciso e una maggiore efficienza. Si tratta, in ogni caso, di soluzioni che permettono di ridurre i costi in bolletta e che durano a lungo nel tempo con una manutenzione poco onerosa.
Le pompe di calore, tra cui quelle geotermiche
Le pompe di calore sono una soluzione tecnologica efficiente e sostenibile per la climatizzazione domestica, in quanto sfruttano il calore presente naturalmente nelle matrici ambientali esterne, come l’aria, l’acqua e il suolo.
Le pompe di calore, infatti, si distinguono per quale risorsa sfruttano in:
- Pompe di calore ad aria, con un macchinario esterno e dei sistemi di distribuzione interni, come gli split ad aria o un sistema ad acqua (tra cui il pavimento radiante);
- Pompe di calore ad acqua, in caso vi sia acqua di falda sotterranea a cui attingere;
- Pompe di calore geotermiche, con sonde che scendono nel terreno (in orizzontale o in verticale) e sfruttano il calore qui conservato durante tutto l’anno.
Il loro funzionamento è garantito dall’elettricità, ma se si abbina un pannello fotovoltaico il sistema risulta essere interamente sostenibile. Si tratta di impianti incentivati, in quanto considerati tra le migliori soluzioni per il futuro della climatizzazione domestica. Lo svantaggio, rispetto ad una caldaia, è sicuramente un costo iniziale maggiore, compensato dai risparmi ottenibili nel tempo.
Generatori a biomassa: dal tradizionale camino alle caldaie più moderne
I generatori a biomassa sfruttano materiali organici come legna, pellet, cippato o scarti agricoli per produrre energia termica. Si tratta di una soluzione per il riscaldamento domestico considerata sostenibile in quanto, nonostante avvenga una combustione, i nuovi impianti sono molto efficienti e durante la loro vita le sostanze naturali hanno immagazzinato moltissima anidride carbonica.
Si tratta di una soluzione con radici antiche, per quanto i camini aperti tradizionali non siano oggi la miglior soluzione da installare, poiché causano emissioni maggiori e sono poco efficienti, disperdendo molto del calore prodotto. Ci sono, però, nuovi e moderni camini, sia a legna che a pellet, che possono essere ottimi per il riscaldamento domestico e anche per riscaldare l’acqua. Inoltre, è possibile prevedere un sistema canalizzato, per distribuire l’aria calda in ogni stanza. Le caldaie a biomassa, poi, sono un’alternativa altrettanto valida, con un processo di combustione automatizzato e pienamente controllato.
Quando disponibile, anche l’acqua permette di produrre energia
Il mini idroelettrico è una tecnologia che sfrutta la forza dell’acqua per generare elettricità su scala ridotta, ideale per abitazioni o piccole comunità in prossimità di corsi d’acqua. Non servono grandi cascate o salti d’acqua, ma è chiaro che è fondamentale la disponibilità della risorsa idrica nei pressi dell’abitazione. Gli impianti si costituiscono di turbine collegate a generatori, in grado di convertire l’energia cinetica dell’acqua in energia elettrica. Sono particolarmente indicati per chi vive in aree rurali con accesso costante ai corsi d’acqua. Il mini idroelettrico, in ogni caso, garantisce un approvvigionamento energetico stabile e continuo, indipendente da condizioni climatiche come vento o sole. L’investimento iniziale può essere elevato, ma i costi di gestione sono bassi.
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