Dalla terra alla luna: il talento delle imprenditrici pugliesi brilla ovunque

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La luna è da sempre simbolo di sogni, ambizioni e conquiste. E le imprenditrici pugliesi sanno bene cosa significa trasformare un’idea in realtà, raggiungere traguardi e superare confini che sembravano irraggiungibili.

Nell’abbraccio caloroso della terra di Puglia, un esercito silenzioso di eroine economiche sta plasmando il futuro. Tra antichi uliveti e moderni hub tecnologici, le donne imprenditrici pugliesi stanno scrivendo una storia epica di determinazione e successo. Con professionalità e coraggio, trasformano sogni in imprese reali, contribuendo a ridisegnare il tessuto produttivo locale e lanciando un messaggio chiaro: il futuro economico della regione parla anche al femminile, e i loro sogni sono destinati a diventare realtà. 

Numeri attuali e settori in crescita

L’imprenditoria femminile in Italia e in Puglia è in fermento. In tutta Italia le imprese guidate da donne sono 1 milione e 325 mila, pari al 22,2% del totale nazionale. Sebbene il 2023 abbia segnato una lieve battuta d’arresto a livello nazionale (-0,9%, ossia 11 mila imprese femminili in meno rispetto all’anno precedente), alcuni settori mostrano una vivacità sorprendente.

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Crescono infatti le aziende “in rosa” nei servizi professionali, scientifici e tecnici – ambiti tradizionalmente maschili – con un tasso di femminilizzazione vicino al 20%. Aumentano anche le imprese femminili attive nel real estate, nelle agenzie di viaggio e nei servizi alle imprese (+1.000 nel 2023), nonché nelle attività finanziarie e assicurative. Persino in ambiti già familiari alle donne, come l’istruzione, la sanità, l’intrattenimento e i servizi alla persona, l’imprenditoria femminile continua a espandersi. 

La Puglia spicca in questo panorama come un faro di crescita

Su 380.488 aziende registrate in Puglia nel 2023, ben 88.139 sono imprese femminili – oltre il 23% del totale, un dato superiore alla media nazionale. Mentre in Italia la pandemia e le crisi recenti hanno frenato l’imprenditoria in rosa, la Puglia ha fatto da contraltare positivo: nel 2022 si contavano 319 imprese femminili in più rispetto al 2021. «Nonostante le enormi difficoltà derivanti da pandemia, crisi energetica, guerra e inflazione, le donne pugliesi hanno dimostrato la volontà di fare impresa», sottolinea Raffaella Altamura, presidente Confesercenti Bari.

Questa determinazione ha portato la regione a un balzo del +45,6% di aziende femminili rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, un incremento straordinario che include sia imprese registrate sia libere professioniste. 

La Puglia conta oltre 88 mila imprese “in rosa”, un dato in crescita nonostante le sfide recenti

Oggi la Puglia rappresenta circa il 6,6% di tutte le imprese femminili d’Italia, evidenziando il suo peso crescente nello scenario imprenditoriale nazionale.

Nei settori chiave dell’economia pugliese, le donne stanno lasciando il segno con imprese resilienti e innovative. Agricoltura e commercio guidano per numero di aziende femminili: a fine 2023 si contavano oltre 23.150 imprese agricole al femminile e 22.585 nel commercio (ingrosso e dettaglio). Ma le imprenditrici pugliesi brillano anche nei servizi avanzati e nel turismo, mostrando una versatilità straordinaria. Il tasso di femminilizzazione (la quota percentuale di imprese a guida femminile) in Puglia ha superato il 23%, battendo la media italiana. Inoltre, il 10,6% di queste aziende “rosa” è condotto da imprenditrici under 35 – una nuova generazione che porta energie fresche e idee innovative. Questi numeri dimostrano che l’imprenditoria femminile non è solo un tassello, ma un pilastro fondamentale dello sviluppo regionale. «Questi dati dimostrano come l’imprenditoria femminile sia un tassello fondamentale all’interno del tessuto economico regionale… numeri da tenere in grande considerazione», prosegue Altamura, richiamando l’attenzione sulla necessità di consolidare questi risultati con strumenti adeguati.

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Dietro ogni numero c’è una storia, e in Puglia le voci delle imprenditrici risuonano con forza e passione. «Negli ultimi anni la Puglia è migliorata molto nella percezione dell’innovazione e della ricchezza del territorio» racconta Sabrina Fiorentino, co-fondatrice della startup nutraceutica Sestre, nominata tra le 10 imprenditrici di successo di SheTech. Le sue parole colgono un sentimento diffuso: grazie all’intraprendenza di molte donne, oggi la Puglia è vista sempre più come terra di opportunità, dove tradizione e modernità s’incontrano. Donne come Fiorentino hanno scelto di tornare o restare al Sud per costruire qualcosa di nuovo, dimostrando che l’innovazione può germogliare ovunque ci siano passione e competenza.

Allo stesso modo, Chiara Montefrancesco, alla guida di un’azienda storica come Valentino Caffè di Lecce, incarna la visione di un Sud protagonista della rinascita industriale. «Io vengo dal manifatturiero – che considero il motore dell’economia di un Paese come l’Italia privo di materie prime. Il manifatturiero muove l’intero sistema economico in termini di occupazione, redditi, consumi… L’Italia sta ripartendo, il Mezzogiorno si prepara a ripartire ed è necessario lavorare perché anche il Mezzogiorno sia protagonista di questa ripresa economica». Parole che suonano come un appello e insieme un proclama epico: quando le donne del Sud avanzano, tutta l’Italia corre più veloce.

Un esempio lampante di leadership visionaria è Chiara Pertosa, CEO di Sitael S.p.A. nel settore aerospaziale. Premiata come “Imprenditore dell’Anno” da EY per l’innovazione, Pertosa ha trasformato l’azienda di famiglia in un punto di riferimento globale dell’innovazione aerospaziale, triplicando il fatturato e lanciando progetti pionieristici. La sua filosofia è guardare sempre avanti: «Quello dell’aerospazio è un settore in cui bisogna decidere di investire almeno cinque anni prima, anticipando quelli che saranno i trend. Consiglio a chi vuole affacciarsi in questo settore di guardare tutto ciò che c’è sul mercato, di avere un benchmark di riferimento e di non essere autoreferenziali… puntare a guardare oltre lo stato dell’arte della tecnologia… avere grande visione e fidarsi dei team tecnici». Queste testimonianze – da chi crea startup a chi guida aziende internazionali – ispirano una generazione e dimostrano che la chiave del successo risiede in una miscela di audacia, preparazione e capacità di fare rete sul territorio.

La Puglia rurale vanta una lunga tradizione di donne che curano la terra, ma oggi alle contadine di un tempo si affiancano imprenditrici agricole 4.0. In Italia, quasi un’azienda agricola su quattro è guidata da donne, e la Puglia contribuisce in modo significativo a questo dato, con una forte concentrazione di aziende rosa nel Mezzogiorno. Le imprenditrici agricole pugliesi sono spesso giovani, istruite e aperte all’innovazione: molte hanno scelto la via dell’agricoltura dopo studi o carriere in altri settori, portando competenze nuove nei campi. Si dedicano all’agriturismo, all’agricoltura biologica, alla trasformazione di prodotti tipici con approcci moderni.

Un ambito emblematico è proprio l’agriturismo e l’enoturismo, dove le donne hanno trovato terreno fertile per coniugare tradizione e impresa. Circa un’azienda su tre – in particolare agriturismi – è guidata da donne in Puglia. Queste imprenditrici del vino e dell’ospitalità rurale accolgono turisti da tutto il mondo, raccontando con orgoglio la storia e i sapori della propria terra. Secondo l’associazione Donne del Vino, la presenza femminile nelle imprese vitivinicole si concentra soprattutto nel marketing e nella comunicazione: ciò evidenzia la capacità delle donne di valorizzare i prodotti enologici e il territorio, creando esperienze coinvolgenti per i visitatori. Sono state proprio la tenacia e la creatività di tante viticoltrici a far crescere l’enoturismo pugliese a livelli mai visti, con un aumento significativo delle prenotazioni in cantina e un’offerta sempre più qualificata.

“Le donne hanno colto la sfida della diversificazione produttiva e, con tecnica ed esperienza, contribuiscono a far crescere la nostra vitivinicoltura”, ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, riconoscendo il ruolo trainante dell’imprenditoria femminile nel comparto vinicolo. Dal latte di mandorla alle confetture artigianali, dall’olio extra vergine ai vini Primitivo e Negroamaro, l’apporto delle donne è sinonimo di qualità, sostenibilità e legame con il territorio.

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La Puglia non è solo terra di ulivi e vigneti, ma anche di creatività sartoriale e design innovativo. Storicamente, il settore della moda e dell’artigianato tessile ha offerto uno sbocco naturale all’intraprendenza femminile: boutique di abbigliamento, laboratori artigiani di ceramica e tessuti, atelier di alta moda hanno spesso visto donne intraprendenti al timone. Oggi questo settore vive una duplice evoluzione. Da un lato, molte imprenditrici continuano a portare avanti l’eccellenza del made in Italy pugliese – basti pensare alle sartorie di qualità di Lecce o ai nuovi brand di moda mare lanciati da giovani stiliste baresi. Dall’altro, si assiste a uno spostamento verso ambiti prima inesplorati: comunicazione digitale, e-commerce e branding internazionale, dove le donne stanno reinterpretando la tradizione in chiave moderna.

Non a caso, negli ultimi anni si è registrato un calo di nuove imprese femminili nei settori tradizionali come abbigliamento e calzature, mentre aumentano quelle nei servizi alle imprese. Questo non significa che la moda in Puglia abbia perso il suo tocco femminile – al contrario, significa che molte ex “sarte” oggi sono diventate manager creative che vendono online in tutto il mondo, o maker che uniscono design e tecnologia. Le fiere di settore, come la Fashion Week pugliese o eventi dedicati al design mediterraneo, vedono una presenza crescente di donne che presentano collezioni ispirate alle radici locali ma pensate per mercati globali. Tradizione e innovazione, ago e filo insieme a stampanti 3D e piattaforme social: le imprenditrici pugliesi della moda dimostrano che il settore creativo può essere un volano di sviluppo economico, mantenendo viva l’anima artigianale e portandola nel futuro digitale.

Nel campo della tecnologia e delle startup innovative, le donne pugliesi stanno conquistando spazi importanti, affermandosi come protagoniste della trasformazione digitale del Sud. A livello nazionale, le startup innovative a maggioranza femminile sono 1.883 (il 14% del totale), e la Puglia contribuisce con una scena vivace: al quarto trimestre 2023, la regione conta 570 startup iscritte al registro, nona in Italia, di cui 82 guidate da donne (circa il 14,4% del totale regionale). Questa percentuale in crescita conferma che, pur in un mondo ancora prevalentemente maschile, l’innovazione made in Puglia parla anche femminile.

Storie di successo non mancano. Mariarita Costanza, ad esempio, ingegnere elettronico murgiana, è partita dal settore ICT fondando la sua azienda di telematica (Macnil) e dopo vent’anni di esperienza ha lanciato Everywhere TEW (Travel Experience Work), una start-up digitale al femminile che unisce turismo e smart working. «Proponiamo un approccio innovativo al viaggio, alla vacanza e allo stile di vita. […] La piattaforma mette in contatto, grazie all’intelligenza artificiale, la domanda dei “lavoratori viaggiatori” con l’offerta di hotel, B&B e servizi per vivere esperienze uniche in un territorio ospitale come la Puglia», spiega Costanza. La sua visione anticipatrice – intercettare il trend dei nomadi digitali e del lavoro da remoto in luoghi turistici – dimostra come le imprenditrici sappiano dettare nuove regole di mercato.

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Allo stesso modo, la già citata Sabrina Fiorentino con Sestre ha identificato un’esigenza nel settore benessere: creare integratori nutraceutici con i principi attivi della dieta mediterranea, per rispondere ai bisogni delle donne moderne. Dalla laurea in farmacia e un’esperienza a Milano, Sabrina è tornata in Puglia per fondare l’azienda insieme alle sorelle, mettendo a frutto le risorse naturali locali e competenze scientifiche. Oggi Sestre vende i suoi prodotti in tutta la regione e in vari Paesi europei, testimonianza concreta di come un’idea nata tra Puglia e ricerca possa tradursi in impresa globale di successo. “La Puglia è una terra dove è possibile unire tradizione e tecnologia in modo vincente”, afferma Fiorentino, e la crescita del suo business lo conferma. Accanto a lei, decine di altre donne stanno innovando in campi come l’intelligenza artificiale, le energie rinnovabili, le biotech alimentari, spesso con startup nate nei poli tecnologici di Bari e Lecce o all’interno delle Università. Queste donne high-tech, con laptop e competenze STEM, incarnano il motto che “il futuro è adesso”: non aspettano che il cambiamento arrivi, lo creano loro stesse, qui e ora, in Puglia.

Se c’è un settore dove la sensibilità femminile sta facendo la differenza, questo è l’enoturismo, l’arte di coniugare viticoltura e turismo esperienziale. La Puglia, con i suoi vini rinomati e i paesaggi mozzafiato, è terreno ideale per questo connubio, e molte donne ne sono artefici appassionate. Oltre alle cantine e agriturismi già citati, nascono iniziative creative come percorsi di degustazione “in rosa”, eventi nelle masserie gestite da imprenditrici, e perfino podcast dedicati. Proprio al Vinitaly 2024, la Regione Puglia ha lanciato un progetto in collaborazione con l’Associazione Donne del Vino per raccontare in podcast le storie quotidiane e le opportunità del settore vitivinicolo al femminile. Cinque imprenditrici pugliesi del vino, attraverso questo format innovativo, condividono esperienze e consigli, facendo da mentor ideali per altre donne che volessero intraprendere la stessa strada.

L’impatto economico dell’enoturismo femminile è tangibile: cantine aperte al pubblico tutto l’anno, flussi turistici in crescita nei borghi rurali, un indotto che spazia dall’artigianato locale alla ristorazione tipica. Una gestione attenta e orientata alla qualità – tratti distintivi di molte donne manager del vino – si traduce in ottime recensioni e fidelizzazione dei visitatori. I dati nazionali mostrano che nel 2019 l’enoturismo ha attirato 14 milioni di persone in Italia generando 2,5 miliardi di euro di fatturato, e le donne hanno avuto un ruolo chiave in questo successo. In Puglia, un territorio che punta molto sul turismo esperienziale, le imprenditrici del vino sono ambasciatrici del brand Puglia nel mondo: raccontando i propri vini narrano anche la cultura e l’anima della regione, lasciando nei visitatori un ricordo indelebile fatto di sapori e umanità.

Questa capacità di creare connessioni emotive con il territorio è un asset prezioso, che rende l’impresa femminile nel turismo del vino un modello di sviluppo sostenibile e coinvolgente.

In un settore tradizionalmente percepito come maschile e altamente tecnologico come l’aerospazio, le donne pugliesi stanno mostrando che il cielo non è affatto il limite. La regione vanta un distretto aerospaziale di eccellenza e aziende che competono sulla scena internazionale. Chiara Pertosa è il volto emblematico di questo successo: alla guida di Sitael, con sede a Mola di Bari, ha portato l’azienda a triplicare il fatturato e a lanciare satelliti e tecnologie d’avanguardia, tanto da meritare il premio EY come migliore imprenditrice innovativa.

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La CEO Chiara Pertosa è stata premiata come innovatrice durante un forum sull’aerospazio a Bari. Donne leader come lei stanno portando la Puglia nell’avanguardia della space economy

Ma Chiara non è sola nella corsa allo spazio. In Puglia si coltiva anche il talento scientifico femminile: basti pensare che Cristina Leone, presidentessa del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio, è spesso presente a Bari per iniziative di settore, o che eventi come “W.In – Innovation Speed Dating Forum” sono stati organizzati a Bari proprio per mettere in rete imprenditrici, ricercatrici e aspiranti startupper aerospaziali.

Nell’evento W.In., sostenuto dalla Regione e da partner internazionali, decine di donne hanno condiviso progetti e idee, creando collegamenti con investitori e istituzioni anche oltre oceano.

«Oggi è una giornata speciale… Programmi come W.In mi hanno dato l’opportunità di incontrare imprenditrici e portare la nostra bellissima Puglia all’estero», ha dichiarato Valentina Battista, ideatrice del forum, evidenziando come fare rete e aprirsi al mondo sia fondamentale per crescere. Questa visione globale unita al talento locale fa sì che la Puglia si ritagli un posto anche nella new space economy: dal design di nanosatelliti alla ricerca sui materiali aeronautici, le donne pugliesi stanno contribuendo a progetti che uniscono Bari e il Salento con l’orbita terrestre. L’aerospazio, con le sue sfide, richiede investimenti a lungo termine e competenze di punta – e le nostre imprenditrici hanno dimostrato di possedere entrambe le qualità, gettando il cuore oltre l’ostacolo e puntando alle stelle. La loro presenza in questo campo ispira anche le nuove generazioni di ragazze a intraprendere studi STEM, sapendo di poter trovare esempi da seguire proprio nella loro regione.

Le storie individuali delle imprenditrici pugliesi si intrecciano in un affresco collettivo fatto di sfide affrontate e traguardi raggiunti. Ecco alcuni case study emblematici, esempi concreti di strategie vincenti e del loro impatto economico e sociale:

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  • Chiara Pertosa – Sitael (Aerospazio): in pochi anni ha trasformato la PMI di famiglia in un’azienda leader nel settore La sua strategia? Investimenti coraggiosi in R&S, visione a lungo termine e una squadra di talenti. Risultato: fatturato triplicato e progetti all’avanguardia che hanno posizionato la Puglia sulla mappa globale dell’aerospazio. L’impatto economico si misura in centinaia di posti di lavoro qualificati creati e in un indotto tecnologico che attrae ulteriori investimenti sul territorio. Il premio EY ottenuto da Pertosa nel 2024 conferma la rilevanza di questo successo non solo per la sua azienda, ma come modello per tutto l’ecosistema innovativo italiano.
  • Sabrina Fiorentino – Sestre (Nutraceutica): tre sorelle, un’idea semplice e rivoluzionaria: racchiudere i benefici della dieta mediterranea in integratori per la salute delle donne. Partite da Trinitapoli con capitale umano e passione, hanno utilizzato strategie smart di marketing (digital e story-telling territoriale) e partnership con farmacisti e Oggi Sestre è una realtà che vende in tutta la Puglia e in diversi Paesi europei, contribuendo al benessere di migliaia di clienti. Ha generato valore economico attraverso una filiera che coinvolge produttori locali di materie prime, laboratori di ricerca e distribuzione commerciale, dimostrando come innovazione e tradizione possano creare business esportabili. Il riconoscimento di SheTech tra le top 10 imprenditrici italiane sottolinea l’impatto di questo progetto anche in termini di ruolo modello per altre donne nell’imprenditoria.
  • Mariarita Costanza – Macnil/Everywhere TEW (ICT e Turismo): ingegnere e startupper, Mariarita ha co-fondato una società ICT di successo (Macnil) e dopo la sua crescita ha saputo pivotare intuendo un trend emergente. Con Everywhere TEW ha anticipato la domanda di esperienze di lavoro da remoto in luoghi turistici, mettendo a frutto la sua ventennale esperienza e creando sinergie tra tecnologia e La strategia vincente è stata unire competenze tech, conoscenza del territorio e networking istituzionale: la startup infatti beneficia del supporto di programmi regionali per l’innovazione e fa parte di incubatori che le garantiscono visibilità internazionale. L’impatto si misura non solo nel potenziale fatturato futuro, ma anche nel messaggio che lancia: si può fare innovazione globale restando (o tornando) al Sud, contribuendo così a trattenere talenti in Puglia e a crearne di nuovi nell’indotto del turismo digitale.
  • Margherita Mastromauro – Pastificio Riscossa (Agroalimentare): erede e guida di uno storico pastificio di Corato (BA), Margherita ha saputo coniugare tradizione centenaria e mercati moderni. Sotto la sua direzione, il Pastificio Riscossa ha ampliato la gamma prodotti mantenendo altissimi standard di qualità e rafforzando la presenza del brand nei mercati esteri. La sua leadership le è valsa la nomina a presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food, a testimonianza dell’impatto del suo operato oltre i confini aziendali. La strategia vincente? Innovare nel solco della tradizione: Riscossa ha introdotto linee di pasta integrale e biologica, investito in energie rinnovabili per la produzione e puntato su marketing esperienziale (come visite didattiche in azienda). L’impatto economico si riflette in un aumento di fatturato e in una filiera locale del grano duro rafforzata, con benefici per gli agricoltori pugliesi. Inoltre, Margherita rappresenta un modello di ruolo per le donne in settori agro-industriali, mostrando che leadership femminile e aziende familiari possono prosperare. 

Questi case study evidenziano alcune leve comuni del successo: visione a lungo termine, radicamento sul territorio ma sguardo globale, capacità di innovare prodotti e processi, e soprattutto fare rete – con altre imprese, istituzioni, comunità locali. In ognuno di essi, investire sulla qualità e sulla valorizzazione delle persone (collaboratori, partner, comunità) si è rivelata la scelta vincente. Sono storie che generano ispirazione e fiducia: per ogni euro investito in un sogno imprenditoriale da queste donne, il ritorno non è solo economico ma anche sociale, in termini di coesione e progresso condiviso.

Dall’agricoltura all’aerospazio, dalla moda alla tecnologia, il filo rosso è uno solo: le donne stanno ridisegnando il volto economico della Puglia. Il loro ruolo è ormai centrale nella crescita della regione. Ogni nuova azienda femminile aperta significa nuovi posti di lavoro, nuove competenze, nuovi mercati esplorati. La diversità di genere nell’imprenditoria porta con sé una diversificazione dell’offerta economica: servizi più attenti alle esigenze delle famiglie, prodotti pensati con creatività e cura, modelli organizzativi spesso più flessibili e orientati al benessere dei dipendenti.

Tutto ciò si traduce in una maggiore resilienza del tessuto produttivo locale. Studi e ricerche indicano che quando le donne partecipano attivamente all’economia, il PIL cresce e la società tutta ne beneficia in termini di sviluppo umano. La Puglia lo sta sperimentando: il contributo delle imprenditrici emerge non solo nei settori “rosa” tradizionali, ma anche in quelli a elevato valore aggiunto, innalzando la competitività complessiva della regione.

Non va dimenticato l’effetto moltiplicatore: le imprenditrici spesso reinvestono nel territorio, sia attraverso l’espansione delle proprie attività, sia sostenendo cause sociali e formando le future generazioni (molte partecipano come mentor in programmi scolastici o di incubazione di startup). La loro leadership inclusiva e orientata alla comunità fa sì che il successo di una donna diventi il successo di molti. In una regione che per anni ha sofferto il fenomeno della “fuga di cervelli” verso il nord o l’estero, vedere donne che creano valore qui ha un impatto anche psicologico: trasmette ottimismo, incoraggia giovani ragazze e ragazzi a credere che il Sud non è una periferia da cui scappare, ma una terra di opportunità da cogliere.





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