Case per studenti sempre nel mirino degli investitori. Secondo una recente analisi di JLL il mercato europeo e britannico del PBSA (Purpose Built Student Accommodation) ha registrato, nei primi 9 mesi dell’anno, investimenti capital markets pari a 5,3 miliardi di euro (+58% a/a). In Italia, dopo un 2023 da record con oltre 300 milioni di euro investiti nel PBSA, i primi 9 mesi del 2024 hanno visto investimenti per circa 90 milioni di euro, rappresentando oltre un terzo del totale nel settore Living. A causa delle incertezze urbanistiche l’interesse su Milano ha rallentato, spingendo gli investitori a concentrarsi su mercati alternativi come Roma, Bologna, Padova e Firenze.
Studentati in Italia, le città più interessanti per gli investitori
Il settore student housing italiano vive una forte domanda, sostenuta dall’aumento dell’attrattività delle università, testimoniata dalla crescita delle italiane nei QS World University Rankings (18 istituti, +29% dal 2021). Questa migliorata reputazione accademica sta attirando sempre più studenti, sia italiani sia internazionali, con un boom degli Erasmus (+40% dal 2019), che ora vedono l’Italia come seconda scelta in Europa dopo la Spagna.
Nell’anno accademico 2023/2024, il numero di studenti universitari in Italia ha raggiunto circa 1,95 milioni (+3,1% rispetto al 2022), a cui si aggiungono 140mila studenti AFAM (+10%), iscritti a corsi di arte, musica e danza. Tra questi, il numero di studenti internazionali è cresciuto del 16%, con incrementi significativi a Firenze (+26%) e Pavia (+25%).
Roma e Milano rimangono le città con la maggiore concentrazione di studenti, seguite da Torino e Bologna. Tuttavia, città come Pavia (14%), Torino (13%), Padova (12%) e Bologna (11%) registrano la più alta percentuale di studenti internazionali rispetto al totale. Inoltre, il 28% degli studenti italiani è “mobile”, cioè si sposta in regioni diverse per studiare.
Posti letto per studenti in Italia
L’offerta attuale di posti letto in Italia è stimata in circa 72.000 unità, di cui il 61% sotto il DSU (Diritto allo Studio Universitario), il 20% gestito da operatori privati, il 12% dalle università e il restante 7% in residenze private o pubbliche riconosciute. Con una provision rate del 4% (1,95 milioni di studenti contro 72.000 posti), l’Italia resta lontana da mercati più maturi come Regno Unito (34%), Danimarca (36%), Francia (15%) e Germania (11%). Entro il 2028, grazie alla pipeline prevista, Milano salirà al 9,2% (dal 5,5%), mentre Firenze e Torino raggiungeranno il 5-6%. Al contrario, Roma e Padova manterranno livelli poco sopra il 3%, offrendo ampie opportunità di sviluppo a fronte di una domanda sostenuta.
“Le principali città universitarie italiane offrono notevoli opportunità di crescita per il PBSA, dato un provision rate del 4%, contro il 30% dei mercati consolidati – commenta Francesca Fantuzzi, Head of Research di JLL Italia. Milano rimane la principale meta per investimenti PBSA, ma anche Torino, Padova, Bologna, Firenze, Pavia e Roma stanno attirando crescente interesse con operazioni significative in corso”.
Prospettive per il segmento student housing
Entro il 2028, l’Italia vedrà l’aggiunta di oltre 26.000 posti letto nelle principali città universitarie. Milano guida con 14.800 nuovi posti, seguita da Torino (2.600), Roma (2.400), Bologna (2.200), Firenze (1.900), Padova (1.800) e Pavia (500). Nel complesso, l’offerta delle principali città arriverà a circa 65.000 posti, condizionata dalla puntuale realizzazione dei progetti. Tuttavia, ciò non sarà ancora sufficiente per coprire la crescente domanda.
“Rispetto agli altri mercati EMEA, quello italiano è ancora in fase di sviluppo. La maggior parte delle transazioni riguarda sviluppi di terreni o riconversioni di edifici ex uffici, con volumi inferiori rispetto alla vendita di asset stabilizzati – afferma Alberico Radice Fossati, Head of Capital Markets di JLL Italia. Il 2025 prospetta uno scenario positivo, grazie a una domanda crescente di asset moderni, un aumento degli affitti privati che rende il PBSA interessante per investitori con diversi orizzonti di ritorno, e una maggiore pressione politica per fornire alloggi di qualità per gli studenti fuori sede, con tariffe diversificate e un prodotto ESG.”
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